Nella immensa casistica dei fenomeni spiritici possiamo distinguere due principali tipi di manifestazioni fantasmatiche: indotte e spontanee. Le prime rientrano in quei fenomeni ottenuti tramite le classiche sedute effettuate con una catena di partecipanti posti attorno ad un tavolo e con l’apporto di un valido medium (a volte basta la sola sua presenza quando questi abbia doti medianiche eccezionali). Le seconde invece sono prodotte spontaneamente, al di fuori di ogni volontaria sollecitazione umana, senza cioè che alcuna persona le abbia cercate e volute. Di apparizione di spettri o fantasmi è piena la cronaca passata e la letteratura sperimentale occulta e i fatti spesso sono tali da confermare, senza ombra di dubbio, la realtà della dimensione dell’aldilà oltre la morte terrena. Voglio quindi narrare due storie eccezionali che rientrano nella cronaca attuale di cui sono venuto a conoscenza direttamente.
Il fantasma e l’orologio a pendolo
Qualche anno fa morì un noto avvocato di Milano. Passato il dolore in famiglia, alquanto numerosa, la vita riprese il suo corso nella grande casa. Lo studio non fu smantellato, ma per desiderio sia della moglie che dei figli già grandi, rimase così come l’aveva lasciato l’estinto. Veniva spesso spolverato e pulito a fondo ogni tanto, si da apparire sempre in ordine, come fosse in attività. Ma dopo qualche tempo avvenne un caso molto strano, direi terrorizzante. Mentre la domestica era intenta a pulire la stanza, e precisamente quando era chinata in terra per pulire con uno straccio vicino ad una poltrona, sentì ad un tratto un forte peso sulle spalle come se qualcuno avesse poggiato con forza le mani su di esse. Nello stesso tempo avvertì sulla schiena la vicinanza e il peso di un corpo. Istintivamente la donna alzò il capo, senza riuscire però a sollevare il corpo schiacciato da quel peso estraneo. Una volta sollevata la testa, gi occhi si posarono su un grande specchio di fronte. Nello specchio le apparve riflessa una scena raccapricciante: vide deitro di sè uno spettro che pigiava le sue mani sulle sue spalle. Lo spettro, in quell’istante sollevò la mano sinistra portandola in aventi conl’indice proteso. La donna comiciò a urlare, e con uno sforzo sovrumano si liderò dalla stretta e fuggì dalla stanza cadendo stremata nelle braccia della signora che era stata attirata dalle sue grida strazianri. Naturalmente della cosa se ne parlò in famiglia, ma ben presto il tuttto fu ritenuto un’allucinazione della domestica forse suggestionata dalla sacralità dello studio del morto. La cosa sembrava essersi così archiviata, quando un’altro fatto venne a turbare la quiete familiare. Questa volta la persona coinvolta fu la stessa moglie dell’avvocato morto. Una sera, la signora, si era seduta su una poltrona dello studio, come qualche volta faceva, per ricordare in solitudine il marito. Ad occhi chiusi ripensava alla loro vita e a tanti fatti tristi e lieti accaduti, quando a un tratto, anch’essa si sentì spingere sulle spalle da due mani sempre con più forza. La donna, in stato di lieve torpore, in un primo momento non si capacitò, ma lentamente la cosa assunse uno stato sempre più reale, fino a che aprì gli occhi e si accorse di essere sveglia. Il peso sulle spalle era ben concreto. Anche’essa allora con scatto alzò la testa e gli occhi si volsero verso il grande specchio. La stessa scena raccapriccante vista dalla domestica si ripetè. Vide riflesso il fantasma con l’indice puntato verso lo specchio. La donna caccio un urlo, ma non ebbe forza di alzarsi perchè subito dopo svenne. La nipote, accorse nella stanza trovò la zia svenuta sulla poltrona. Aquesto punto la questione fu presa più seriamente in quanto gli avvenimenti non si potevano più spiegare conla semplece suggestione, perchè le persone che avevano avuto la visione erano due, una delle quali la consorte stessa dell’avvocato, donna colta, non così facile a cadere vittima di una suggestione. La questione venne dibattuta dai figli e dalla madre. La visione fu analizzata in tutti i particolari e vennero fuori dei punti che attrassero l’attenzione di tutti. Il fantasma ricordava vagamente il defunto. Inoltre, in ambedue le visioni lo spettro, facendo pressione sulle spalle delle donne, le aveva spinte ad alzare la testa si da costringerle a volgere gli occhi sul grande specchio dello studio perchè potessero vederlo. Non solo, ma il fantasma aveva nelle due circostanze puntato la mano verso lo specchio stesso. Da ciò si poteva dedurre che lo spirito aveva ripetuto gli stessi gesti forse con un fine preciso, come se lo dovessero assolutamente vedere in quella posa. Che cosa significava tutto ciò? Lo spirtio aveva qualcosa da dire? Questo sospetto si fece strada tra i membri della famiglia e fu così presa una decisione. Uno dei figli, il secondogenito, si offerse di trascorrere molte ore nello studio dovendosi preparare per un concorso medico, si da poter essere pronto ad eventuali nuovi segnali spiritici.
Il segreto svelato
E il segnale puntuale avvenne, proprio nell’ora classica dei fantasmi, cioè alla mezzanotte. L’uomo era ormai assorto da molte ore a studiare e comincava ad accusare una certa sonnolenza. Era seduto alla scrivania del padre, di fronte a cui si ergeva il grande specchio. Lentamente poggiò la fronte sulle braccia incrociate sulla scrivania per riposare. La sonnolenza gli aveva provocato un forte torpore, quando i dodici tocchi di un orologio a pendolo posto in una parete dello studio gli giunsero ovattati alle orecchie. All’ultimo tocco una pressione si fece sentire sulla schiena. L’uomo lentamente ne prese coscienza, ma essendo preparato cercò di non spaventarsi, ma di ragionare in un evento così agghiacciante. Avvertì che la spinta si faceva sempre più forte. Allora lentamente alzò il capo, facendo forza su se stesso, ripromettendosi mentalmente di resistere ad ogni macabra visione. I suoi occhi fissarono lo specchio. Lo spettro era dietro di lui, così come lo avevano descretto la domestica e sua madre.
