FENOMENI MEDIANICI E TRANSCOMUNICAZIONE STRUMENTALE A CONFRONTO

scritto da Felice Masi

Negli ultimi cinquanta anni si sono molto sviluppati, come nuovo modo di comunicazione con l’Altra Dimensione, i fenomeni cosiddetti della transcomunicazione strumentale (TCS)a fronte di quelli tradizionali medianici (FM), che tuttavia conservano ancora tutta la loro importanza. Prescindiamo da quella parte dei fenomeni medianici, sia di percezione extrasensoriale (ESP) che psicocinetici (PK), che provengono sicuramente dalla mente del vivente. La caratteristica essenziale che contraddistingue sia la residua parte dei fenomeni medianici (quelli spiritici, FMS) che quelli nuovi della TCS appare essere le seguente: costituiscono entrambi delle modalità con cui, a prima apparenza, si entra in contatto con individualità che affermano di essere state già persone viventi sulla terra come noi, che sono passate attraverso la crisi di morte e che ora esistono in un’altra dimensione esistenziale (quella del post mortem). Attraverso entrambe queste due categorie fenomeniche, tali individualità si manifestano a noi e ci inviano dei messaggi. Precisiamo subito, nell’affrontare questo spinoso argomento, che qui non si vuole entrare nella annosa e dibattuta problematica spiritica e della realtà di tali contatti oltremondani ed effettiva provenienza di questi fenomeni e messaggi da persone defunte o da altri esseri o Spiriti disincarnati o non umani. Prendiamo questi fenomeni così come si presentano e intendiamo esaminarli e capirli sotto l’aspetto teorico della differenza che intercorre tra le due categorie fenomeniche suddette della TCS e delle FMS. Essi infatti – a parte quella loro comunanza, come provenienza e finalità apparenti – sono diversissimi tra loro ed è dunque della massima importanza metterli a confronto tra loro per vederne il rispettivo fondamento, modo di funzionamento e come si producono.

Nei FMS la comunicazione tra “loro” ( i sé dicenti morti) e noi viventi avviene per il tramite di un medium, cioè attraverso le capacità telepatiche di una persona dotata di tali capacità. Questa, trovandosi in quel particolare stato modificato di coscienza che è chiamato “trance”, recepisce nella mente le comunicazioni e i messaggi telepatici inviati dall’altra dimensione e da quelle individualità e li riporta gli altri presenti, dopo averli tradotti in linguaggio per loro comprensibile (parole, scrittura).

Il colloquio avviene dunque attraverso un contatto diretto tra la mente del presunto defunto e quella del medium, che entrano in sintonia o risonanza (psicobiorisonanza) tra loro e così possono comunicarsi pensieri, sensazioni, emozioni, sentimenti; quelli del primo si travasano nella mente dell’altro (del medium). Si tratta dunque di un contatto e di un colloquio diretto tra mente e mente e il fenomeno è un fenomeno ESP (fenomeno di percezione extrasensoriale).

 Nella TCS invece il fenomeno avviene non attraverso un medium ma attraverso un apparecchio elettronico, che può essere il più diverso: un registratore sonoro (magnetofono), un radioregistratore, una radio, un televisore, un computer, un telefono e così via. Abbiamo così, in rapporto ai vari apparecchi, i diversi tipi di fenomeni TCS: la psicofonia, le voci dirette alla radio, la psicovisione, i messaggi al computer, le telefonate dall’aldilà ecc.

Nella TCS il fenomeno non è ESP ma è PK, psicocinetico, cioè vi è una azione diretta (anche qui si tratta di una risonanza) della mente (del defunto) sulla materia fisica. Questaazione-risonanza consiste in un influenzamento esercitato dal disincarnato col pensiero sul campo elettromagnetico. Tale campo è quello prodotto da uno dei suddetti apparecchi elettronici o formatosi ed esistente attorno ad esso (“onde elettromagnetiche”). L’azione svolta su di esso consiste nel modificarne la modulazione. Vediamo meglio come tutto ciò avviene.Sappiamo tutti come funziona una trasmissione radio, televisiva o anche telefonica, digitale di computer e simili. Il sistema è composto da un apparecchio trasmittente e da un apparecchio ricevente. Il primo è situato a monte e trasmette voce, parole, immagini, comandi, dopo averli trasformati in onde elettromagnetiche modulate, o meglio in una modulazione del campo elettromagnetico. L’apparecchio ricevente è situato a valle e compie l’operazione esattamente opposta: riceve le onde modulate e le ritrasforma in parole immagini, voce e altri segnali comprensibili (umanamente percepibili). La voce.(onde sonore dell’aria) e le immagini (assorbimento di onde luminose da un corpo opaco) non possono andare oltre una certa distanza. Per comunicare con luoghi lontani (fuori della loro portata) bisogna far uso di un mezzo che superi qualunque distanza. Questo mezzo è il campo elettromagnetico; l’apparecchio trasmittente trasforma (“modula”) la voce, l’immagine ecc. in una determinata modulazione di tale campo; questa specifica modulazione (“onda portante” o “portante elettromagnetica”) incorpora dunque in sé, porta con sé il segnale di quella voce, immagine ecc. Al punto di arrivo l’apparecchio ricevente riceve la modulazione e compie l’operazione inversa: demodula il segnale ricevuto e lo ritrasforma in voce che possa essere sentita e capita, in immagine che possa essere vista, ecc.. Ogni data modulazione corrisponde a una specifica voce o parola, a una specifica immagine o figura, ecc. (“codificazione”). Attraverso questa modulazione e sotto forma di questa modulazione (“così codificate”) le voci, le immagini, i comandi percorrono lo spazio e la distanza fino alla stazione ricevente. E’ chiaro che, in questo modo e attraverso queste codificazioni (modulazione e demodulazione specifiche) l’apparecchio ricevente fa sentire e vedere le stesse parole e le stesse immagini che vi erano in partenza; ovvero in informatica e con l’elaborazione informatica, il computer e la sua stampante danno il risultato informatico che si voleva ottenere attraverso il comando digitato. Fin qui tutto chiaro, si ricevono le stesse cose, gli stessi messaggi che erano stati trasmessi, ma proprio perché questo era lo scopo della trasmissione (normale) a distanza e di tutta quella complessa operazione di trasformazione/modulazione e ritrasformazione/demodulazione, codificazione e decodificazione. Ora però immaginiamo che un misterioso “agente X” strada facendo, ovvero vicino alla trasmittente ovvero, più verosimilmente, vicino all’apparecchio ricevente faccia la birichinata di cambiare la modulazione (della portante) e di codificarvi un testo diverso. E’ chiaro che l’apparecchio ricevente, facendo come sempre il suo onesto e neutro lavoro di demodulazione, farà udire o farà vedere o darà risultati informatici non più conformi a quelli che erano stati trasmessi ma conformi al cambiamento introdotto, conformi alla nuova codificazione. Si udirà così (oh meraviglia!) una voce diversa, si vedrà così un’immagine diversa da quelle trasmesse, si leggerà un testo diverso da quello digitato. Le figure qui unite danno una rappresentazione più immediata e comprensibile di tutto quello e della tante parole che sono state dette.

Nella prima figura (trasmissione radio normale) la donna speaker dice, davanti al microfono della radio trasmittente, “cari amici, buongiorno” e a queste parole corrisponde una data, specifica modulazione (determinate onde) del campo elettromagnetico, che va, sempre uguale, fino all’altoparlante della radioricevente. Questo ritrasforma (demodula) le onde in voce e poiché le onde (la modulazione, la codificazione) sono rimaste le stesse che erano in partenza, l’altoparlante emette, e l’uomo che ascolta sente, le stesse parole “cari amici buon giorno”.

Ammettiamo invece come nella figura 2 – che, strada facendo, “qualcuno”, un misterioso agente X modifiche la modulazione e gli dia, ad esempio, quella delle parole “sono sempre vivo”. E’ chiaro che l’apparecchio ricevente, ricevendo questa nuova modulazione (invece di quella iniziale inviata) e facendo sempre, come detto, il suo onesto lavoro di trasformare le onde ricevute in voce, farà udire, da esso si sentiranno uscire (oh meraviglia!) queste nuove, misteriose parole “sono sempre vivo”.

Accade, insomma, come se io, intercettassi una lettera diretta dal sig. A al sig. B e cambiassi il foglio dentro la busta con un altro. E’ evidente che il sig. B, aprendo la lettera, leggerà quello che gli ho scritto io e non quello che gli aveva scritto l’amico A; e, non sapendo nulla dell’intercettazione fatta, si meraviglierà moltissimo di quello che legge – che non corrisponde a quello che si aspettava da A – e non capirà e si chiederà come ciò sia possibile e come possa essere avvenuto.

Nella figura 3 è invece rappresentato – per mostrarne la diversità – un FMS: le persone sono raccolte attorno al tavolo; la donna medium (M) riceve mentalmente (per ESP, per telepatia) dall’agente X il messaggio “Sono sempre vivo”; così ricevutolo, lo esprime e lo porta a conoscenza degli altri presenti con la sua voce e con le stesse parole.

