Testimonianza di una lettrice

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Ci scrive una nostra lettrice, di cui riporto solo il nome: Maria, di seguito la sua testimonianza.

Vi racconto un paio di fenomeni inspiegabili che mi sono accaduti. Premetto che nella mia famiglia il paranormale fa parte della tradizione, perciò non li ritengo neppure tanto straordinari. Quel giorno tornavo dal viaggio di nozze ed io e mio marito eravamo fermi davanti ad una cartoleria. Gli domandai se voleva acquistare per me una rivista e lui scese immediatamente dal mezzo, felice di accontentarmi. Avevo il finestrino aperto e guardavo distrattamente fuori. All’improvviso si avvicinò una signora di mezz’età che mi disse:- sei appena tornata dal viaggio di nozze. Avrai due figli ed una vita matrimoniale lunga e felice.
Restai scioccata solo qualche istante, poi mi decisi ed uscii dalla macchina per raggiungere la donna e chiederle chi fosse e come sapesse tante cose di me, ma era scomparsa, eppure il mio sguardo l’aveva seguita mentre imboccava il vicolo! Non poteva essersi volatilizzata! Non ho mai saputo chi fosse.
Una cosa analoga me la raccontava mia madre. Lei aveva appena partorito e a quell’epoca una mastite non sempre si risolveva con i semplici antibiotici. Il suo caso era grave e i medici avevano già sentenziato che avrebbero dovuto mutilare un seno. Lei era disperata perché aveva soltanto ventitré anni. Mia nonna, molto religiosa, pregava incessantemente. Una mattina si presentò una donna e disse a mia madre:- a mezzogiorno preciso prendi una ciotola con latte e sapone liquido e spalmali sul seno malato. Vedrai che il pus uscirà spontaneamente e tu guarirai.-
Mia madre, disperata, non fece prevalere la logica e, senza farsi domande, mise in atto il consiglio. A mezzogiorno preciso un raggio di luce si posò sulla mammella cianotica cosparsa di latte e sapone. La ferita trasudò un’abbondante quantità di pus che mia nonna si affrettò a pulire. Il giorno successivo, mia madre fu dimessa perché era guarita.
Ho dimenticato di dire che la profezia si è avverata anche per me: sono felicemente sposata da trent’anni ed ho avuto due splendidi figli che sono il mio orgoglio. Secondo me, gli angeli custodi esistono.

Seguirà un altra testimonianza di poltergeist e fenomeni simili, se avete avuto esperienze simili potete contattarci tramite il nostro form contatti! un caro saluto a tutti e buone feste!

Le immagini sono di repertorio, a titolo illustrativo.