La mano dello spirito si alzò, puntando verso lo specchio l’indice proteso. L’uomo, facendosi forza, seguendo la traiettoria dell’indice si accorse che indicava un punto preciso, e precisamente l’orologio fermandosi alla sua base, per un tempo che al medico sembrò eterno. A quel punto la mano sinistra dello spirito gli strinse la spalla come in una morsa tanto da provocargli un dolore acuto, come se volesse fargli capire che l’attimo importante era quello. Quidni si riebbe, fece enorme fatica a muoversi, tanta era la sua spossatezza. Ci volle più di mezz’ora perchè potesse alzarsi e svegliare tutta la casa per narrare quanto era accaduto. A tutti fu chiaro che qualcosa era nascosta nell’orologio, perchè lo spirito lo aveva indicato con troppa evidenza, facendo scorrere la mano per tutta la sua lughezza. Forse nella base c’era il segreto che lo spirito voleva svelare? E così fu. Nella base dell’orologio fu trovata una carta di valore eccezionale che era di massima importanza per certe gravi questioni rimaste in sospeso.
Il tormento degli spiriti nell’aldilà
Il morto aveva così voluto, in un estremo tentativo, risolvere quella grave questione che aveva lasciato in sospeso e che non aveva potuto risolvere prima della sua morte. Probabilmente questo segreto portato nella tomba era un suo tormento e lo spirito non avrebbe trovato pace se non lo avesse potuto rivelare. Nello svelare il nascondiglio, il morto si era così sgravato dellos tato di angoscia che indubbamebnte lo tormentava nell’aldilà. Ma questo avvenimento lasciò un altro segno su chi lo aveva vissuto in prima persona. Il figlio che aveva avuto il coraggio di affrontare la cosa ebbe la sorpresa di vedere i suoi capelli imbiancarsi un poco, perchè il coraggio non basta a frenare le conseguenze di una paura naturale che fa parte profonda dell’animo umano. Infatti si dice che gli eroi non sono coloro che hanno il coraggio di affrontare un pericolo, ma coloro che hanno il coraggio di affrontare la paura che esiste in qualsiasi individuo. Questa storia è un esempio classico di come le manifestazioni spiritiche possono avvenire spontaneamente. Ma è importante sottolinearecome queste apparizioni siano per lo più legate a particolari motivi. Gli spiriti si fanno vedere perchè di solito sono spinti da una causa grave, che può essere sia quella di cercare di portare a termine qualcosa di importante lasciato in sospeso durante la vita terrena, sia per rivelare qualche segreto, sia perchè attratti dai luoghi ove hanno vissuto ore drammatiche della propria vita, o dove hanno subito una morte tragica. In fondo tutti questi motivi resta un punto uguale per tutti; la necessità dello spirito di comparire per placare una sua angosca che lo tormenta nell’aldilà. E’ noto come l’angoscia di uno spirito, lega questi alla Terra e quindi gli impedisce la sua evoluzione verso la luce della perfezione. Il tormento lega lo spirito algi aspetti terreni, ai luoghi della sua vita, agli affetti materiali, per cui tutto il suo essere viene vicolato ad una esistenza passata anche dopo la morte. Il corpo astrale non si allontana dalla terra, tenendo così lo spirito prigioniero dei vincoli terreni. In tal modo il distacco dal corpo viene ritardato enormente e questo rende lo spirito oltremodo inquieto. Come è stato raccolto in messaggi durante le sedute siritiche, gli spiriti che si trovano in questo stato, dicono di essere circondati da una oscura nebbia e intorno a loro possono vedere solo ombre. Il loro grande tormento è quello di tendere spasmodicamente verso chiarori lontani e di non poter raggiungere la luce. E’ un vagare senza meta con il terrore di non poter mai raggiungere la pace, perchè sono spinti da una forza misteriosa verso una voragine oscura, che è la Terra con i suoi problemi materiali.
La mano e la candela spiritica
Un’altra storia di fantasmi è quella avvenuta in una vecchia casa del centro di Roma. A volte nel salotto facevano dormire su un divano gli eventuali ospiti. Una notte, una cugina della padrona di casa, mentre stava dormendo, fu svegliata da uno strano chiarore. Era molto tardi, circa le due, e ci volle un pò di tempo perchè la donna si rendesse conto di essere completamente sveglia. Ai suoi occhi apparve una scena a dir poco stupefacente: nella stanza buia vedeva una candela sostenuta da una mano troncata poco più su del polso, aggirarsi a mezza altezza lungo le pareti. E’ inutile soffermarsi sulle reazioni della donna presa dal terrore di una tale visione. Questo fenomeno si ripetè varie volte per circa due anni e divenne un assillo per gli abitanti della casa. Io, interessato al caso, nell’analizzare il fenomeno, lentamente potei capire che ogni volta c’era un fatto che si ripeteva. Cioè la mano che teneva la vandela sostava alla fine in un angolo, ove era posta una cantoniera. Questi fenomeni spiritici sono importanti, perchè non solo provocano la visione, ma qualche volta lasciano un segno tangibile. Nel caso della candela, non era raro, che la mattina, si notassero tracce di gocce di cera sul pavimento vicino alla cantoniera. Nel caso precedente, accaduto nello studio dell’avvocato di Milano, un segno tangibile fu quello di un evidente ematoma presente sulla spalla sinistra del figlio, cioè sulla spalla che aveva subito la stretta della mano del fantasma. Tornando al caso di Roma il fatto che la cera si trovasse sempre vicino alla cantoniera, e che la candela si fermasse a lungo intorno ad essa mi fece sorgere il sospetto che uno spirito volesse indicare qualcosa di nascosto dentro il vecchio mobile. E così fu infatti. In un doppio fondo furono trovati dei preziosi di grande valore, che alla morte di una vecchia zia, non erano stati più trovati. Indubbiamente la morte improvvisa non aveva dato il tempo all’anziana signora di revelare il segreto a chi le era vicino. Trovati i preziosi, il fenomeno non si verificò più. E questa è la conferma che spesso gli spiriti appaiono per placare un loro tormento legato a segreti lasciati insoluti su questa Terra. Una volta rivelato il segreto, hanno via libera per allontanarsi da ogni legame terreno, e iniziare così la loro lenta evoluzione verso la luce.
Storie vere
Un gruppo di lettori di Napoli, Adriano, Mario, Anna, Teresa e Roberto, mi scrivono che usano spesso effettuare delle sedute spiritiche e che sono stati diretti testimoni di uno sconcertante avvenimento. Durante una seduta si è presentato uno spirito di una persona, che ha detto loro, tramite i battiti del tavolo, di essere morto quel giorno stesso per una disgrazia. Il giorno seguente i lettori hanno saputo che effettivamente quella persona era morta quasi alla stessa ora in cui avevano effettuato la seduta, e pertanto mi chiedono se devono considerare il fatto come eccezionale e se ci sono stati altri esempi simili al loro. Le domande postemi aprono uno dei grandi problemi dello spiritismo, e precisamente la possibilità o meno degli spirti di apparire a noi subito dopo la morte. Infatti sono più noti i fatti relativi ad apparizioni avvente dopo molti anni, o addirittura secoli, quali quelle che ci sono state tramandate nei racconti degli antichi castelli. Ma indubbiamente il fenomeno dell’apparizione simultanea alla morte è meno raro di quanto si creda, esistono vari esempi nella storia dello spiritismo che confortano questa mia affermazione. Il noto scienziato Camillo Flammarion, che oltre a trattati astronomici ha scritto vari testi sullo spiritismo, nei suoi profondi studi ha raccolto una lunga serie di esempi sull’apparizione degli spiriti, e fra questi anche sulle apparizioni vicine alla morte. Sono fatti reali e ampiamente documentati di cui lo scienziato ha avuto diretta conoscenza. Pertanto, a vantaggio di tutti i lettori ne riporto tre molto significativi, che provano chiaramente e molto seriamente la possibilità di queste apparizioni spontanee. Dico spontanee perchè gli spiriti non furono sollecitati ad apparire tramite sedute spiritiche.