Dunque, per i fenomeni della medianità non occorre un apparecchio elettronico ma è necessario, ed è sufficiente, un medium (la mente di un medium) cioè una persona con capacità di andare nello stato modificato di coscienza della trance. I fenomeni medianici sono fenomeni “da mente a mente in modo diretto”; sono fenomeni ESP, di percezione extrasensoriale. Nei fenomeni della TCS, invece, occorre assolutamente un apparecchio elettronico (perché bisogna agire sulla modulazione del campo elettromagnetico che arriva ad esso o che gli esiste attorno) e non occorrono capacità medianiche. O meglio, ne bastano pochissime. Il fenomeno. infatti, è un po’ più complesso (figura 4). La pratica ha mostrato che le voci psicofoniche si sentono sempre meglio e se ne sentono sempre di più quanto più si ascolta; e che altrettanto avviene per le immagini nella psicovisione, si vedono sempre meglio e se ne vedono anche altre quanto più si fissa l’immagine. Inoltre voci e immagini ambigue, poco chiare, incomplete si precisano in voci e immagini formate e complete, aventi un senso. Interviene dunque, accanto al fattore principale PK di modifica della modulazione del campo (delle onde) elettromagnetiche, anche un fattore di percezione mentale ESP. Come detto, nella TCS bastano poche forze medianiche, di livello minimo; per questo tale fenomenologia riesce pressoché a tutti e non occorre un vero medium. Questo perché si tratta di agire (di spostare, di muovere) non a livello macroscopico e su corpi pesanti, come è nella telecinesi normale (nei fenomeni psicocinetici medianici) ma soltanto sul campo elettromagnetico, cioè a livello subatomico e quantico.

Nella figura 5, infine, abbiamo la schematizzazione di un fenomeno TCS di psicovisione. In alto abbiamo, a sinistra, la trasmittente (spenta, non trasmette) e a destra il televisore (ricevente) composto di tubo catodico e schermo fosforescente.

Al centro la trasmittente è in fase trasmissione. Da essa escono le onde elettromagnetiche modulate che, ricevute dal tubo catodico, sono trasformate da questo nel fascetto elettronico che eccita la fosforescenza dello schermo e da’ le immagini. Immagini normali come alla trasmissione (un uomo e una donna) perché l’onda elettromagnetica non è stata modificata.

In basso un agente X ha modificato la modulazione dell’onda (o nel campo tra trasmittente e ricevente o nel fascetto elettronico). Perciò il fascetto elettronico sarà modificato (rispetto alla trasmissione effettiva), ecciterà in modo diverso la fosforescenza dello schermo e così su questo, accanto all’uomo e alla donna normali, compare una figura “extra” (come si dice), la donna più alta che nella trasmissione normale non c’era.

Sulla base di questo modello e di queste spiegazioni possiamo darci anche una spiegazione delle cosiddette “telefonate dall’aldilà”, studiate soprattutto da alcuni psicologi e parapsicologi americani, come Scott Rogo e Raymond Bayless.

Vediamo prima cosa sono queste misteriose telefonate. Accade (è realmente accaduto e i casi sono stati riferiti e studiati) che squilla il telefono, andiamo a rispondere e, dall’altra parte sentiamo una voce, un interlocutore che si qualifica o che riconosciamo come una persona morta. Oppure accade che noi telefoniamo a qualcuno e ci risponde invece non la persona chiamata ma una persona che sappiamo che è morta. Ci si domanda se è un fenomeno medianico o una transcomunicazione strumentale.

Per la verità può trattarsi, di volta in volta, dell’un caso o dell’altro. Il punto di partenza è che, appartenendo la TCS alla categoria dei fenomeni psicocinetici, per aversi un fatto di TCS occorre che vi sia un effetto PK.

Nelle telefonate, la componente fisica è la corrente elettrica (gli impulsi elettrici) che corrono lungo il filo telefonico, dal microfono dell’apparecchio che chiama (e dove si trova la persona che parla) fino alla cornetta dell’apparecchio che riceve (dove si trova chi ascolta). Perché la telefonata dell’aldilà sia un fatto di TCS occorre che vi sia (che sia stata fatta) una effettiva azione su tali impulsi elettrici (ovvero sul campo elettromagnetico della cornetta o delle trasmissioni satellitari)) intesa a cambiarne, come si è visto, la modulazione. Cioè per aversi TCS devono essere stati modificati tali impulsi elettrici che trasportano la telefonata e che corrono lungo i cavi e fili telefonici. Ciò potrebbe essere accertato facendo il grafico (attraverso una rappresentazione grafica) di tali impulsi e dei relativi fonogrammi. In tal caso, tutti coloro che sentono la telefonata, la sentirebbero nel senso “dell’aldilà” e, se venisse registrata, ad esempio con una segreteria telefonica, si registrerebbe sempre in tale senso. Se invece non vi è una tale modificazione della modulazione degli impulsi elettrici né essa risulta dal loro grafico – se non vi è stata, cioè, una azione PK perturbatrice della telefonata normale – allora, se sento che dalla cornetta mi parla la voce non di un vivente (che ho chiamato o che mi ha chiamato) ma quella di un disincarnato, ciò vuol dire che si tratta di una allucinazione telepatica, cioè di un fatto ESP, di un fenomeno medianico. Attenzione però! Allucinazione non vuol dire illusione. L’allucinazione, al contrario dell’illusione, ha una sua realtà. Ha una realtà soggettiva, una realtà mentale per chi la sente. Ciò vuol dire che, percepito mentalmente, è stata ricevuto effettivamente il messaggio di un disincarnato, un messaggio dall’aldilà – ma è stato ricevuto per telepatia, per ESP. Comunicazione (diretta) da mente a mente e influenzamento (diretto) della mente (per ESP) ovvero azione (PK) su un apparecchio e su un campo elettromagnetico: questa è la discriminante fra le due categorie fenomeniche, pur provenienti da una medesima fonte e dimensione, che passa tra i fenomeni medianici (spiritici) e quelli della transcomunicazione strumentale.

(Estratto da La Ricerca psichica, anno 1° n. 1, maggio 1994)

Sparizioni misteriose nel Triangolo delle Bermuda

SENZA TRACCIA

Strani eventi sembrano essere accaduti nell’Oceano Atlantico di fronte alle coste degli Stati Uniti. All’interno e in prossimità di un’area delimitata da una linea immaginaria che unisce le Bermuda, la Florida e Puerto Rico – un triangolo i cui lati misurano ciascuno all’incirca duemila chilometri – un numero considerevole di imbarcazioni e aerei sarebbe scomparso in circostanze a dir poco misteriose. Il cielo risplendeva di stelle, e il DC-3 si accingeva ad atterrare all’aeroporto di Miami. Il volo, proveniente da San Juan, Puerto Rico, procedeva bene. Le luci della città erano già visibili. Improvvisamente, le comunicazioni tra la torre di controllo e l’aereo si interruppero. Pressoché immediatamente scattò una massiccia operazione di ricerca. Il tempo era ideale, la visibilità ottima, ma del DC-3 e del suo equipaggio nessuna traccia. Scomparso nel nulla, all’alba del 28 dicembre 1948.

Stessa sorte era toccata alcuni mesi prima allo Star Tiger, un aereo di linea delle British South American Airways, mentre si stava avvicinando alle Bermuda proveniente dalle Azzorre. Qualche settimana dopo la scomparsa del DC-3, lo Star Ariel, gemello dello Star Tiger, faceva perdere le sue tracce bermudamaptra le Bermuda e la Giamaica. Il tempo era ottimo. Malgrado i numerosi mezzi impiegati nelle ricerche, l’incidente restava inspiegato e alcun resto dell’aereo fu mai ritrovato. Ma è il 5 dicembre 1945 che si è verificato il dramma più incredibile. Quel pomeriggio, cinque aereosiluranti Avenger della Marina degli Stati Uniti decollarono dalla base navale di Fort Lauderdale per un breve volo di addestramento. Era una missione della massima routine, ma si concluse in una tragedia avvolta nel mistero, con la probabile morte dei quattordici uomini di equipaggio. Malgrado non vi fosse alcuna evidenza di cattivo tempo, il comandante della squadriglia comunicò via radio che tutti e cinque gli aerei si erano dispersi ed erano incapaci di capire in quale direzione stavano volando. Alcuni istanti dopo questo drammatico messaggio le comunicazioni si interruppero, per non riprendere mai più. Due idrovolanti della Marina furono subito inviati nella zona in cui si presumeva che la pattuglia aveva fatto perdere le sue tracce. Alcune ore dopo, a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche, fu impartito loro l’ordine di rientrare. Solo uno tornò alla base. Le ricerche proseguirono per cinque giorni, ma senza alcun risultato. Le autorità della Marina erano confuse. Un ufficiale commentò così l’episodio: “Sono letteralmente scomparsi come se fossero volati su Marte”. L’episodio segnava l’inizio della saga moderna del cosiddetto Triangolo delle Bermuda.