Al cinema Quiet Ones – Le Origini del Male

Università di Oxford, 1974. Il professor Joseph Coupland inizia un esperimento molto particolare. Lo aiutano due suoi studenti, oltre al giovane Brian, che, patito di riprese cinematografiche, è incaricato di filmare tutto. Oggetto dell’esperimento è Jane, una ragazza con manie suicide cui è stata diagnosticata la schizofrenia, ma che crede di essere posseduta da una presenza che chiama Evey. Coupland – che non crede al soprannaturale – mira a far sì che l’energia telecinetica prodotta da Jane si manifesti così da riuscire a rimuoverla, guarendo la ragazza. Coupland ci aveva provato anni prima con un bambino, ma la mamma gli aveva impedito di proseguire l’esperimento: il professore mostra agli studenti i filmati realizzati nel corso di quel tentativo, evidenziando come il bambino attribuisse i suoi episodi telecinetici a un fantomatico signor Gregor. L’Università taglia però i fondi a Coupland per la scarsa ortodossia del suo esperimento. Il professore decide di continuare e gli studenti sono con lui, ma le cose si complicano ben presto anche perché tra Brian e Jane si sviluppa una particolare relazione.
Siamo dalle parti dei film che affrontano il paranormale con atteggiamento scientifico e dispiego di macchinari e spirito positivo. Analogamente agli esempi più classici del genere (da Gli invasati a Dopo la vita), è presto evidente come ambizione e debolezze umane corrompano la correttezza dei comportamenti e riducano pericolosamente la distanza tra soggetto e oggetto dell’indagine. La storia procede senza troppi sussulti secondo uno schema consolidato: trova un paio di interessanti rivolgimenti nell’ultima parte, ma si conclude con la tipica vaghezza di certi horror fantasmatici. I personaggi sono funzionali, ma poco approfonditi: la coppia di studenti è poco più che abbozzata e il “cameraman” è di stolido buonismo. Solo il professore – interpretato con finezza da Jared Harris (figlio del grande Richard Harris) – rivela qualche ambizione nel dettaglio caratteriale, mentre la tragica figura dell’oggetto dell’esperimento vive soprattutto grazie all’intensa interpretazione di Olivia Cooke.
Sceneggiatore di un certo rilievo (il remake di RollerballThe Skulls e altri ancora), John Pogue aveva esordito alla regia non indegnamente con Quarantena 2, il sequel di un remake di un horror spagnolo: un esordio, quindi, umile e non certo autoriale. Qui perfeziona le sue doti e conferma buona affinità con il genere. Gli elementi sono abbastanza usurati, ma la loro gestione è sufficientemente consapevole e sapiente da mantenere costante una tensione sotterranea che compensa la carenza di “fatti”. Pogue non cerca di stupire, ma accompagna lo spettatore con buona padronanza di stile attraverso i vari stadi dell’incubo. La cosa migliore è l’atmosfera sinistra che rievoca degnamente quella di alcuni classici spettrali della Hammer – la rediviva casa britannica di tanti horror del passato che produce il film – e “veste” in modo adeguato una storia non irresistibile rendendola comunque interessante da seguire.
Il regista strizza anche l’occhio al recente filone dei found footage movies: diverse delle riprese rappresentano infatti ciò che Brian filma, ma in linea di massima il film è impostato in modo tradizionale. Le riprese in soggettiva mirano soprattutto a un effetto scenico e visuale, per godere dei vantaggi del found footage senza subirne la dittatura e gli schematismi. Pogue trova forza espressiva soprattutto negli inserti in bianco e nero, dove la crudezza dello scontro tra razionalità e ossessione si materializza con toni aspri e realistici.

fonte: http://www.mymovies.it/film/2014/thequietones/

Vi raccontiamo dove sono i fantasmi di Firenze

Ci sono luoghi che portano con sé un senso di terrore e tenebra, un buio difficile da descrivere, un’antica paura innominabile.
No, non stiamo parlando delle periferie di Firenze, ma più semplicemente delle zone dove l’esoterico e l’arte si fondono in una piacevole commistione dal profumo antico.

Ma dove si può incontrare qualche presenza maligna, fantasma o anima incollata ai beni materiali che non vuole saperne di tornare nella tomba? Se si è interessati a scoprire la Firenze fantasmagorica, ecco la nostra mini guida.

Sempre alla finestra
Il primo fantasma con cui abbiamo a che fare è forse anche il più famoso. In Piazza dell’Annunziata c’è un palazzo chiamato Budini Gattai, dove si trova una finestra particolare.

Narra la leggenda infatti che vi si affacciasse spesso una nobildonna della famiglia Grifoni, in attesa del ritorno del marito che era andato in guerra e non tornava più. E’ dunque un’antica storia quella dei mariti che scendono sotto casa a fare le battaglie o a comprare sigarette, per poi sparire.

Comunque sia, pare che la signora Grifoni non si sia data pace nemmeno da morta, e continui ad aspettare suo marito da quella finestra… fateci caso la prossima volta che ci passate, non ce n’è una sempre aperta?
Un guerriero a Palazzo Vecchio
Voglia di emozioni forti? In piazza della Signoria non vi emoziona abbastanza il fondo schiena scultoreo del David? Allora entrando a Palazzo Vecchio potete provare il brivido dell’apparizione di Baldaccio d’Anghiari – sì, proprio come la famosa battaglia affrescata nel salone dei ’500.

Non spaventatevi, non è un vecchio assessore della giunta precedente, ma un valoroso condottiero del medioevo ucciso in modo cruento e con il disonore del tradimento. Il prestigio del condottiero infatti veniva ritenuto pericoloso da molti, fra cui lo stesso Cosimo de’ Medici, motivo per cui venne assassinato, fatto cadere da una finestra di Palazzo Vecchio e decapitato in piazza della Signoria.