L’amica morta
Ecco il testo scritto dalla persona coinvolta direttamente in questo straordinario avvenimento:
– Quando ero ancora ragazza avevo un’amica della mia età. Le nostre famiglie erano in strette relazioni di amicizia e vicine. La ragazza veniva tutte le sere a fare i compiti di scuola con me. Eravamo nel salone, sedute sopra poltrone a dondolo. Ad un tratto la mia compagna cessò di leggere e mi disse: “Lina ho da chiederti una cosa”. Naturalmente le risposi: “Che vuoi?”. “Voglio chiederti una promessa e voglio che tu la mantenga”. Trovai straordinario l’accento di serietà da lei assunto nel parlarmi. “Se ti prometto qualche cosa puoi essere sicura che terrò la promesso: che vuoi?” Mi rispose: “Se tu ti mariterai ed avrai una figlia voglio che tu le dia il mio nome”. Risi e le dissi: “E’ inteso; e, a tua volta, se tu ne avrai una, anche tu le darai il mio nome”. essa allora aggiunse: “Non è tutto. Se una di noi venisse a morire e non ci trovassimo insieme, dobbiamo prometterci che quella che per prima morirà andrà a dire addio all’altra e la bacerà per l’ultima volta”. Le risposi: “Veramente, sei pazza ad avere simili idee: cosa hai?”. “Promettilo”, fece lei. “Ebbene si”, replicai. “Ora sono tranquilla – aggiunsse ancora essa – perchè da qualche tempo ero come ossessionata dal desiderio di chiedertelo”. Non ne parlammo mai più, caro professore; ci tengo a dichiararvelo. Cinque o sei mesi dopo, il giorno dellla festa della mia amica, andai a passare la giornata in casa sua, con parecchie altre ragazze. Ballammo l’intero pomerigigo, divertendoci molto; essa stava benissimo e nulla poteva far supporre che avesse i giorni contati. Alla sera, nel separarci, sua madre mi disse: non fare assegnamento su Gianna per due o tre giorni, debbo fare alcune visite e la condurrò con me. Al terzo giorno, andai, a letto e mi addormentai come di solito. Verso mezzanotte, mi svegliai gettanto gridi di terrore. Gianna era li, innanzi a me. Mia nonna si alzò e cerco di calmarmi, ma nulla poteva strappare Gianna dalla mia vista: essa era l’ e mi diceva: “Addio, muoio e mantengo la mia promessa.” La nonna fece sedere accanto al mio letto la mia buona nutrice, Anna Maria, la quale carezzandomi riuscì a calmarmi tanto che finii per riaddormentarmi. Ma, verso le quattro del mattino, mi svegliai di nuovo e sentii Gianna che mi baciava sulla fronte. Era gelida e, per la seconda volta, mi disse: “Addio, muoio.” Ricomiciai a gridare: “Nonna, Gianna è morta!” Nessuno riusciva a calmarmi. Volevo correre da lei. La nonna mi promise che alle cinque avrebbe mandato a prendere notizie. Tuttavia non potei fare a meno d’alzarmi in preda all’impazienza. Per obbedienza attesi fino alle cinque per le notizie, benchè intimamente sicura della morte della mia amica. Alle cinque si mandò una persona. Orrore! Il mio sogno era realtà; alle quattro del mattino, ora nella quale mi aveva baciata ed io l’avevo sentita gelida, come un pezzo di marmo. Da allora ho pensato a lei molto frequentemente, ma nessuna manifestazione si è mai prodotta. Questo, caro professore, il semplicissimo raccondo di ciò che a me stessa accadde e che io vi ho fedelmente riferito”.
Il fantasma della nutrice
Questo secondo caso è anch’esso molto importante perchè la visione non ebbe un solo testimone diretto, ma ben tre, due adulti e un bambino, e pertanto non si può pensare assolutamente a suggestione.
Questo il racconto:
“Il Signor Hunter aveva avuto per nutrice un donna che lo amava più dei figli propri; si chiamava Macfarlan. Da quando egli si era ammogliato, ella si era molto attaccata alla signora, alla quale tenne compagnia durante un viaggio dell’Hunter nelle Indie. Nel mese di giugno, Hunter partì per una stazione termale e lasciò in custodia alla Macfarlane una cassetta di valori. Una sera del successivo agosto la signora Hunter era in casa sua, in compagnia di diversi amici, quando passando innanzi alla porta aperta dellla sua stanza vide una larga cassa da morto deposta sul letto, ai piedi del quale era seduta una vecchia, grande e forte, che guardava intensamente la cassa. Tornai subito indietro – scrive la signora – informando i miei sopiti della visione avuta, ma fui accolta da scoppi di risa ai quali finii per aggiungere i miei. Malgrado ciò, realmente avevo visto e sarei stata in grado di descrivere l’abbigliamento della vecchia. Quando i miei ospiti furono partiti, andai, come anitualmente, a dare un’occhiata nella stanza dei bambini, e notai che la governante sembrava agitata e sconvolta. Mi venne vicino e mi disse press’a poco così: “Signora sono molto impressionata. Alle sette, questa sera, andavo in cucina per l’acqua, quando nel voltarmi, ho visto una vecchia, grande e forte, che saliva le scale. Mi sono scostata per farla passare , ma in lei vi era uqalche cosa di così strano che mi sono voltata per vedere dove essa andava. La porta della sala era aperta e costei andò da quella parte; prima però di raggiungerla la vidi, di colpo, fondersi e disciogliersi. Giuro di averla vista e possso dire, in maniera assoluta, come era vestita: portava sul capo una larga cuffia nera, e sulle spalle uno scialle a scacchi bianchi e neri. La descrizione corrispondeva a quanto la signora Hunter aveva visto essa pure. Circa mezz’ora dopo, la Hunter mentra era in letto, intese gridare la sua bambina, dell’età di cinque anni, e subito dopo la voce della governante che cercava di calmarla. Al mattino seguente, la piccina raccontò che una cattiva vecchia si era seduta sul tavolo e si era messa a guardarla con tanta insistenza da farla gridare. La nutrice assicurò che aveva visto la bambina seduta sul letto, completamente desta, la quale con il dito indicava il tavolo gridando: “Vattene, vettene, brutta vattiva vecchia”. La nutrice nulla aveva visto: era da poco andata a letto ed aveva chiuso a chiave la porta della stanza. Pochi giorni dopo, giunsero lettere dei figli della Macfarlane annunzianti la sua morte. Nelle ultime orfe della sua vita essa aveva continuamente rivolto il pensiero a Hunter ed alla famiglia di lui. La nutrice, apprendendo il fatto, esclamò: “Dio mio! Era lei che vidi l’altra sera e quella era la sua maniera di vestire!”