Molti altri incidenti occorsero negli anni ’40. Il City Belle fu ritrovato abbandonato nei pressi delle Bahamas nel 1946, esattamente un anno dopo la tragedia dei TBM Avenger, e il Rubicon, si era trasformato in una nave fantasma che stava andando alla deriva lungo le coste della Florida, quando fu ritrovata nell’ottobre 1944, in eccellenti condizioni, ma senza un cane a bordo. Nel 1940 la Gloria Colita fu ritrovata abbandonata, ma in condizioni eccellenti, lungo la costa occidentale della Florida, nel Golfo del Messico.

E andando indietro nel tempo, nell’agosto 1935 l’imbarcazione La Dahama fu incrociata in perfetto stato nel Triangolo delle Bermuda diversi giorni dopo che un’altra imbarcazione l’aveva vista in procinto di affondare. Nel 1931 la nave norvegese Stavenger scomparve nelle Bahamas con quarantatré uomini a bordo, così come accadde in una tranquilla giornata dell’aprile 1925 al Raifuku Maru dopo aver lanciato il seguente messaggio: “Venite presto, è tremendo! Non possiamo fuggire”.

La goletta Carroll A. Deering fu ritrovata incagliata nelle Diamond Shoals nel gennaio 1921 con tutte le vele issate. Due gatti erano le uniche creature viventi restate a bordo. La cosa più strana fu che un pasto completo stava ancora sui fornelli, in attesa di un equipaggio che non lo assaggiò mai. Lo stesso anno una dozzina di altre navi scomparvero nella medesima zona.

Nel 1918 la Marina degli Stati Uniti accusò un’ulteriore scomparsa: la Cyclops, una carboniera lunga oltre 170 metri, in navigazione dalle Barbados a Baltimora con 309 uomini a bordo. Malgrado fosse una delle prime imbarcazioni equipaggiata con radio a bordo, nessun SOS venne lanciato. Ad alimentare ancor più il mistero contribuirono le scomparse, nel 1941, sulla stessa rotta altre due navi sorelle della Cyclops, la Proteus e la Nereus.

Sciagure inspiegate?

L’infelice fama di questo tratto di mare sembra trovare riscontri anche nei secoli addietro. Già uno dei primi ad aver navigato in quelle zone, Cristoforo Colombo, nel suo primo viaggio alla scoperta del Nuovo Mondo nel 1492 si imbatté in fenomeni che sconcertarono l’equipaggio della sua nave: un lampo infuocato che cadde in mare, insoliti comportamenti delle bussole, e una strana luce che apparve in lontananza una notte.

Malgrado i riferimenti siano frammentari, è documentato che almeno quattro vascelli americani scomparvero senza spiegazioni apparenti tra il 1781 e il 1812. Nel 1840 la Rosalie, una nave francese, fu trovata deserta vicino a Nassau: vele issate, un considerevole carico intatto e tutto in ordine. La Lotta, un brigantino svedese, scomparve vicino Haiti nel 1866, seguito due anni dopo dalla Viergo, un mercantile spagnolo.

Ma uno dei più grandi misteri del mare resta la scomparsa dell’Atalanta nel 1880. La nave lasciò le Bermuda in gennaio diretta in Inghilterra con un equipaggio di trecento cadetti e ufficiali e non fu mai più ritrovata. La catena delle sciagure continua nel 1884 con la Miramon, una goletta italiana salpata da New Orleans e inghiottita nel limbo. Nell’ottobre 1902 è la volta del brigantino tedesco Freya a essere ritrovato abbandonato.

La storia sembra sempre ripetersi, anche in tempi più recenti: condizioni meteorologiche buone, nessun problema meccanico, normali comunicazioni radio, poi il silenzio. Poiché di solito nulla viene ritrovato malgrado le intensive ricerche è quasi una sorpresa quando il mare concede alcuni relitti o si riceve un messaggio di soccorso. Una di queste eccezioni accadde nel febbraio 1953, quando un aereo inglese con a bordo trentanove persone lanciò un SOS mentre si trovava a nord del Triangolo: la richiesta di aiuto si interruppe d’improvviso. Le operazioni di ricerca non diedero alcun risultato.

Nel marzo 1950 un quadrimotore Globemaster americano diretto in Irlanda scomparve a nord del Triangolo, seguito, qualche mese dopo, dalla nave da carico Sandra: era una calma notte tropicale e trasportava 340 tonnellate di insetticida.

Gli incidenti sono continuati senza tregua: un Super Constellation della Marina nel 1954 con 42 persone a bordo; la Sourthen Districts carica di zolfo lo stesso anno; lo yacht Connemara IV ritrovato abbandonato nel pieno centro del Triangolo nel 1955. L’anno dopo è la volta di un Marine Sky Raider e un bombardiere della Marina con dieci persone di equipaggio. Un insolito numero di scomparse sarebbe accaduto intorno a Natale. Nel gennaio 1958 l’editore Harvey Conover assieme ad alcuni familiari salpò da Key West sul suo yatch diretto a Miami. Scomparvero tutti per sempre.

Nel 1962 un aereo cisterna KB-50 dell’Air Force si alzò in volo dalla base di Langley, Virginia, diretto alle Azzorre con nove persone di equipaggio. Poco dopo il decollo la torre di controllo ricevette un breve messaggio, subito troncato, indicante una qualche sorta di avaria. Malgrado una intensa ricerca, ancora una volta nessuna traccia.

Il 1963 fu un anno particolarmente menagramo. Iniziò con la Marine Sulphur Queen, una nave da carico costruita appositamente per trasportare zolfo. Scomparve in vicinanza della Florida dopo aver trasmesso un messaggio di routine. Con la sola eccezione di alcuni giubbotti di salvataggio, nulla venne ritrovato dell’imbarcazione. Nel luglio dello stesso anno la Marina e la guardia costiera furono impegnate per dieci giorni nell’inutile ricerca dello Sno’ Boy, un peschereccio di cui si erano perse le tracce nei pressi della Giamaica. Un mese dopo è la volta di due cisterne volanti KC-135. A mezzogiorno comunicarono la loro posizione, poi non si seppe più nulla. Quando i loro rottami furono rinvenuti nei pressi delle Bermuda si pensò a una collisione in volo, ma il ritrovamento di altri relitti, 160 miglia distante, alimentò il mistero. Se gli aerei non si erano scontrati tra di loro, come spiegare che erano precipitati simultaneamente?

E non è finita. Nel 1965, a giugno, un C-119 dell’Air Force scomparve senza spiegazioni dopo aver lanciato un incomprensibile messaggio. Nel gennaio 1967 stessa sorte toccò a un aereo da trasporto Chase YC-122 durante un breve volo tra Fort Lauderdale e Bimini. Nel luglio 1969, malgrado le ottime condizioni meteorologiche, furono ritrovate cinque imbarcazioni abbandonate. Il mese seguente, anche Bill Verity, un navigatore esperto, scomparve nel Triangolo. Altri eventi non spiegati accaddero negli anni a seguire. Nel 1971 fecero perdere le proprie tracce le navi da carico Elizabeth e El Caribe. Nel marzo 1973 l’Anita, la più grande nave da carico mai scomparsa, salpò da Norfolk e di lei non si seppe più nulla.

 

L’Uomo che Sopravvive alle Scariche Elettriche, il Mistero di Electro-Man

Scritto venerdì, 23 agosto 2013 | Autore Alessandra Albanese

Quest’uomo sopravvive alle scariche elettriche. Storia di Electro man,uomo normale dotato di super poteri, una corrente elettrica può uccidere un uomo con appena un paio di ampere. Tutti ma non Raj Mohan Nair.

Raj è divenuto famoso nella sua regione, il Kerala, nell’India meridionale per essere un “conduttore umano” di corrente elettrica.

Electricity Mohan o Electro-Man, così Raj è conosciuto, grazie ai suoi “super poteri”.

1-stan-lees-superhumans-folge-02-detail-1In effetti, in barba al suo aspetto, per niente da super eroe, se Raj viene connesso ad una fonte di corrente elettrica, non solo non viene colpito ma addirittura riesce a fare da conduttore col suo corpo, ed accendere perfino le lampadine, cosa che un comune mortale, oggettivamente, non può fare.

Ed infatti Raj, al contrario del resto degli esseri umani, non subisce i danni che la corrente elettrica normalmente causa: arresto cardiaco, lesioni ad organi interni e muscoli, morte. Raj ha scoperto questo suo “dono” fin da piccolo, a sette anni. Tentò il suicidio aggrappandosi ad un trasformatore, ma invece di perire, con sua grande sorpresa, rimase illeso. Realizzò di avere ricevuto questo dono da Dio. Da quel momento cominciò a stupire il mondo grazie alla sua immunità dalla corrente elettrica.

Diversi test sono stati effettuati sull’uomo capace di resistere anche a una potenza elettrica di dieci volte superiore a quella della normale media umana.