Per questo sarebbe stato promosso a fantasma infestatore, che si dice aleggi ancora tra le stanze del municipio fiorentino.

Una sposa triste
Un caso di morte apparente invece è la storia di Ginevra degli Amieri, ricca quanto bella, e, come ogni favola vuole, tristissima per aver dovuto sposare un uomo che non amava, un tale Francesco Agolanti. Ginevra sembrava esser stata colpita dalla peste intorno agli inizi del ’300, ma ci si sbagliava: la morte era solo apparentemente tale.

Abbiamo già parlato di cosa successe poi e di come alla fine di queste vicende, non contento dell’atteggiamento della famiglia e del primo marito, il fantasma di Ginevra abbia continuato a girovagare per il centro di Firenze ogni martedì. Insomma, sapete dove trovarla.

L’uomo di Ponte Vecchio
Il quarto dei nostri fantasmi è un’apparizione davvero recentissima. Sembrerebbe infatti che, nell’agosto 2013, un misterioso personaggio fiorentino si sia materializzato su Ponte Vecchio, tanto da attirare la curiosità dei giornali nazionali oltre a una squadra di Ghostbusters (pensionati con l’hobby del fantasma facile) che con attrezzature speciali si è appostata sul celebre ponte.

I risultati? Non ci è dato sapere nulla, ma il vino toscano – si sa – è spesso causa di tante manifestazioni, più o meno sovrannaturali. Confidiamo nei suoi poteri.
Rimasta di pietra
Chiudiamo con una testimonianza inquietante: certamente lascia stupefatti la testa chiamata Berta che spunta dal campanile della chiesa di Santa Maria Maggiore, in via de’ Cerretani.

Berta si dice avesse preso in giro un condannato a morte che passava da quelle parti e sfortuna volle che il soggetto in questione ne sapeva di magia. La donna venne così trasformata da testa vuota qual era in testa di pietra.

Siamo al termine della nostra mini-guida, ma non delle storie paurose che si narrano a Firenze. Voi ne conoscete altre?

fonte: http://www.toctocfirenze.it/i-fantasmi-di-firenze/

‘Reviver’, un thriller paranormale

Il primo romanzo di Seth Patrick, pubblicato in Italia da Newton Compton, è un thriller decisamente atipico. Lo scrittore inglese prende spunto dalla superstizione della negromanzia, con cui gli antichi credevano si potessero richiamare i morti dall’oltretomba, per sviluppare una trama ambientata in un mondo in cui la tecnica del “risveglio” di una persona defunta è ormai ampiamente utilizzata per risolvere i casi d’omicidio. Solo alcuni individui, soprannominati “reviver”, possiedono tuttavia la straordinaria capacità di entrare in contatto con l’aldilà.
Il protagonista è Jonah Miller, uno dei reviver più dotati del Forensic Revival Service, l’unità investigativa che si serve di questa particolare tecnica per consegnare gli assassini alla giustizia. La sua esistenza solitaria viene sconvolta nel momento in cui si trova ad indagare sull’uccisione di Daniel Harker, il giornalista che alcuni anni prima aveva scoperto l’esistenza del fenomeno del risveglio. Il reviver, affiancato dalla giovane Annabel Harker, figlia del defunto reporter, dovrà però fare i conti con una serie di rivelazioni in grado di mettere a dura prova tutte le sue certezze.
L’idea di sfruttare la testimonianza della vittima passata a miglior vita per risolvere un caso di omicidio sovverte almeno in parte la tradizionale struttura del thriller, contaminandolo con alcuni elementi tipici del romanzo paranormale.
L’originalità con cui Patrick tratta questo argomento sta nella minuziosa descrizione delle tecniche utilizzate dai reviver per richiamare dall’aldilà la persona defunta. Molti capitoli sono infatti dedicati alla presentazione del metodo di lavoro del Forensic Revival Service. Scopriamo ad esempio che, per poter sfruttare il fenomeno del risveglio, è necessario che il cadavere non abbia subito eccessivi danni al cervello. Inoltre, nel momento in cui il reviver entra fisicamente in contatto con il defunto, costui gli trasmette una parte dei propri ricordi. Per questo motivo, chi si serve di tale tecnica deve cercare di non perdere mai la calma, altrimenti non riuscirebbe più a tenere distinta la propria personalità da quella dell’individuo con cui entra in contatto.
Il romanzo è stato annunciato come il primo capitolo di una trilogia intitolata “Le indagini di Jonah Miller”. Non ci resta dunque che attendere l’uscita dei due seguenti volumi per scoprire qualcosa in più sull’inquietante mondo dei reviver.