Uno spettro nel cimitero
Il terzo caso infine si riferisce ad un fatto accaduto in un cimitero, ad un certo Alfredo Bard: Ecco il racconto raccolto dal Flammarion:
“Sono giardinere e lavoro a Sawston. Tornando a casa dal lavoro, attraverso sempre il cimitero di Hinxton. Venerdi 8 p.p., ero, come al solito, di ritorno, allorquando nel cimitero diressi con attenzione lo sguardo verso la zona erbosa per vedere una vacca e un asino che, all’interno della porta, vi erano coricati. Abbassando la testa, i miei occhi si portarono in direzione della tomba quadrata, ove era stao seppellito il Signore di Fréville. Vidi allora la vedova di Fréville appoggiata al cancello, vestita come io ordinariamente la vedevo, con un cappello della forma detta “paniere perl carbone”, una giacca nera guarnita di crespo, en una gonna, pure nera. Essa mi guardò bene in faccia. Il suo viso era bianchissimo, molto più bianco del solito. Supposi fossevi andata, come qualche vota faceva, per entrare nel mausoleo, e che il muratore Wiles, di Cambridge, fosse dentro per qualche lavoro. Guardai, girandomi di fronte, molto attentamente per vedere se la porta fosse aperta. I miei occhi erano fissi sopra di lei, da cui non ero lontano più di cinque o sei metri. Essa volto la faccia dalla mia parte seguendomi con gli occhi. Passai fra la tomba e la chiesa (la distanza è di circa quattro metir, fra l’una e l’altra) ancora guardando per vedere se la tomba fosse aperta, perchè essa mi nascondeva la porta. Proseguendo, mi voltai. Era sparita. Non era possibile che fosse uscita dal cimitero, perchè per arrivare ad una delle porte avrebbe dovuto passare innanzi a me. Mi convinsi che era rapidamente entrata nel mausoleo. Mi diressi verso la porta di quello, certo di trovarla aperta, ma, con grande mia sorpresa, era chiusa, nè era stata aperta per niente. Nella serratura non era la chieave. Sperai di poter gettare un’occhiata nella tomba: scossi la porta per assicurarmi che fosse ben chiusa; nulla denotava che qualcuno fossevi stato. Provai allora molta paura e guardai l’orologio che segnava le nove e mezza. Al ritorno a casa, chiesi a me stesso se quanto avevo visto non fosse stato effetto della mia immaginazione: tuttavia, lo raccontai a mia moglie. Quando l’indomani, seppi che la Signora di Fréville era morta, trasalii, tanto che ne fui colpito, non mai avuto altre allucinazioni”. Il Flammarion nel suo libro commenta il racconto con queste precisazioni: “Si può pensare ad una allucinazione? Ma: 1) il giardiniere Bard non ne ebbe mai; 2) l’apparizione fu posteriore al decesso, da lui ignorato; 3) a quella originale donna piaceva visitare le tombe. Inoltre la moglie del giardiniere attestò la verità della narrazione. Questi i fatti. E come questi ne potrei citare tanti altri presi da autorevoli fonti, quali i testi di studiosi di ogni epoca che hanno raccolto una grande documentazione sulle apparizione degli spiriti, sia vicini che lontani dalla loro morte terrena.
Un morto che non sapeva di essere morto
Voglio anch’io ricordare qualche fatto personale, che può arricchire la conoscenza dei lettori che si interessano di spiritismo. Ricordo un caso particolarissimo che accadde durante una mia seduta. Mentre ero in trance si presentò addirittura uno spirito che ancora non era pientamente cosciente della sua morte avvenuta solo qualche attimo prima. Infattti la catena da me formata aveva captato lo spirito di una persona proprio nella’attimo della morte, avvenuta in una casa distante solo qualche centinaio di metri dalla sala delle sedute. Il trapasso era talmente recente, proprio di qualche attimo prima, che lo spirito prese coscienza del suo trapasso proprio durante la seduta stessa. E quindi tutti i partecipanti assistettero all’angoscia di quello spirito che chiedeva: dove sono? Che cosa accade? e che viveva la paura della sua morte e la disperazione di trovarsi in uno stato non ancora definito. Ma dopo si instaurò in lui un distacco sempre più sereno e una assenza completa di passionalità. Infatti, è noto che una volta avvenuto il distacco del corpo astrale dal corpo fisico, lo spirito rimane neutro, come se nulla più lo colpisse di ciò che accade intorno alla sua salma, e sulla Terra.
Storie vere
Questa volta parlerò di tre storie veramente commoventi che elevano il significato dello spiritismo a vette stupefacenti. Il fantasma è la proiezione terrena della spirito di un trapassato che si concretizza ai nostri sensi. Un fantasma può essere visibile oppure invisibile ma compiere delle azioni che ne rivelino la sua presenza. Delle tre storie, le prime due appartengono al primo caso, la terza al secondo.