I suoi occhi si sgranano quando viene “passato”, rendendolo temporaneamente cieco, ma dopo poco Raj recupera la vista e non riceve alcun altro danno fisico. Come sia possibile tutto questo ancora non è stato scoperto, la cosa certa è che Raj, nonostante i super poteri non è ancora stato chiamato per salvare la terra.

fonte: http://vitadadonna.com/36865/l’uomo-che-sopravvive-alle-scariche-elettriche-il-mistero-di-electro-man.html

Creato in laboratorio l’uomo metà animale, metà umano

Scritto venerdì, 23 agosto 2013 | Autore Fabiana Cipro

In ogni angolo del nostro Pianeta si fanno sperimentazioni ‘per il bene della medicina’. Ora però si stanno superando i limiti!

Suona come qualcosa da un film di fantascienza di Hollywood: una specie che è la metà animale e metà umana. Giusto un paio di anni fa gli scienziati mettevano in guardia, affermando che i ricercatori si stavano spingendo troppo oltre con la sperimentazione, scrivevano che l’incubo poteva diventare realtà, chiedevano che i tentativi estremi di dare agli animali da laboratorio attributi umani dovevano essere vietati, che la ricerca era troppo vicina a ‘spingersi oltre i confini etici’. Gli esperimenti però non sono cessati e quello che abbiamo sempre attribuito ai film di fantascienza, è diventato reale.

f-ratNegli ultimi dieci anni, ci sono stati alcuni progressi assolutamente straordinari nel campo della modificazione genetica. Oggi, è letteralmente possibile per gli studenti universitari creare nuove forme di vita nei loro scantinati. Purtroppo, le leggi non hanno tenuto il passo con questi progressi, e in molti paesi ci sono pochissimi limiti su ciò che gli scienziati sono autorizzati a fare. Come potrete leggere di seguito, degli ibridi umani-animali estremamente inquietanti, vengono creati nei laboratori di tutto il pianeta. E questo è solo quello che viene ammesso pubblicamente. Potete immaginare che tipo di esperimenti malati e contorti si stanno verificando negli angoli bui del laboratori segreti che nessuno conosce? E cosa succederà se queste creature usciranno e si accoppieranno selvaggiamente? A quel punto, sarebbe quasi impossibile “mettere il genio nella bottiglia”. Gli scienziati sembrano molto desiderosi di testare i limiti di ciò che è possibile, ma quello che stanno scatenando potrebbe avere conseguenze che nessuno di noi ha mai pensato fossero possibili.

Proprio l’altro giorno, abbiamo appreso che gli scienziati hanno creato topi che hanno un cromosoma umano artificiale “in ogni cellula del loro corpo“. Quindi come dovremmo chiamare queste creature? Sicuramente non sono più completamente topi. Gli scienziati stanno salutando questa come una “svolta” che potrebbe portare a tutti i tipi di nuovi trattamenti per le malattie. Quello che segue è tratto da un articolo intitolato “I topi con cromosomi umani – la svolta genetica che potrebbe rivoluzionare la medicina…” pubblicato sul sito thetruthwins.com.

Gli scienziati hanno creato topi geneticamente ingegnerizzati con cromosomi umani artificiali in ogni cellula del loro organismo, come parte di una serie di studi che dimostrano come tali esperimenti possano servire al trattamento di malattie genetiche mediante terapie geniche dai connotati radicalmente nuovi. In uno degli studi non pubblicati i ricercatori hanno utilizzato un cromosoma umano artificiale, creato chimicamente in laboratorio, piuttosto che un cromosoma umano esistente, il che indica come la tecnologia stia diventando sempre più potente nel campo della biologia sintetica.

Tutto ciò può suonare piuttosto bizzarro. Ma una cosa è la creazione di topi contenenti cromosomi umani artificiali; tutt’altra cosa è impiantare cellule cerebrali umane nel cervello di un ratto. Secondo LifeNews.com alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin avrebbero trasferito con successo cellule staminali umane nel cervello di alcuni topi. Tali cellule avrebbero cominciato a crescere e svilupparsi e tutto ciò avrebbe causato un incremento delle facoltà intellettive dei roditori.

Eppure, simili esperimenti proseguono. Solo negli ultimi mesi gli scienziati della Università del Wisconsin e della Università di Rochester hanno pubblicato i dati in merito alle loro chimere neurali uomo-animale. I ricercatori della Wisconsin hanno iniettato nei topi una immunotossina per distruggere una parte del loro cervello, l’ippocampo, associato ad apprendimento, memoria e ragionamento spaziale, e trasformandoli in semi-amebe. Quindi hanno sostituito le cellule danneggiate con cellule derivate da embrioni umani. Le cellule sono proliferate e le chimere hanno recuperato la capacità di destreggiarsi nei labirinti.

I ricercatori della Rochester hanno impiantato cellule gliali umane neonate in cuccioli di topi; tali particolari cellule supportano e nutrono i neuroni. Sei mesi più tardi le bestie avevano sviluppato una maggiore capacità di risolvere un semplice labirinto e reagire positivamente a specifici impulsi condizionati. Tali protocolli potrebbero confliggere con le vigenti leggi anti-ibridi, e forse dovrebbero suscitare alcune domande. Questi topi chimerici non sono umani, ma di certo sono un passo avanti lungo il sentiero per Algernon. Tra non troppo tempo potremmo trovarci di fronte ad alcuni dilemmi di bioetica: che tipo di diritti dovremmo riconoscere a topi con cervelli umani?

È una buona idea? Vogliamo davvero iniziare a creare delle entità parzialmente umane? A quanto pare, oggi è perfino possibile far crescere interi organi umani all’interno di organismi animali. Alcuni scienziati in Giappone contano di avviare entro i prossimi 12 mesi una coltivazione sistematica di organi umani all’interno di suini. L’obiettivo è incrementare il numero di organi disponibili per i trapianti medici, come asserisce un recente articolo pubblicato su Infowars.com.

Alcuni scienziati ed esperti legali nominati dal governo giapponese si riuniranno per iniziare a redigere una serie di linee guida che disciplinino la ricerca embrionale del Giappone. Se tutto procederà secondo i piani, gli scienziati contano di iniziare a coltivare organi umani all’interno di organismi animali entro i prossimi 12 mesi.

Tale ricerca suona come qualcosa da romanzo di fantascienza. Gli scienziati inseriscono una cellula staminale umana in un embrione animale per creare un “embrione chimerico” che può essere impiantato nel ventre dell’animale. Secondo il Telegraph, l’animale in questione sarà molto probabilmente un maiale.

L’embrione impiantato crescerà trasformandosi in un perfetto organo umano – un cuore, un rene, un pancreas, e così via. Poi, quando il maiale adulto sarà macellato, l’organo sarà raccolto e trapiantato in un ricevente umano.

Tuttavia, una volta che un organo umano è stato coltivato all’interno di un maiale, il maiale cessa di essere pienamente un maiale. E senza dubbio anche l’organo – essendosi sviluppato in un maiale, non potrà definirsi pienamente umano. Coloro che riceveranno questi organi dovranno prestare la loro autorizzazione affinché possa essere impiantato nei loro organismi un organo ibrido uomo-animale.

Wolf-ManAl momento si può solo ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze per la specie, il giorno che dovesse affermarsi una simile pratica. Potreste presumere che esistano limiti rigorosi in merito a questo tipo di pratiche. E in alcune aree del mondo, in effetti i limiti ci sono. Ma il più delle volte le decisioni etiche sono lasciate alla discrezionalità degli scienziati.

Due anni fa l’Accademia britannica di Scienze Mediche ha pubblicato un rapporto innovativo sul tema “animali contenenti materiale umano.” Il rapporto concludeva che la maggior parte della ricerca sulle chimere è consentita dalla normativa vigente nel Regno Unito. Ma ha anche individuato alcuni esperimenti che non dovrebbero (ancora) essere effettuati, a causa di forti obiezioni etiche. Uno di essi è l’allevamento di animali contenenti sperma o ovuli umani. Un altro è quello di creare un primate non umano, ma con un cervello umanizzato.

La maggior parte delle persone resterebbe assolutamente scioccata nell’apprendere alcune degli ‘esperimeti’ che sono attualmente in corso in nome della scienza. Per esempio, sapevate che il riso attualmente coltivato nel Kansas contiene geni umani reali?

A meno che il riso che mettete in tavola non sia certificato NO OGM o provenga da una fattoria che pratica la coltivazione biologica, esso potrebbe essere contaminato da geni umani. Stiamo parlando del riso prodotto mediante biotecnologia dalla società Ventria Bioscience, ed attualmente coltivato su 3.200 ettari a Junction City, Kansas – e forse altrove. Informazioni di cui gran parte della gente non ha idea.

La coltivazione del riso Ventria viene effettuata regolarmente dal 2006 con l’ausilio di geni di fegato umano, allo scopo di prelevare le proteine artificiali prodotte da questo Frankenriso e poi utilizzarle in campo farmaceutico.

Arriveremo a questo?

Stiamo corrompendo la natura, ma al momento ben poche persone sembrano allarmate da questo fatto. Quando nel 2011 il Daily Mail rivelò che alcuni scienziati del Regno Unito avevano creato “più di 150” embrioni ibridi uomo-animale, quasi nessuno ha avuto gran che da commentare!