fonte: http://cultura.panorama.it/libri/reviver-thriller-paranormale-seth-patrick

Luoghi infestati: i più terrificanti del mondo

A chi non è mai venuta la tentazione di fare un giretto in qualche luogo infestato magari per Halloween? I luoghi infestati hanno un che di magnetico, fascinoso ed adrenalinico. Possiamo anche non ammetterlo ma i luoghi infestati c’inquietano, ci turbano ed allo stesso tempo li scrutiamo, da fuori, cercando qualche segno di attività paranormale (magari un fantasma che ci saluti dal vetro di una finestra).

Esistono dei luoghi particolarmente infestati? Certamente, ce ne sono sparsi per tutto il mondo.

In Florida ad esempio si trova uno dei luoghi infestati più spaventosi del mondo: Riddle House. Dal 1905 e fino agli anni ’20 vi aveva sede un’impresa fuineraria, va da se che si tratti diun luogo molto infestato. Fra l’altro, come se non bastasse, vi sono avvenuti anche dei suicidi.

In Kansas, a Stull, vi è uno dei luoghi infestati più famosi e terribili del mondo: un cimitero. Non v’impressiona? Dovrebbe, pare sia una delle sette entrate dell’inferno. Anche qui non mancano morti misteriose e suicidi. Spettrale di suo al di là dei ricami delle dicerie popolari.

In Ohio ha sede un ospedale psichiatrico, il TheRidges, che ha chiuso i battenti nel 1993. Vi si sono verificati strani incidenti. Una paziente anziana, scomparve e fu ritrovata tempo dopo morta in un reparto abbandonato dell’ospedale, il suo corpo avrebbe lasciato un’impronta visibile nel pavimento.

Anche i tunnel sotto Parigi pare siano un luogo molto infestato in cui fra l’altro si evocavano i demoni. Se passate per Parigi e ve li fanno visitare fateci sapere.

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Torino, si sa ha una certa reputazione in fatto di magia e spiritismo, ma pare che il luogo più infestato sia il Maniero della Rotta di Moncalieri tutt’ora abitato dai fantasmi.

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Se passate da Genova non dimenticate di visitare la Casa delle anime di Voltri, era una locanda molti anni fa e vi sono avvenuti parecchi omicidi, è senz’altro uno dei luoghi più infestati d’Italia.

Nei pressi di Bologna abbiamo il Palazzo Malvasia a Trebbo di Reno, qui pare che un padre abbia murato viva la sua bambina atterrito dai suoi poteri paranormali. Si dice che si aggirino spettri di bambini anche nella Scuola della Croara a S. Lazzario di Savena.

Fra i luoghi infestati più famosi del mondo non possiamo non citare Chillingham Castle, in Inghilterra, dove si aggirerebbe un fantasma di un bambino blu, probabilmente morto avvelenato con dello zolfo.

Ed ecco un’altra porta dell’inferno: Houska Castle a Praga, sarebbe un altro ingresso per gli inferi. Anche qui non mancano fantasmi di persone che vi avrebbero trovato la morte e di cui dopo il secondo conflitto mondiale sarebbero stati rinvenuti gli scheletri.