L’amore e la morte
Il primo fatto è legato alla morte di una giovane figlia unica di una vedova. Un male improvviso ed incurabile colpì la bionea ed esile ragazza che ben presto lasciò la madree sola nella casa ormai colma soltanto di dolore. Quei grandi occhi azzurri, che erano l’unica gioria per la signora rimasta vedova, si erano spenti. Una cupa disperazione invase l’animo di quella donna che continuò a tenere in ordine la casa come se la figlia fosse ancora viva. Ogni giorno la camera della ragazza era sottoposta alle sue amorevoli cure, come se dovesse ricevere la figlia per gli studi pomeridiani o per le ore notturne di sonno. Ogni giorno curava la scrivania con gli oggetti, i libri, i quaderni, i vestiti, il letto per dormire sul quale, per ultima, posava la linda camicia da notte pronta per essere indossata. Questo durò circa un anno senza che nulla accadesse. Ma il due novembre, giorno dei morti, di un anno dopo la scomparsa della figlia, avvenne un fatto straordinario. La giornata era piovosa: la madre, la mattina, entrò come sempre nella camera della figlia e vide che non tutto era in ordine, ma scomposto come se la stanza fosse stata “visitata” da una persona. Libri e quaderni erano aperti, come se una persona li avesse usati per sutdiare, anche il letto era in disordine con l’impronta di un corpo. La finestra del balcone era semiaperta e la camicia da notte era bagnata come se qualcuno l’avesse indossata e fosse uscito all’aperto. Ma, cosa più strordinaria, nel metterele mani sulle coltri, la madre senti che erano ancora calde, calde di un corpo umano appena alzatosi. La donna strinse a se la camicia, come se abbracciasse la figlia, e finalmente le lacrime uscirono fluenti dai suoi occhi rimasti aridi dalla sua morte. Sono sicuro che il fantasma della bionda ed esile giovanetta aveva vissuto nella sua casa terrena ancora una notte per dare un segno di pace nel cuore infranto della sua povera mamma. L’amore materno aveva chiamato a se ancora per una volta la figlia per rivivere vicino a lei, e da quel giorno non si è sentita più sola perchè ha avuto la certezza che quegli occhi azzurri avrebbero illuminato ancora e per sempre la casa.
La rosa rossa
Ecco un’altra storia commovente. Due coniugi, ambedue attori in là con gli anni, dopo una vita non molto tranquilla dovuta sia alla loro movimentata professione che alla vita sbarazzina condotta dal marito attirato spesso da qualche gonnella, si ritirarono finalmente a vita serena in un casolare vicino Roma. Il marito, spinto dal grande affetto che profondamente aveva sempre avuto per la consorte, e anche per cancellare qualche senso di antica colpa, piantò, come simbolo del loro amore, il giorno dell’aniversario del matrimonio, una pianta di rose rosse nel giardinetto. Purtroppo dopo pochi mesi mori lasciando la povera moglie sola. Ma ecco cosa avvenne: nel giorno dell’anniversario del matrimonio (che cadeva in pieno inverno) sulla pianta di rose sbocciò una rosa rossa, solo una rosa e non altre. La cosa si ripete ogni anno: sempre all’anniversario, la mattina, anche se tutto era gelo intorno, una rosa rossa spuntava puntualmente. Era quello il segno straordinario di una “presenza d’amore”. La pianta di rose non aveva bisogno di cure perchè mani invisibili la tenevano sempre in ordine. Cosa più grande non avrebbe potuto accompagnare il restante della solitaria vita della moglieche non si sentiva più sola, perchè ogni anno il marito le donava un fiore straordinario, fatto fiorire da una pianta curata tutto l’anno dalle sue stesse mani!
Il cane fantasma
Infine la terza storia è quella non di una presenza spiritica di una persona morta, ma di un animale e precisamente di un cane di grossa taglia, un “bastardone” simpatico e fedele. Il cane fu raccolto da cucciolo, malato e quasi morente, da una famiglia che lo salvò e lo allevò. La bestiola divenne un grosso cane che allietava festosamente le giornate della famiglia. Purtroppo dopo molti anni, la povera bestia morì tra il compianto di tutti. Venne a mancare un grande affetto in casa, sia per i genitori che per i tre figli, di cui uno ancora molto piccolo. Il cane solitamente, durante le sere d’inverno aveva l’abitudine di mettersi vicino al fuoco con gli altri membri della famiglia per crogiolarsi ed assopirsi al calore della fiamma. Dopo la sua morte, non di rado, si percepivano ancora vicino al fuoco i suoi “soffi” di felicità, coem era solito fare quando era vivo. Già questo era un fatto eccezionale, perchè era un segno della sua presenza ancora nella casa. Ma un giorno avvenne un fatto veramente memorabile. La madre era in casa con il figlioletto più piccolo, quando dell’olio cadde sui fornelle e si sparse in cucina e poi sui mobili che presero fuoco. Un fumo acre e velenoso si sparse per la casa. La madre terrorizzata, istintivamente corse fuori e vide le fiamme divampare, volle rientrare per prendere il bambino, ma non era più possibile. Quando tutto ormai sembrava perduto, nella casa sentì abbaiare e la donna riconobbe immediatamente la voce del loro cane morto. Tra il fumo vide uscire dalla porta il grosso cane tutto bruciacchiato che trascinava fuori, con la bocca, il bambino. Appena il bambino, semiasfissiato, fu salvo, il cane spari dietro la casa ne fu più visto mai. Anche questa storia è una storia di fantasmi legati all’amore. Il cane grato dell’affetto con cui era stato allevato, pur dopo morto, aveva voluto offrire anche lui un segno di amore che andasse oltre la sua fedeltà terrena: aveva salvato il figlioletto di chi lo aveva amato. Questa storia, unita a tante altre relative ad apparizioni degli animali dopo morti, significa che anche le bestiole hanno uno spirito e sono anche esse creature del creato come gli esseri umani.
Storie vere
Lo spirito di una giovane, morta il giorno stesso delle sue nozze, cercò disperatamente di ritornare sulla Terra, per apparire in forma di fantasma e impossessarsi di un altro corpo e continuare a vivere il suo amore disperato, che non aveva avuto coronamento nel matrimonio.
La sposa morta, una morte improvvisa
Tutto era allestito, in quel radioso giorno di primavera. La casa era in festa, tutti erano pronti per andare in chiesa. Nel suo abito bianco di pura seta e tulle, con una coroncina di fiorni d’arancio che circondavano il suo capo come una splendente aureola trattenendo i lunghi capelli biondi, la sposa piangeva di commozione, in attesa di proferire quel fatidico si, tanto atteso e sospirato. Questo accadeva in una cittadina del centro Italia, dove gli etruschi ancora convivono nei luoghi con le loro nascoste tombe e con le cave di tufo testimoni di un remoto passato di gloria. Lunghi anni di fidanzamento avevano ogni tanto acceso la speranza che il suo promesso sposo fosse in condizionidi compiere il sospirato passo. Con l’aiuto della famiglia benestatne, la casa era ormai pronta e nulla era stato tralasciato perchè le nozze si svolgessero nella serenità e giusta felicità. Ma, quella mattina, il sole ridente doveva offuscarsi presto di mesta trestezza, perchè testimone di un’incredibile tragedia. Quando tutto sembrava pronto e l’ora della cerimonia ormai scoccava sulle lancette dell’orologio, lassù sulla torre di un vicino castello di un borgo antico, un pugnale velenoso s’introdusse ne cuore della biamca giovane, come un fulmine nel tronco di un albero appena fiorito, mandando in fumo, con l’improvvisa morte, la speranza di una nuova vita. Cadde, improvvisamente sbiancata in volto, tra le bracciatramanti della madre che le stava dando gli ultimi ritocchi, dinanzi agli occhi smarriti delle due bambine preposte a reggere il velo. Rimasero tutti impietriti come angeli di marmo vicino alla statua di una morta posta sul sarcofago di antiche memorie. Quel giorno la campana della chiesa non suonò più gioiosa, ma fu costretta a battere lugubri rintocchi. Mai funerale nel circondario fu inondato da tante lacrime che bagnarono tutti quei fiori, non più festosi ma neri di commiato. Sicuramente il corpo astrale della morta libratosi nell’aria, osservava trasognato la scena del funerale del suo corpo terreno, non sapendo ancora se la vita era in esso o se la morte ne fosse la compagna. Si dice infatti che nei primi momenti lo spirito non s’avvede della sua sorte, in special modo quando il decesso è improvviso. Osserva fuori dal corpo inanimato, con la coscienza di esistere ancora. Solo più tardi ne prenderà coscienza e si accorgerà di non essere più terreno. Ma lo spirito, strappato improvvisamente in un momento tanto atteso, non accetta il suo stato e diventa inquieto, restando fortemente attaccato alla Terra, ai luoghi, alla vita non più sua. Il corpo astralevaga intorno, non riesce al liberarsi della pena e si aggira disperato dove ancora avrebbe voluto vivere. Così è stato per la giovane, quasi sposa. Tutti i fatti che seguirono lo confermano. Ed ecco ciò che accadde.