La scorsa notte un attivista contro gli eccessi della ricerca medica si è detto disgustato dal fatto che gli scienziati sembrino ‘dilettarsi nel grottesco’.

Le cose scoperte dal Daily Mail in merito a ben 155 embrioni “mescolati”, contenenti materiale genetico sia umano che animale, sono legittimate dallo Human Fertilisation Embryology Act approvato nel 2008, il quale ha legalizzato la creazione di una varietà di ibridi, tra cui ovuli animali fecondati da sperma umano; ‘cy-bridi’ in cui un nucleo umano viene impiantato in una cellula animale e ‘chimere’ in cui le cellule umane sono mescolate con embrioni animali.

Purtroppo, pratiche di questo tipo sono attualmente in corso in tutto il pianeta. Basta prendere atto dei molti bizzarri esperimenti ibridi uomo-animale effettuati in tutto il mondo, secondo un recente articolo pubblicato su Slate.

Non molto tempo fa alcuni scienziati cinesi hanno incorporato geni per le proteine del latte umano nel genoma di un topo, e da allora sono stati creati greggi di capre che producono latte umano (link). Nel frattempo, i ricercatori dell’Università del Michigan hanno implementato un sistema per far crescere uno sfintere anale umano in un topo, allo scopo di studiare nuovi trattamenti per l’incontinenza fecale, e alcuni medici stanno ‘costruendo’ animali con sistemi immunitari umanizzati da usare come cavie per i nuovi vaccini contro l’HIV.

Siete disgustati da questi esempi?

Beh, dovreste esserlo. Ecco alcuni modi in cui gli esseri umani e gli animali vengono combinati …

– ovuli di coniglio contenenti cellule umane

– maiali con sangue umano

– pecore con fegato umano

– ovuli di mucca contenenti cellule umane

– proteine ibride uomo – gatto

35033E questi sono solo gli esperimenti che ci è concesso di conoscere. Che razza di esperimenti malati e perversi potrebbero essere in corso, senza che l’opinione pubblica ne abbia la minima idea? Come dicevo, viviamo in un’epoca in cui le possibilità nel campo della modificazione genetica sembrano essere infinite. Ma proprio perché siamo in grado di fare qualcosa non significa che si debba effettivamente fare.

Il film Splice ha messo in guardia sui pericoli insiti nella creazione di una nuovissima forma di vita che sia solo in parte umana. Quando creiamo qualcosa che non è né completamente umana, né completamente animale, che genere di spirito potrebbe entrare in quell’essere? Quali potrebbero essere le conseguenze se simili esseri si dessero ad accoppiarsi con altri animali? Potremmo finire per creare creature incontrollabili. Purtroppo, il vaso di Pandora è già stato scoperchiato e ogni giorno che passa diventa più arduo il controllo della creazione di ibridi uomo-animale. Tale tecnologia sta progredendo vertiginosamente in tutto il mondo, al punto che ormai anche gli studenti universitari sono teoricamente in grado di creare nuove forme di vita nei propri garage. Stiamo entrando in un mondo davvero nuovo e strano, e a quanto pare nessuno è abbastanza sicuro di ciò che tali cambiamenti comporteranno.

Michael T. Snyder è un ex avvocato di Washington DC che ora pubblica la verità. Il suo nuovo romanzo dal titolo “ L’inizio della fine ”è ora disponibile su Amazon.com.

Il Mistero di Amityville

 

“The Amityville horror”, in Italia conosciuto come “Amityville possession”, era un film che narrava la storia della famiglia Lutz e dei sinistri avvenimenti, di cui era stata testimone, all’interno della casa che aveva da poco acquistato e, successivamente, abbandonato.Il film si basava sul libro scritto da Jay Anson, a cui la vera famiglia Lutz aveva raccontato il suo incubo.La vera famiglia Lutz si era trasferita a Long Island, New York, presso la piccola comunità di Amityville, in una casa che pochi anni prima era stata scena di un omicidio plurimo ad opera di Ronald Defoe nel 1974.Il giovane Ronald, dell’età di 23 anni, durante la cena narcotizzò i genitori, i fratelli e le sorelle.Successivamente, alle 03 e 15 del mattino, si introdusse nella camera di ognuno e li uccise sparando loro alla schiena con un fucile.

Trascinato in tribunale e processato, si difese affermando che erano state alcune “voci” a ordinargli di commettere i delitti. Ronald Defoe venne poi condannato alla pena di sei ergastoli.Fu proprio “grazie” a questo orribile fatto che la famiglia Lutz, composta da marito, moglie e tre figli, acquistò la casa ad una cifra tre volte inferiore al reale valore ma ne pagò, però, le sinistre conseguenze che si susseguirono. Poco tempo dopo che i Lutz si furono stabiliti nella casa, chiesero al sacerdote del posto di venire a benedirla.

Il prete si recò dai Lutz ed entrò in casa per iniziare il rito della benedizione.Non appena asperse l’acquasanta e pronunciò le parole che accompagnano quel gesto, udì una voce maschile esclamare con raggelante chiarezza “Vattene!”Padre Mancuso, questo era il nome del prete, alzò gli occhi ma non vide chi o che cosa avesse parlato. Quello fu solo l’inizio.Le successive due notti i Lutz furono svegliati, alle 03 e 15 in punto, da strani rumori. Ma il vero orrore ebbe inizio la terza notte.Il signor Lutz, prima di coricarsi, controllò che porte e finestre fossero sprangate.Alle 03 e 15 venne di nuovo svegliato, come le notti precedenti, ma questa volta si alzò per scendere a dare un’occhiata. Fece una scoperta agghiacciante. La porta d’ingresso, in legno massiccio, era stata divelta ed era sostenuta da un solo cardine.In preda alla paura, si rese conto che la porta era stata forzata dall’interno. Il perno d’acciaio era stato piegato e la mascherina in metallo forzata verso l’esterno.Da quella notte la casa sembrò possedere una propria e maligna vita. Le finestre si aprivano e chiudevano da sole e una ringhiera delle scale venne divelta.

Nelle due settimane successive accaddero eventi ancora più inquietanti di quelli descritti precedentemente. Uno di questi eventi si verificò mentre i coniugi Lutz si trovavano in soggiorno, alzando casualmente lo sguardo videro due occhi infuocati alla finestra. Entrambi i coniugi si precipitarono fuori, ma trovarono soltanto alcune tracce di zoccoli sulla neve. Zoccoli simili a quelli di un enorme maiale.Ormai terrorizzati decisero di abbandonare la casa dopo appena ventotto giorni che l’avevano acquistata.

bimboUna casa da sogno, che per loro si era tramutata in una casa da incubo.Mentre raccattavano in fretta le loro cose, accompagnati da rumori spaventosi, i Lutz videro un umore verdastro trasudare dalle pareti e dal soffitto mentre da tutte le serrature colava una strana sostanza nera e vischiosa. Poco tempo dopo che i Lutz lasciarono la casa, un fotografo vi si recò per scattare alcune foto. In una foto, scattata dove presumibilmente vi era un tempo la camera dei fratelli di Ronald Defoe, si vede chiaramente la figura di uno dei due ragazzi. La foto è stata giudicata autentica dagli esperti, ma non vi è una certezza assoluta e non può esservi. Analizzando gli eventi si può dedurre che lo spettro, o gli spettri, della famiglia Defoe non gradirono la presenza di “estranei” nella loro casa. Una conferma, che si trattasse degli spiriti dei Defoe, ci è data dal fatto che la maggior parte degli oscuri eventi si verificarono proprio alle 03 e 15. Ora in cui tutti i membri della famiglia Defoe furono uccisi da Ronald. Attualmente la casa ad Amityville è proprietà dei coniugi Cromarty. I quali affermano che, secondo loro, la casa non è infestata. Mentre la famiglia Lutz vive tuttora in California. Qualunque sia la verità, l’unico resoconto che ci resta degli eventi paranormali avvenuti ad Amityville è proprio il film “The Amityville horror” integrato dalle testimonianze della famiglia Lutz e dalla foto scattata all’interno della casa.

 

Indagine sull’Aldilà, libro di Ade Capone

 

Il libro

Esiste l’aldilà? Se sì, quale aspetto ha? E cos’è, esattamente: il luogo che ospita le anime dei defunti o un nuovo livello di esistenza? Domande che l’uomo si pone da sempre, dando le più svariate risposte, dalle più scettiche alle più convinte. Ade Capone, autore di Mistero, programma Tv di grande successo, grazie alla sua esperienza sul campo ci accompagna in una vera e propria indagine tra scienza e paranormale, con un libro che è come un reportage di grande chiarezza e profondità. L’autore prende in esame le varie ipotesi, intervista ricercatori e sensitivi, parla di casi sconcertanti ampiamente documentati e prende in esame anche le più recenti teorie scientifiche.