In Austria troviamo infine il Moosham Castle in Salisburgo del 1208, qui vi furono uccise centinaia di streghe durante l’inquisizione. Le loro anime inquiete vagherebbero ancora oggi in questo luogo.

fonte: http://www.rete-news.it/luoghi-infestati-piu-terrificanti-del-mondo/

A caccia di fantasmi nel castello di Monopoli È febbre da paranormale

di Eustachio Cazzorla

MONOPOLI – Cercavano fantasmi nel Castello, ma il «professore del mistero» alla fine ha recuperato due gemelli. E così il prof Cosimo Lamanna, proprio lui, come in un famoso film degli anni Ottanta, ha scomodato il gruppo di ghostbusters di Bari e qualche sera fa ha effettuato delle indagini paranormali con risultati ancora in attesa di risposta. Si cercava la presenza di un’anima inquieta, quella della «Femmina mazz’i tammorr» di cui tanto si parla nel centro storico. Una dama del Seicento che, secondo alcune storie, rimase per lunghe notti sul ciglio più alto del Castello, ad annunciare il porto ai naviganti, con un tamburo, nella speranza di richiamare fra questi anche l’uomo da lei amato, partito in mare e mai più ritornato.

«Abbiamo cercato anche la presenza di altri personaggi – spiega Donato Raspatelli fondatore del gruppo Psi, Paranormal society investigation, di Bari che con altri 3 colleghi ha effettuato le ricerche -. Sono uomini realmente esistiti e legati alle vicende del Castello come Lamanna ci ha detto. Abbiamo chiamato i cognomi di Capodiferro, dei fratelli Sardella della rivoluzione del 1648, qui in città, l’anno dopo quella di Masaniello a Napoli. Furono dichiarati responsabili di un omicidio e qui torturati e squartati. Abbiamo anche chiamato il nome di un certo Dragone come riportato in una lapide che sta nei sotterranei del Castello».

«Ho dato io quei suggerimenti ai professionisti dell’occulto – dice Cosimo Lamanna, docente di storia e filosofia fra Conversano e Monopoli, una grande passione per antiche storie di fantasmi – e inoltre ho chiesto loro di chiamare anche il cognome di un certo Bellantuono che è inciso su uno dei muri del Castello, con tanto di data del 2 maggio 1799 che si riallaccia agli eventi della rivoluzione della Repubblica giacobina napoletana, forse un condannato a morte».

Riguardo ai risultati, Raspatelli cauto spiega: «Abbiamo avuto leggerissime anomalie ancora da confermare, una videocamera sembra essersi mossa da sola e alcune sensazioni di disagio, come quando ti senti osservato. Abbiamo trovato nella fossa dei dannati degli sbocchi che danno direttamente a mare e ci siam dati una spiegazione a quel rumore che si dice essere quello di un tamburo, può essere il rumore del mare agitato che batte direttamente sulle mura esterne del Castello».

E nel frattempo gli esperti del mistero stanno vagliando tutto il materiale raccolto dalle 17 alle 21 di lunedì scorso con telecamere a infrarossi, fullspectrum (telecamere che coprono dall’infrarosso all’ultravioletto), rilevatori di movimento, di campi elettromagnetici, termometri digitali, audioregistratori e altre sofisticate apparecchiature. Lamanna attende fiducioso l’esito. Nel frattempo la vera grande sorpresa che va oltre il normale, gliel’ha data la moglie Marcella che, in dolce attesa, appena rientrato dalle ricerche paranormali nel Castello, ha chiesto al marito un viaggio d’urgenza in ospedale. Poi la donna ha dato alla luce nel giorno del suo compleanno due splendidi gemelli, Samuele ed Esmeralda. Belli, pimpanti e urlanti, altro che ululati di fantasmi d’altri tempi. Adesso i Lamanna devono fare necessariamente i conti per un bel po’ di tempo con fenomeni eccezionali. Due bimbi bellissimi che si aggiungono alle due sorelline dai capelli dorati.

fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/a-caccia-di-fantasmi-nel-castello-di-monopoli-febbre-da-paranormale-no701914

Coniugi non riescono a vendere la propria casa perché è stregata

La casa stregata è una costruzione vittoriana vecchia più di 100 anni, situata nel nord-est della Pennsyilvania, abitata dai coniugi Leeson, che non riescono più a vivere nella loro abitazione per via dei numerosi eventi paranormali che si scatenano al suo interno continuamente. 

La coppia parla di porte che sbattono improvvisamente, di continui scricchiolii poco comuni provenienti dalla cantina, di inspiegabili presenze alle loro spalle che li osservano mettendoli a disagio, e dulcis in fundo la spettrale apparizione un giorno di un volto sullo specchio del bagno. Per questo motivo i Leeson, stressati oltre ogni limite, hanno deciso di andare a vivere da tutt’altra parte e di chiudere una volta e per tutte con la casa, mettendola in vendita: ma l’onestà li ha costretti ad aggiungere al cartello vendesi la dicitura poco promettente di “casa stregata”.