Il fantasma della sposa
I genitori della giovane morta, angosciati dal dolore, non riuscirono più a vivere nella casa ove era avvenuta la tragedia, dove il cuore della figlia, probabilmente per un subdolo vizio cardiaco preesistente, aveva ceduto, forse per lo stress e l’emozione dell’evento nuziale. Abbandonarono così la casa per rifugiarsi in un altro appartamento di loro proprietà, lasciando anche la maggior parte dei mobili, anch’essi troppo collegati al funesto ricordo. Dopo qualche tempo, la casa fu affittata ad un’latra famiglia, tra i cui componenti c’era anche una ragazza, all’incirca della stessa età della giovane morta, e con fattezze che, lontanamente, la ricordavano. Con il passare dei mesi fu notato che la giovane mutava il suo carattere. Di solito molto espansiva ed allegra, si richiudeva ora in se stessa e s’intristiva. Pur essendo un tipo che poco amava la cosmesi del suo volto, cominciò atrascorrere sempre più tempo a truccarsi e, cosa ancora più strana, lo faceva anche la sera prima di andare a letto. Con ulteriore passare del tempo cominciò ad acquistare vestiti bianchi e lunghi e acconciature che, man mano ricordavano vagamente un abbigliamento da vestale, quasi da sposalizio. La situazione lentamente precipitava perchè le ore che passava chiusa nella sua stanza, dinanzi alla toeletta e allo specchio, si rivelarono una complessa mania che preoccupò non poco i familiari. L’isolamento assunse momenti drammatici, perchè ad un certo punto, la ragazza non voleva più uscira da quella stanza, che poi era la stessa dove aveva abitato la giovane morta. Ma la cosa divenne ulteriormente allarmante quando tutti si accorsero che la tagazza somigliava sempre più alla giovane sposa deceduta, da loro ben conosciuta avendo vissuto vicini nella piccola cittadina. A questo punto si pose nella mente dei genitori il dramma di sottoporre la looro figliola ad una visita psichiatrica, ma fu invece scelta una diversa strada. La madre, che era molto credente nelle pratiche occulte, pensò che la figlia fosse vittima di un maleficio. e poichè conosceva la mia esperienza in merito, mi sottopose il caso e fui invitato nella loro casa, perchè la figlia si rifiutava assolutamente di uscire. Mi resi subito conto che non era una fattura. Ebbi l’ispirazione che tutto fosse collegato alla giovane morta e che si trattava di una possessione spiritica. Avevo notato una certa somiglianza tra le due giovani attraverso le foto mostratemi, somiglianza che si era fortemente accentuata negli ultimi tempi. Allora, tramite una seduta spiritica, riuscii a contattare lo spirito della povera sposa e dopo veri tentativi si verificò un evento veramente eccezionale.
Il fantasma gemello
Nell’ultima seduta, avvenuta il giorno stesso dell’aniversario della disgrazia, avemmo uno strano messaggio: “presto rivivrò vicino a voi. Il mio amore non può morire!” Lo spirito guida vhe governava quella speciale seduta, mi fece lasciare il tavolo e spinto da una forza invisibile fui trasportato verso la stanza ove era rinchiusa la ragazza, che naturalmente non prendeva parte alle sedute. Seguito dai familiari girai lentamente la maniglia. Avevo il corpo freddissimo e avvertivo attorno a me folate di correnti d’aria ghiacciata, per sudando abbondantemente in tutto il corpo. Socchiusi la porta e vidi, tutti vedemmo. La ragazza era seduta sullo sgabello dinanzi allo specchio della toeletta. Era vestita da vera sposa, truccata come la morta il giorno del matrimonio (così mi dissero dopo i genitori). Vicino a lei, materializzato, c’era lo spirito “dell’altra” intento a pettinarle i lunghi capelli biondi, come fosse impegnata a prepararla per un irreale cerimoniale di nozze. Anche lo spirito era vestita da sposa: le due immagini erano come due gocce d’acqua, completamente simili tra loro. Io avvertii dentro di me un segnale, un messaggio mentale: la morta, nel giorno dell’aniversario, stava per incorporare totalmente la ragazza per rivivere per sempre nel suo corpo. Le conseguenze irreversibili erano chiare: la giovane avrebbe perso per sempre la sua identità. In lei avrebbe vissuto eternamente lo spirito, per riappropiarsi della sua vita terrena così tragicamente infranta. Fu un vero miracolo se riuscii con le pratiche spiritiche ad allontanare lo spirito e distoglierlo dal suo intento, indirizzandolo verso una via di luce, dove le passioni e i sentimenti terreni non hanno più senso, dove la pace regna sovrana. Il caso si risolse. La posseduta cadde in un sonno profondo che andò avanti per un giorno intero. Quando i suoi occhi si aprirono lo sguardo e le fattezze erano di nuovo le sue. Del vestito da sposa, del trucco, delle acconciature nuziali nessun ricordo. L’allegria era tornata in lei affinchè vivesse la sua vita e non quella di un’altra. Ma i suoi familiari, quella scena non l’hanno mai potuta dimenticare…. Questa è la storia reale di una vera possessione spiritica e di un vero fantasma, che non voleva rimanere tale.