Chi è Ade Capone

Biografia

Ade-caponeDopo essersi affermato come uno dei più importanti e conosciuti sceneggiatori di fumetti in Italia, con numerose pubblicazioni anche per il mercato estero, negli ultimi anni Ade Capone si è dedicato soprattutto all’attività di autore televisivo, lavorando a programmi Mediaset come Mistero, Il Bivio, Buddy, Quello che le donne non dicono, Real C.S.I., Invincibili. Di recente ha esordito anche come sceneggiatore cinematografico in un progetto attualmente in fase di preproduzione.

Mentre ancora frequenta l’Università (Facoltà di Geologia), si dedica alla sceneggiatura di fumetti, pubblicando la sua prima storia su Albo Blitz (Universo) nel marzo del 1980. Scrive numerose storie brevi per Boy Music (Rizzoli), L’Intrepido (Universo) e Skorpio (Eura); poi passa alla Sergio Bonelli Editore, realizzando una storia di Mister No, una di Martin Mystère e varie storie di Zagor, testata con cui tuttora collabora.

Passa quindi alla Star Comics, per la quale crea il suo personaggio di maggior successo Lazarus Ledd, il fumetto più longevo nella storia dei bonellidi, scrivendo le storie e curandone l’editing. Lazarus è stato pubblicato anche in Brasile e nei Paesi della ex-Yugoslavia.

Per la stessa casa editrice si occupa anche di traduzione ed editing di comics americani (Bravura, Star Fantasy) e ricopre l’incarico di direttore editoriale del settore italiano. Sotto la sua supervisione, la Star Comics pubblica Hammer (dei bresciani Vietti, Olivares, Simeoni e Pezzi), Samuel Sand (di Marco Abate e Gianni Barbieri), Goccianera (di Luca Tiraboschi).

Nel febbraio del 1994, in occasione della mostra fumettistica Torino Comics, presenta la Liberty, casa editrice indipendente per la quale produce e scrive miniserie di successo come Erinni, Kor One e Il potere e la gloria disegnato da Stefano Raffaele. Ancora oggi Erinni (disegni di Luca Panciroli) detiene il record di vendite nel circuito delle fumetterie.

Nel 1995 vince il premio Fumo di China come miglior sceneggiatore.

Nel 1998 vince il premio Fumo di China come miglior editore indipendente, grazie a Erinni.

Ha vinto inoltre il Premio A.N.A.F.I. come talent scout. Tantissimi, infatti, i disegnatori da lui lanciati e poi diventati autori affermati, tra i quali Giulio De Vita, Stefano Raffaele, Alessandro Bocci, Arturo Lozzi, Armando Rossi, Michele Cropera, Fabio Bartolini, Sergio Gerasi, per citarne solo alcuni.

È targata Liberty anche la sua collaborazione con il famoso autore croato Danijel Zezelj, insieme a cui realizza due storie divenute ormai albi “di culto”: Pagliacci e Nei tuoi occhi.

Sempre Liberty, inoltre, ha dato alle stampe il volume Gli anni d’oro, scritto in collaborazione con Max Pezzali e basato sulle canzoni degli 883 (band per la quale Ade ha scritto la sceneggiatura del videoclip La donna, il sogno e il grande incubo).

Nel 1997 realizza due storie di Conan il barbaro per Marvel Europe, che le pubblica in Italia, Francia, Spagna e Germania.

Nel 1998-1999 realizza insieme a Leo Ortolani la miniserie di fantascienza Morgan: La Sacra Ruota per la Star Comics.

Nel 2005 vengono pubblicate, negli Stati Uniti, le sue storie The Power and the Glory (disegni di Stefano Raffaele) e Connect (disegni di Sergio Gerasi).

Nel 2006, dopo il passaggio alla pubblicazione con cadenza bimestrale a causa di altri impegni, annuncia la chiusura della serie regolare di Lazarus Ledd, che avviene alla fine dello stesso anno. La serie è proseguita però, per alcuni numeri, nella collana Lazarus Ledd Extra, albi semestrali di 128 pagine.

La sua più recente creazione è Trigger, una miniserie bimestrale targata Star Comics, il cui primo numero ha riscosso un enorme successo a Lucca Comics 2008, dove è stato presentato.

Tra le cose più particolari e prestigiose realizzate da Ade, un albo digitale coprodotto da Ubisoft, contenente una storia crossover tra Lazarus Ledd e Sam Fisher, il protagonista del famoso videogame Tom Clancy’s Splinter Cell. La storia è stata premiata da Ubisoft France come miglior iniziativa promozionale europea.

Tra le sue altre collaborazioni, quelle con gli scrittori Valerio Evangelisti e Andrea Pinketts.

Nel 2011 pubblica “Contatto”, libro trattante la tematica extraterrestre, con particolare riferimento ad episodi di rapimento alieno. Il libro è stato tra i più venduti del settore durante l’autunno 2011.

Ha in preparazione un altro libro su argomenti di confine e un romanzo, oltre a seguire alcuni progetti cinematografici, sempre in veste di sceneggiatore. A gennaio 2013 è uscito un suo Maxi Zagor di 288 pagine dal titolo “I sabotatori”.

fonti: http://www.amazon.it/Indagine-sullaldilà-Vita-oltre-vita/dp/8880686259

http://it.wikipedia.org/wiki/Ade_Capone

 

Dichiarazioni della CIA sull’area 51

 

 

In questi giorni tuona dalla CIA : ” Nessun Ufo, solo aerei spia “, tentativo di far crollare un mito di tutti gli studiosi dell’Ufologia, o solo una stratagemma per nascondere verità scomode?

Personalmente oso dire che il Nuovo Ordine Mondiale, sta cigolando, non possono più nascondere fatti provati in tanti anni di ricerca attorno all’area 51, così come non potranno più nascondere, secondo il mio modesto avviso che essi stessi sono comandati da super potenze extra-terrestri che agiscono nell’ombra. Speriamo in un risveglio delle coscenze… di seguito un estratto della Stampa.

Giacomo.

TITOLO: “Nessun Ufo, solo aerei spia” Crolla la leggenda dell’Area 51

La statale 375 in Nevada è stata «dedicata» agli avvistamenti extraterrestri

Il governo Usa rende pubblici i documenti sulla base dei misteri in Nevada

di Paolo Mastrolilli inviato a new york

“Dunque esiste. Non ci sono prove di ospiti alieni o dischi volanti, ma la misteriosa Area 51 non è più un mito. Occupa una grande zona del Nevada, vicino al deserto del Mojave, ed è servita a costruire il programma degli aerei spia americani, da cui in seguito sono derivati anche i droni. Lo confermano documenti ufficiali del governo americano, finalmente pubblicati.

“Durante la Seconda Guerra Mondiale l’Air Force aveva aperto un piccolo aeroporto nella zona del Groom Lake, un lago prosciugato che si trovava circa 130 chilometri a nord ovest di Las Vegas. Una zona nota sulle cartine geografiche come Area 51. La struttura era stata praticamente dimenticata fino all’aprile del 1955, quando l’amministrazione Eisenhower aveva avuto bisogno di un centro per fare i test dei nuovi aerei spia, messi in campo contro l’Urss grazie al Project Aquatone. Gli uomini della Cia e del Pentagono avevano sorvolato questo pezzo di terra arida nel mezzo del nulla, decidendo subito che faceva per loro. La base era stata allargata da un rettangolo di 9,7 chilometri per 16, fino ad uno spazio di 37 chilometri per 40, e il 24 luglio aveva ricevuto il primo prototipo del Lockheed U-2. In pochi mesi erano state costruite case, scuole, cinema e campi da baseball, per ospitare i militari trasferiti in quello che i superiori avevano soprannominato «Paradise Ranch».

L’Area 51 però aveva risposto bene ai suoi scopi, e quindi era stata scelta per ospitare anche i programmi successivi, quello per l’A-12 Oxcart e il D-21 «Tagboard», aereo spia senza pilota diventato essenziale dopo l’abbattimento sui cieli sovietici dell’U-2 pilotato da Gary Powers. In altre parole, i precursori dei droni che oggi dominano la guerra al terrorismo.

Quel rettangolo di deserto era diventato la sede degli esperimenti più avanzati della Cia e l’Air Force, e laggiù venivano trasportati anche gli aerei catturati al nemico per studiarli. Come il MiG-21 del capitano iracheno Munir Redfa, ad esempio, scappato in Israele nel 1966. Nel dicembre del 1977, poi, all’Area 51 era arrivato per i test anche il primo F-117 Nighthawk, il caccia della nuova generazione invisibile ai radar.

Era inevitabile che davanti a tanto movimento, e tanta segretezza, si sviluppasse anche il mistero. Poco alla volta, il Nevada meridionale era diventato la regione più frequentata dai dischi volanti, forse perché la gente confondeva i prototipi sperimentati con le navi degli alieni. Così l’Area 51, nell’immaginario collettivo, si era trasformata nella base segreta dove il governo americano teneva prigionieri gli extraterrestri catturati. Non a caso, nel film «Independence Day» l’attacco finale degli americani contro gli invasori spaziali scatta proprio da qui.