Il risultato che hanno ottenuto finora è stato quello di trovarsi una folla interminabile ogni giorno di fronte la propria casa stregata e di un gran numero di visite da parte di cacciatori di fantasmi ed esperti del paranormale, ma di un’acquirente per davvero interessato nemmeno l’ombra.

E pensare che la cifra che i Leeson richiedono per la loro casa stregata è di appena 144000 dollari, che non è di certo una cifra inarrivabile.

All’inizio si era pensato soltanto ad una trovata buffa per attrarre gli acquirenti, ma se così fosse col tempo lo slogan ha ottenuto l’effetto contrario, lasciando la coppia senza la minima possibilità di chiudere il contratto.

A peggiorare la situazione è intervenuto un giorno un vecchio residente della casa stregata il quale avrebbe affermato di aver trovato un teschio umano nella cantina: se la sua testimonianza è sincera c’è davvero da rabbrividire all’idea di passarci una singola notte, figuriamoci acquistarla come dimora permanente!

Un’alternativa prospettata dai Leeson per poter comunque racimolare qualche dollaro dalla casa stregata è quella di affittarne le camere – ci sono 4 camere da letto nell’intera casa – ai curiosi, oltre che coraggiosi, affascinati di eventi paranormali, che decidano di voler trascorrere soltanto una notte per poter provare qualche brivido davvero singolare.

Chissà che la casa invenduta possa trasformarsi a questo punto in un piccolo albergo superaffollato, con buona pace per il portafogli della coppia!

Zagarolo, fantasmi e strane presenze nel palazzo Rospigliosi

Studi scientifici e pettegolezzi sui presunti fenomeni paranormali nelle sale del palazzo. La città si divide

E’ una leggenda che risale a oltre 500 anni fa ed è legata alla figura di Pompeo Colonna, il celebre vincitore della battaglia di Lepanto che al suo rientro in patria fece trasformare il suo castello di Zagarolo in palazzo residenziale. Qui a palazzo Rospigliosi furono accolti per secoli cardinali, principi, sovrani e grandi artisti come Caravaggio e Vittorio Alfieri. Pompeo sembrava il perfetto mecenate per tutti questi intellettuali, ma la sua fama fu macchiata da una colpa gravissima, quella di aver commissionato l’omicidio della suocera Livia. Da allora la sua vita si trasformò in un inferno.

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IL FANTASMA DI POMPEO E L’OMICIDIO DI LIVIA – Queste sue colpe lo avrebbero condannato a vagare lungo la via Francigena per chiedere indulgenza ed espiare le sue colpe.

Da allora leggende, racconti e letteratura si rimescolano introducendo nelle sale di quel palazzo tanto caro ai zagarolesi lo spettro del paranormale. E proprio da una delle stanze nobiliari che si affacciano sul cortile interno dove sarebbe stata impiccata Livia sarebbero stati rilevati strani fenomeni.

 

I GHOSTBUSTERS – Da anni il Comune e l’istituzione di Palazzo Rospigliosi ricevono gruppi di ghost hunters provenienti da tutto il territorio nazionale che chiedono di effettuare rilievi nell’area. Due anni fa il gruppo dei Ghost Hunter Roma ha svolto un’indagine notturna documentando con dovizia di particolari quanto accade in quelle sale. Grazie all’utilizzo di telecamere termiche è stato possibile documentare la presenza di una figura femminile e inspiegabili sbalzi di temperatura. L’utilizzo di microfoni a ultrasuoni è servito invece per registrare suoni nitidi in risposta a domande precise. E poi ci sarebbe la testimonianza di una dipendente della biblioteca che avrebbe raccontato lo spostamento di libri.

fonte: http://www.cinquequotidiano.it/territori/vita-in-citta/2014/02/28/comune-di-zagarolo-fantasmi-spettri-papazzo-rospigliosi/#.UxDyq4siq78

L’Hotel di Henry Howard Holmes

Henry Howard Holmes è considerato ancora oggi il più prolifico serial killer che gli Stati Uniti abbiano mai conosciuto. Si contano all’incirca dai 70 ai 100 delitti da lui commessi.