Le case infestate
Molte volte si sente narrare da persone degne di fede di fatti straordinari accaduti in luoghi o case abbandonate e sia in zone isolate che in città. Fatti che non sono spiegabili al lume della sola ragione e in base alle conoscenze scientifiche. Oggetti che volano nelle stanze, intere batterie di pentole che cadono al suolo, peatti fracassati, vestiti che escono dagli armadi, letti che sobbalzano, lampade che esplodono, etc… Quando tutto questo avviene si parla di un particolare fenomeno detto poltergeist, una parola tedesca che significa “spirito ruoroso”. Fra i moltissimi casi avvenuti ne ricordo uno accaduto in Sardegna qualche tempo fa. Per due anni, ad intervalli regolari di tempo, si sentivano, nel piano superiore di una casa, vari rumori come sassi che rotolavano dentro il muro, colpi, fruscii, tramestii, crepitii di ogni genere che turbavano non poco le persone che vi abitavano. A questi periodi se ne alternavano altri di calma e tranquillità. Dopo qualche tempo, i colpi e i rumori strani riprendevano con molta intensità specialmente di notte e smtpre e soltanto al piano superiore della casa. I rumori iniziavano con lievi tramestii, leggeri non ben definiti e man mano aumentavano fino a sembrare delle pietre che rotolavano, cadevano e picchiavano sulle pareti. A volte si udivano come graffi sul muro. Una notte furono percepiti persino quattro colpi fortissimi battuti sulla finestra. La madre di famiglia per due notti consecutive, nel salire le scale sentì una voce lamentarsi e un pianto sommesso. I lamenti provenivano da una stanza adiacente a quella della figlia. In compagnia di questa entrò nella stanza e il lamento immediatamente cessò. Le due ebbero soltanto il tempo di sentire gli ultimi suoni di quella voce come dei gridolini prolungati. Durante l’ultimo ciclo di questi fenomeni, una notte furono avvertiti dei passi lenti ed incerti avvicinarsi al letto della figlia, e un fruscia di vestiti. La ragazza si mise ad urlare, accese la luce e tutto cessò, ma appena rispento il lume, respiri affannosi ed altri rumori strani, provenienti da varie parti della stanza, le impedirono di dormire fino all’alba. In alcuni momenti, che duravano pochi secondi, la ragazza aveva la consapevolezza di uno sguardo che la fissava, attimi brevissimi, ma che la terrorizzavano. Avvertiva nettamente la presenza di un essere, ne percepica la fredda presenza e lei non poteva fare alcuna cosase non quella di tenere la testa sotto le coperte e rattrappirsi per il terrore. Durante quel periodo, anche la madre sentiva, ad intervalli regolari, il lamento di una voce roca, proveniente da punti imprecisati della casa. In estate alcuni parenti, ospiti, durante la notte, udirono chiaramente il suono di alcuni campanelli. Un fenomeno pauroso fu quando la figlia si senti afferrare per le braccia con forza mentre era a letto, fu trascinata per terra mentre tutti gli oggetti presenti nella stanza volavano e alcuni si frantumavano. Questo tipo di infestazioneambientale può degenerare in una infestazione personale per cui le entità possono anche dare dei fenomeni direttamente sulle persone come è avvenuto nel caso su esposto.
Fuoco in casa
Un fenomeno sconcertante al quale ho assistito personalmente e che ha pochi precedenti nella vasta casistica delle fenomenologie di poltergeist è quello avvenuto in una casa in provincia di Napoli. Improvvisamete, all’interno dell’appartamento, si sviluppavano incendi; le porte della casa furono tutte distrutte dalle fiamme che, a qualsiasi ora del giorno o della notte, lambivano e suppellettili nelle varie stanze. La carta da parati bruciò tutta, addirittura un giorno prese fuoco l’acqua contenuta in una bacinella dove erano messi a mollo dei panni. La situazione si aggravava giorno dopo giorno, la povera famiglia fu costretta ad inviare i figli più piccoli presso parenti, ormai non avevano nemmeno più un abito di loro proprietà; tutto, proprio tutto, era andato a fuoco. Pare che la causa inconsapevole dell’agghiacciante fenomeno, fosse una delle figlie adolescenti con forti capacità medianiche allo stato latente. Essa stessa fu lambita dalle fiamme e i suoi vestiti bruciati, lasciandole indenne il corpo, cosa questa inspiegabile.
La casa dei suicidi
Questi fenomeni purtoppo a volte, anche se raramente, possono avere un esito funesto, come avvenne nel caso seguente. In una grande città come Napoli, trovare in affitto una casa bellissima, grandissima in un palazzo di prestigio al centro della città e per di più a bassissimo costo sembtrerebbe un vero miracolo, un sogno; così dovette pensare una coppia di sposi che, dopo estenuanti ricerche, apporodò a questo splendido appartamento. Non molto tempo passò che la loro felicità venne turbata da eventi terrificanti che purtroppo, in seguito funestarono la loro vita. I fenomeni iniziarono la notte in cui la giovane donna venne aggredita e picchiata selvaggiamente da misteriosi aggressori che lei non vedeva. Inascoltate rimasero le sue grida d’aiuto, il marito sembtrava essere caduto in una sorta di catalessi. Il mattino successivo il povero uomo ebbe uno schok terribile alla vista della moglie pesta e graffiata, credeva di aver avuto un raptus e di non ricordare nulla. L’inquietante fenomeno rimase spiegazione. Per un periodo la coppia si trasferi presso parenti. Dopo qualche tempo ripresero possesso della casa e tutto fu tranquillo. Improvvisamente, la donna in pieno giorno, fu aggredita nella cucina mentre preparava il pranzo: pugni, schiaffi, graffi, calci, a nulla servi gridare aiuto, chiedere pietà in nome di Dio. niente, quella “entità” non la smetteva. Quando tutto fu finito, la povera donna corse gridando per le scale, e fu raccolta terrorizzata e piangente dal portiere dello stabile che l’accompagnò all’ospedale. La situazione divenne isostenibile, la poverina rimase in ospedale e i medici, l’unica spiegazione che potettero dare fu quella che le lesioni la donna se le era procurate da sola, non avendo lei accusato alvun aggressore. Passò qualche tempo, fu dimessa e una volta a casa non veniva mai lasciata da sola, sua madre si trasferì da lei e l’assisteva. Sembrava che tutto fosse finito, la donna migliorò e nulla più accadde. Ma una mattina, la madre senti delle grida provenire dal bagno, pregò la figlia di aprire, ma non ebbe risposta. Improvvisamente la porte si apri da sola, la poverina sanguinante e pesta uscì urlando terrorizzata, corse nel lungo corridoio della casa, era come inseguita da qualcosa che a tratti la trascinava a terra e la sballottava alle pareti. La madre cercava di avvicinarsi alla figlia. ma una forza sovraumana la trascinava indietro. Alla fine del lughissimo corridoio si apriva un balconcino stretto e lungo che dava sul cortile interno del palazzo, la donna urlante si lanciò contro, sfracellandosi al suolo. Una morte atroce. Successivamente si venne a sapere che in quella casa era la terza donna che moriva in quelle stesse circostanze. Il primo caso risaliva ai primi dell’ottocento quando una giovane sposa, abbandonata dal marito, per la disperazione si suicidò allo stesso modo. La seconda donna, anch’essa giovane sposa pose termine alla sua vita in modo inspiegabile proprio come l’ultima. Enrambe spose felici, nessun ombra oscurava la loro vita matrimoniale. Forse lo spirito della prima sposa abbandonata, geloso della felicità delle altre due, aveva provocato il terribile fenomeno di infestazione.