La verità però è un’altra, e l’ha finalmente scoperta Jeffrey Richelson, studioso del National Security Archive presso la George Washington University. Nel 2005 Richelson aveva chiesto i documenti della Cia sul programma degli U-2, ma aveva ricevuto una versione censurata. Ora li ha domandati ancora, e stavolta il nome dell’Area 51 non è più cancellato: per qualche ragione ignota, i servizi segreti hanno deciso che non c’è più motivo di tenerlo nascosto. Fine del mistero, dunque. O forse è solo un nuovo stratagemma di finta trasparenza, per nascondere i marziani?”

fonte: http://www.lastampa.it/2013/08/17/esteri/nessun-ufo-solo-aerei-spia-crolla-la-leggenda-dellarea-Mt2mtBRReo40Fgd9vc842L/pagina.html

Storia dello spiritismo

Lo spiritismo: un’introduzione storica

 di Alberto Rossignoli

Lo spiritismo è basato sulla realtà dell’esistenza degli spiriti, cioè delle anime disincarnate dei morti, che abitano l’Universo al di là del mondo corporeo e percorrono lo spazio.

eusapiaLe entità si manifestano nel mondo dei vivi per diverse ragioni e in molti modi: producendo rumori, spostando oggetti, trasmettendo messaggi scritti e orali, provocando visioni fugaci e, a volte, addirittura con apparizioni corporee e fenomeni simili, senza una causa apparente. I medium, cioè quelle persone che possiedono la facoltà di captare la presenza degli spiriti in virtù di una speciale costituzione del fluido elettromagnetico (che mantiene uniti il corpo e l’anima in questo mondo), costituiscono il tramite attraverso il quale le anime dei defunti agiscono sugli oggetti del mondo fisico, trasmettono le loro comunicazioni ed entrano in contatto con chi assiste alle sedute medianiche.

Essendo stati separati dalla materia a causa della morte, gli spiriti non potrebbero manifestarsi nel mondo corporeo senza l’aiuto dell’energia attiva che prendono in prestito dall’organismo vivo di un medium. Questi contatti con l’aldilà, che in altre epoche erano considerati fatti meravigliosi e fantastici, imputati alla magia, alla stregoneria o all’immaginazione malata o all’eccessiva credulità, secondo la dottrina spiritista non alterano assolutamente l’ordine dei fenomeni naturali. Sono semplicemente conseguenza del progetto divino della Creazione, nel quale l’essere umano e l’universo visibile non occupano che una parte insignificante.

L’uomo moderno, a differenza dell’uomo dell’antichità, servendosi quotidianamente dell’elettricità, sa perfettamente di utilizzare una forza invisibile che si genera nell’ambito della natura. Molto simile a questa è la spiegazione data dagli spiritisti: i defunti si sono manifestati ai vivi in tutte le epoche della storia dell’umanità. Nelle opere fondamentali sulla teoria spiritista lo spiritismo moderno viene definito come “una scienza positiva e filosofica che osserva e analizza con il massimo rigore scientifico i fenomeni paranormali e, al tempo stesso, approfondisce gli insegnamenti derivanti dalla comunicazione con gli spiriti”.

Ciò significa che, nel suo aspetto scientifico, lo spiritismo studia la natura degli spiriti, la loro origine e il loro destino oltre alle caratteristiche delle loro manifestazioni e in genere di tutti i tipi di relazioni che essi possono stabilire con il mondo dei vivi. Con la dottrina filosofica impregnata di profonda religiosità, lo spiritismo si incentra sulla conoscenza dei precetti morali predicati dalle entità nei loro messaggi, nel tentativo di rivelare l’ignoto sentiero percorso dall’anima umana dopo la morte del corpo.

Dal momento che si ammette l’esistenza degli spiriti e si riconosce la loro essenziale identità con l’anima immortale dell’uomo, spogliata del suo corpo fisico, perchè mai non dovremmo accettare il fatto che possano desiderare o aver bisogno di mettersi in contatto con i mortali?

Questo è ciò che chiedono gli spiritisti.

 In fondo, lo spiritismo non insegna né scopre nulla di nuovo: le prove su cui si basano l’esistenza degli spiriti e i loro rapporti con il mondo dei vivi sono antiche quanto l’uomo. Ogni cultura primitiva ha conosciuto profeti e veggenti, fantasmi e case stregate. Partendo dalla sfera del mondo naturale visibile, tutti i popoli e tutte le religioni hanno fondato la loro speranza ultima in un mondo soprannaturale, separato dalla frontiera della morte, in cui le anime dei trapassati, ossia la parte immortale e non corporea dell’uomo, proseguono la loro esistenza.

La novità apportata dalla dottrina spiritista, quando questa apparve come tale a metà del XIX secolo, consiste nell’aver scoperto la chiave che offre la spiegazione logica di questi fatti.

Superando la linea tradizionale che definisce l’uomo come un essere composto di corpo e anima, lo spiritismo afferma l’esistenza di un terzo elemento, indistruttibile e di natura fluidica, definito perispirito. Questo corpo etereo è una specie di involucro dotato di proprietà elettromagnetiche che, in vita, mantiene l’unione dell’anima, o spirito, con il corpo mortale dell’essere umano. Al momento della morte, l’anima abbandona il corpo, ma conserva il perispirito, che è il vero intermediario attraverso il quale il mondo materiale degli spiriti può entrare in contatto con il mondo fisico della materia.

Per gli Assiri e i Babilonesi, i morti, che essi immaginavano trasformati in un soffio immortale o in una sorta di “vapore” che percorreva gli spazi dell’aldilà, erano in grado di conoscere il destino dei mortali. Questi ultimi li invocavano spesso mediante pratiche e rituali magici in modo da ottenere i loro consigli.

 L’idea centrale della dottrina spiritista, ossia la teoria del perispirito, era già stata formulata anticamente dagli Egizi.

Gli Egizi credevano in un “doppio”, un duplicato dalla natura invisibile, che chiamavano Ka e che, secondo loro, coesisteva nell’uomo insieme al corpo mortale e all’anima immortale. Al momento della morte, l’anima (Ba) si accingeva a intraprendere un lungo viaggio attraverso le sfere dei mondi superiori e in seguito si incarnava in un altro essere umano. Durante il trascorrere di ogni incarnazione l’anima doveva purificarsi progressivamente fino a raggiungere la perfezione e con essa la liberazione totale. Il doppio, o Ka, una volta privato dell’anima, era trattenuto nelle spoglie mortali finché i resti perduravano. Per questa ragione si imbalsamavano i morti e si costruivano tombe monumentali, in modo da assicurarsi la conservazione del proprio cadavere il più a lungo possibile e in un luogo sicuro. Quando anche le ultime spoglie sparivano, il Ka si trasferiva in una statuetta depositata nella tomba insieme al defunto e la “abitava” dotandola di poteri magici e miracolosi.

Questi trasferimenti di carattere magico, in cui l’anima o una parte immortale del defunto si introduce in una statuetta o in un altro oggetto, costituiscono le credenze che diedero origine agli amuleti e ai feticci. Questi oggetti, che si supponeva animati da poteri soprannaturali, venivano utilizzati da maghi e stregoni per fatture e guarigioni.

Tra gli antichi popoli che abitarono l’Europa, la credenza in un mondo invisibile abitato dalle anime dei morti si trova particolarmente radicata fra le tribù celtiche. Gli autori greci e latini ci hanno lasciato numerose testimonianze su questo popolo che, verso il V secolo a.C., giunse fino alla penisola iberica attraverso l’Europa centrale. I Celti credevano fermamente nella reincarnazione e nell’intervento degli spiriti nel mondo dei vivi. Come insegna anche attualmente lo spiritismo moderno, essi ritenevano che l’anima, dopo la morte, dovesse superare grandi difficoltà per potersi disincarnare, attraversando un periodo critico, che poteva variare da pochi giorni a diversi anni, prima di separarsi dal corpo.

In Oriente, la dottrina buddhista e l’induismo tradizionale (ispirato agli antichi Veda) sostengono alcuni principi che corrispondono perfettamente a uno spiritismo primitivo: il passaggio delle anime disincarnate a un altro mondo; il ritorno dell’anima sulla terra in nuove e successive reincarnazioni; il debito karmico, ossia gli effetti delle nostre azioni che pesano sull’anima nell’arco del tempo finché, per mezzo di successive reincarnazioni, lo spirito purificato si integra in Dio, conoscendo allora uno stato di nirvana o beatitudine assoluta.

 I Greci, che nelle loro dottrine filosofiche adottarono e rielaborarono non poche idee della tradizione orientale, credevano fermamente negli spiriti e negli oracoli. Lo stesso Socrate affermava di essere costantemente seguito da un saggio spirito familiare; Pitagora e Platone ammettevano l’esistenza degli spiriti e credevano anche nella dottrina della reincarnazione.