Vissuto nell’Ottocento, è da sempre considerato un killer atipico. Nato in una famiglia agiata visse un’infanzia felice e un’adolescenza tranquilla. Non si fece però mancare il sadismo verso piccoli animali e il sogno di diventare un dottore.

Possedeva una passione viscerale per le truffe, passione che maturò fino a quando non commise il suo primo delitto e a questo ne seguì un altro: una donna, proprietaria di una farmacia, a cui Henry disse che le avrebbe curato il marito malato in cambio della gestione della farmacia stessa. Il risultato fu che, dopo aver avvelenato il marito, uccise anche la donna, facendone sparire il corpo.

tumblr_lgk5sdgOfE1qh051uo1_500Nel periodo successivo, grazie ai guadagni di una serie di frodi ben riuscite, fece costruire il suo Castello.

Il Castello, chiamato così per l’imponenza della sua struttura, era un enorme edificio a tre piani. Il pianterreno era riservato at attività commerciali, mentre i piani superiori erano stati adibiti a camere, che Henry affittava a turisti e gente di passaggio.

Ed è proprio l’hotel la parte più distorta di questo suo progetto. Trappole mortali, una geometria atipica, con passaggi stretti, corridoio che finivano contro pareti, botole, pareti scorrevoli e trappole degne di una casa degli orrori. Era così che Henry uccideva le sue vittime, un sistema che non venne scoperto se non due anni dopo. Henry amava spiare i suoi ospiti, mentre decideva come ucciderli e in che modo si sarebbe liberato dei loro corpi. Pare che uno dei motivi di tanta follia fosse il denaro, visto che Henry, dopo aver ucciso le sue vittime, le scarnificava e rivendeva gli scheletri all’università. Diceva a scopo di studio e ricerca.

Venne arrestato il 17 novembre del 1894 e la polizia ritrovò nel Castello all’incirca 150 scheletri. Venne condannato all’impiccagione, e morì la mattina del 7 maggio 1896, aveva solo 36 anni.

Nemmeno questa condanna però diede pace alle numerose sue vittime. Molte persone che oggi visitano il suo Castello, meta infatti di curiosi e turisti, afferma senza ombra di dubbio di aver sentito tra quelle mura voci, urla e rumori inspiegabili terrificanti.

Presenze rilevate nel Castello di Saliceto

Muniti di telecamere termiche, microfoni a ultrasuoni, laser e visori notturni hanno trascorso una notte alla ricerca di presenze nel castello Zamberto a Saliceto di Cadeo, luogo affascinante e poco conosciuto del Piacentino. Protagonisti gli uomini del Sirp, la Società italiana ricerche paranormale contattati da Spazio Tesla, gruppo di appassionati e ricercatori dei fenomeni paranormali guidati da Alberto Negri. Nel maniero erano stati notati fenomeni come ombre e suoni di campane nonostante quelle presenti fossero prive del battacchio.

All’interno dell’edificio che risale al Medioevo, gli esperti hanno riscontrato segnalazioni di variazioni di campi elettromagnetici ed Evp, ovvero riscontri vocali analizzati con sofisticate apparecchiature in grado di avvertire il passaggio di un topo a 200 metri di distanza.

“Abbiamo fatto un’indagine storica e abbiamo scoperto che un tempo nel castello era presente il pozzo con le lame destinato agli indesiderati, durante la guerra era sede di un comando nazista e nel sottotetto c’erano dei prigionieri” ha spiegato Gianluca Saccomano del Sirp e tra gli autori della trasmissione Mistero di Italia 1. La sensitiva Emanuela Mitraglia ha aggiunto che “le presenze spesso restano in un luogo in seguito ad eventi drammatici ma talvolta anche per proteggere gli abitanti. Il mio ruolo è quello di parlare con loro per capire il motivo della presenza in quel luogo anche quello di aiutare le persone a capire la situazione e a conviverci”.

fonte: http://www.liberta.it/2013/12/28/fantasmi-presenze-rilevate-nel-castello-di-saliceto-incontro-organizzato-da-spazio-tesla/