Spiritismo e psichismo
Molti studiosi hanno attribuito i fenomeni di infestazione spiritica alla presenza di adolescenti durante la loro evoluzione. Una specie di energia invisibile verrebbe sprigionata da loro e sarebbe l’artefice di tutto ciò che avviene nelle case infestate. La psicanalista Nandor Fodor denominò tale misterioso fluido “energia psichica” scaturente dall’inconscio di soggetti colpiti da turbamenti sessuali. Ma non si capisce come tale energia possa agire per provocare fonomeni esclusivamente fisici. Dovrebbe creare inoltre dei campi di forza quasi intelligenti capaci di causare fenomeni difficilmente accertabili con un’indagine razionale. Rimane quindi più verosimile una spiegazione spiritica perchè almeno si potrebbe affermare che i fenomeni sarebbero causati da entità “intelligenti” e che abbiano i poteri di poterli produrre, come avviene durante le sedute spiritiche per opera dei medium. Concludendo siamo certi che la causa più valida resti quella ultraterrena anche perchè è stata verificata sperimentalmente in tantissimi evocazioni medianiche in tutto il mondo, studiate e riscontrate direttamente da eminenti scienziati, tra cui anche premi Nobel, come Charles Richet, e William Barret, J. G. Pratt, W.G. Roll e tanti altri in tutta l’epoca moderna, i quali hanno escluso ogni frode comprovando con la loro autorità l’autenticità dei fenomeni stessi. La ricerca americana da molto tempo in questo campo è avanzata anche se in bilicp tra spiegazioni ultradimensionali o psichiche, fra queste la prima fu la scuola quantitativa di psicocinesi ricorrente spontenea (recurrent spontaneos psychokinesis – Rspk). Un eterno dilemma che divide gli scettici dai credenti. In questo caso dobbiamo affidarci quindi più alla fede che alla ragione. Io, personalmente, dopo tutti i fenomeni ai quali ho assistito direttamente, e i casi che ho dovuto affrontare e risolvere, preferisco senz’altro la fede. Nei tempi futuri ne avremo la prova definitiva. Questi fenomeni dobbiamo considerarli in due casi distinti e cioè quando avvengono sempre in presenza di un determinato soggetto, e quando invece avvengono in qualsiasi momento anche in case disabitate. Nel primo caso, il fenomeno viene chiamato poltergeist, mentre nel secondo siamo in presenza di infestazione. In ambedue i casi i fenomeni sono da attribuire a presenza di spiriti, che possono essere attirati rispettivamente o da una singola persona i dal solo ambiente. Se la causa è la persona, questa è da considerare un soggetto con poteri medianici, mentre se, la causa è l’ambiente, dobbiamo pensare allora alla presenza di spiriti inquieti che si aggirano nella casa per esaurire un loro compito. Abbiamo poi un terzo caso, che è il più grave, quello della infestazione larvale, che di solito viene provocata tramite i sortilegi da altre persone che vogliono far del male. Questo tipo di infestazione di ambiente, può degenerare in infestazione personale, colpire i soggetti abitanti la casa, fino a creare la possessione diabolica con conseguenze catastrofiche. Un tipo anomalo di infestazione infine può essere quello venutosi a determinare a seguito di sedute spiritiche effettuate in casa quando, lentamente, spiriti malefici si inseriscono nelle sedute prendendo il posto degli spiriti evocati e permanendo quindi nell’ambiente. Ricordo che nella Roma vecchia capitò un fatto molto strano. Dopo molti fenomeni di tipi sopracitati, gli spiriti chiesero addirittura di preparare la casa per una festa da ballo. Alla sera e all’ora fissata le persiane delle finestre presero a battere con fracasso, le luci si abbassarono, e girandole lucenti presero ad illuminare le stanze. Gli spiriti, quindi, dissero di iniziare a ballare con loro, invisibili. Ogni presente nella casa formò una coppia con uno spirito e le danze iniziarono. Con meraviglia mista a spavento, tutti notarono che i fantasmi invisibili, quando la coppia passava dinanzi algi specchi, si potevano vedere. A questo fatto assistettero molte persone del quartiere. Dopo quella sera accadde il finimondo, i secchi della spazzatura posti sulle scale preser a sbattere sui muri tutta la notte, così pure i mobili della casa presero a ballare. Un folletto sali sul letto del padrone di casa stupefatto e gli tirò la barba. I vestiti uscirono dai cassetti e comiciarono a danzare vorticosamente nelle stanze, e così via. Mi dimenticavo di dire, che il padrone di casa era mio nonno, e che tutto ciò accadeva nella casa della mia famiglia, nella stessa casa ove io sono nato. Quindi niente più ha mai potuto meravigliarmi, perchè sono sempre vissuto tra gli spiriti. Penso a quelle povere persone, che ancora oggi credono che quanto accade nelle case infestate dipenda da uno stato patologico (isteria!) del soggetto. Quanto piccolo riducono l’Universo: tutto in misura d’uomo. Ma io ho visto agire ogni tipo di spirito. E in loro presenza tutto può accadere. Ricordo che, durante una seduta, uno spirito mise la sua “firma” su un foglio posto su un tavolo tramite una penna che volteggiava senza che nessuno la tenesse. Vidi anche la penna subito dopo spezzarsi e le sue due parti schizzare in aria e il calamaio alzarsi e sbattere contro il muro chiazzando di nero tutta la parete. Ho visto una donna fatta addormentare da uno spirito malefico per cinque giorni di seguito e trasportata nel sonno a visitare un falso mondo meraviglioso, per convincerla a lasciare per sempre questa Terra e ad andare con lui. Quante case infestate ho dovuto liberare, nella mia vita, quante persone ho dovuto aiutare: tutte cose che ho vissuto direttamente e su cui potrei scrivere interi libri. E di una cosa sono sicuro: quanto ho visto accadere non era certo da attribuire all’isteria o a stati patologici, ma a ben precise “forze” che agivano intellegentemente, in barba ad ogni legge conosciuta. Su questo non ho alcun dubbio.