 Nel mondo romano ogni casa, ogni famiglia ed ogni città erano poste sotto la protezione di alcuni spiriti familiari (Lari). Le pratiche magiche erano assai frequenti in tutti gli strati della popolazione e tra queste soprattutto la magia divinatoria e le evocazioni dei trapassati. Queste credenze dovevano essere estremamente radicate tra i cittadini, poiché a lungo si è tentato di sopprimerle.

 Con il trionfo del Cristianesimo, la magia perde il monopolio dei rapporti con il mondo soprannaturale. Il Dio annunciato dalla nuova religione è unico, perfetto e onnipotente; la natura obbedisce ciecamente alle sue leggi e non è concepibile un’altra forza superiore che possa costringere il Creatore a modificare i suoi disegni. Conseguentemente, tutto ciò che va contro l’ordine naturale è un crimine contro Dio, il quale dà la vita all’uomo e la toglie con la morte. Dunque, qualsiasi tipo di pratica di carattere magico è un fatto demoniaco, intrinsecamente malvagio e condannabile.

 Tuttavia, nonostante la durezza delle punizioni contro i colpevoli di stregoneria e di pratiche occulte, le dottrine esoteriche continuarono a sopravvivere clandestinamente. Piccolo appunto personale: in prossimi articoli intendo parlare a proposito del rapporto/distinzione tra esoterismo, occultismo, stregoneria, poiché, come noto, la confusione che c’è è parecchia.

Nel XVI secolo, Paracelso, che con le sue rivoluzionarie teorie era destinato a sconvolgere le basi della medicina tradizionale, confermava l’esistenza di un fluido magnetico universale. Questo fluido aveva, secondo l’ipotesi di Paracelso, un’influenza attiva sul corpo umano, in modo che sarebbe stato possibile applicare queste forze per la cura di malattie nervose e di altre affezioni più o meno gravi.

Il fluido universale, che si è voluto in qualche modo mettere in relazione con la teoria spiritista, nel Trattato di medicina magnetica, pubblicato nel 1673 dal medico scozzese W. Maxwell, viene definito come “il fluido vitale che unisce il corpo e l’anima”, cioè un elemento e una funzione molto simili alle qualità attribuite al perispirito.

tumblr_lh5ofgqEAK1qg4taoo1_500Gli scienziati cercarono di trasformare le antiche superstizioni e le pratiche curative eterodosse in una medicina positiva basata sulla ragione e sulla misura. La filosofia moderna, invece, incentra le sue riflessioni sul problema dell’uomo considerato in sé, cioè in quanto creatura del regno animale che non può sottrarsi alle leggi del mondo naturale, e lascia ai teologi le questioni relative alla divinità.

Questa epoca vede, in tutti i rami del sapere, il germe di un atteggiamento di chiarificazione a favore della verità e della logica naturale che sboccherà nel razionalismo, i cui postulati costituiscono la pietra miliare su cui sono state edificate in seguito la scienza contemporanea e il pensiero materialista del nostro tempo.

Ma anche se le conoscenze scientifiche possono offrire al giorno d’oggi una spiegazione razionale per molti fenomeni che in passato, a causa dell’ignoranza delle leggi fisiche e chimiche, erano considerati effetto di un intervento divino o magico, esiste sempre un limite invalicabile al di là del quale altri fatti non meno concreti continuano a essere avvolti dal mistero.

 Verso la metà del XIX secolo avvenne poi in America tutta una serie di fatti insoliti, in un primo tempo catalogati in quella zona di penombra che la ragione umana in un determinato momento storico non può ancora confermare. Ora, la chiave per spiegare quei fatti insoliti venne scoperta poco dopo, quando fu formulata la dottrina spiritista.

 Veniamo ai fatti.

In una fattoria di Hydesville, nello stato di New York, si produssero strani avvenimenti che obbligarono la famiglia Weckman, che l’abitava, ad allontanarsi precipitosamente. Una notte, un grido di terrore svegliò i coniugi Weckman: proveniva dalla stanza attigua, occupata dalla loro figlioletta. Il padre, allarmato, accorse immediatamente e portò la piccola nella propria camera: la bambina era sotto choc. Grazie a Dio non le era accaduto nulla di grave e non appena si fu tranquillizzata tra le braccia della madre, spiegò di essere stata svegliata da alcuni strani rumori e si era sollevata a sedere sul letto. Fu allora che sentì una cosa fredda e bianca strisciare sul suo corpo fino al collo: era una strana mano dalle dita mobilissime; in quel momento, riferì, gridò e perse conoscenza. I genitori, presto, si tranquillizzarono, convinti si trattasse di un incubo e l’episodio fu dimenticato. Ma, qualche settimana dopo, sempre di notte, alcuni colpi insistenti risuonarono sulle pareti di casa. La bimba si svegliò di soprassalto gridando: i colpi cessarono immediatamente. Comunque, l’idea che la casa potesse essere abitata da un fantasma ossessionava la signora Weckman, la quel, d’accordo col marito, decise di abbandonare la casa e trasferirsi quanto prima a New York.

 Questi fatti avevano avuto luogo nel 1847; alcuni mesi più tardi, dei nuovi inquilini, la famiglia Fox, occuparono la fattoria.

I Fox erano tenuti in grande considerazione nella locale chiesa metodista. Probabilmente, trattandosi di persone molto religiose non prestarono la minima attenzione alle voci che circolavano per il paese secondo le quali la casa era stregata. Ma, non appena i nuovi abitanti si furono sistemati, i fenomeni ripresero. Il signor Fox avvertì le autorità e decise di montare la guardia di notte per qualche tempo.

In casa vivevano, oltre ai coniugi Fox, le loro due figlie minori, Margareth e Kate, di quattordici e dodici anni. Dapprima spaventate, le ragazzine finirono, in seguito, per familiarizzare con l’entità. Una notte, come d’abitudine, furono svegliate da alcuni colpi che risuonavano nella stanza. Kate, la più piccola, si divertiva a rispondere, facendo schioccare le dita e rimanendo in ascolto finché non riceveva risposta. La signora Fox, seppur preoccupata per le figlie, vedendo che non accadeva loro nulla di male, decise di intervenire nella conversazione, dicendo all’entità di contare fino a dieci: dieci colpi risuonarono nella parete. Attraverso questo linguaggio dei colpi, ebbe la conferma di avere a che fare con un fantasma.

La notte seguente, dopo la mezzanotte, il fantasma si manifestò e, sempre utilizzando il linguaggio dei colpi, i Fox chiesero all’entità di rispondere alle loro domande. Uno dei presenti, un quacchero di nome Isaac Port, compose un rudimentale alfabeto in cui ogni lettera corrispondeva a un determinato numero di colpi.

Grazie a questo alfabeto, fu possibile scoprire l’identità e la storia dello spirito che emetteva i colpi, il quale dice di essersi chiamato, in vita, Charles Ryan (o Charles Haynes), di professione venditore ambulante, che nel 1832, all’età di trent’anni, era stato assassinato da un precedente abitante della casa e sotterrato in cantina. Si scavò nel luogo indicato e furono ritrovati un pugno di capelli e ossa umane. Una volta verificati tutti i dati comunicati dallo spirito fu possibile confermare che un venditore ambulante di nome Charles Ryan era effettivamente scomparso misteriosamente nel 1832, quando aveva trent’anni. Era vedovo e padre di cinque figli. Sembra che, tempo dopo, Kate ritrattò, asserendo di esser stata lei a produrre i rumori, ma, in seguito, ritrattò quanto aveva ritrattato.

SedutaSpiriticaLa notizia di queste “conversazioni” con i defunti si propagò rapidamente per tutta l’America e la casa di Hydesville si vide trasformata nel giro di poco tempo in un centro d’attenzione. Tra coloro che abitavano nei dintorni, in un primo tempo concordi sulla sincerità dei Fox, le opinioni si erano divise. I più esaltati credevano di vedere in quegli avvenimenti la mano del diavolo e vi fu addirittura chi propose di appiccare fuoco alla fattoria. La famiglia venne allontanata dalla chiesa metodista; allarmati dall’atteggiamento della gente, i Fox decisero di trasferirsi in un luogo più sicuro, e si stabilirono a Rochester, in casa della figlia maggiore. Ma anche lì, la situazione divenne presto insostenibile: di notte, strane luci si riflettevano sulle finestre, i mobili e le pareti scricchiolavano e gli oggetti della casa si spostavano da soli.

 Fu allora che gli spiriti rassicurarono i vivi spiegando che non avevano nulla da temere: si erano manifestati perchè era giunto il momento di far conoscere al mondo intero la verità eterna; accorrevano al fianco degli esseri amati per guidare i loro passi e per consolarli in questa valle di lacrime. Le sorelle Fox, che incominciavano allora la loro carriera di medium (non esenti da sospetti di mistificazione), ricevettero l’incarico di celebrare riunioni e assemblee in cui gli spiriti avrebbero comunicato i loro messaggi di pace e di felicità.

Nel giro di poco tempo, le riunioni spiritiche si moltiplicarono: non solo intorno a Margareth e a Kate Fox, ma anche con altri medium che grazie a loro avevano scoperto le proprie facoltà. Si formò, in questo modo, un primo nucleo di adepti, i quali, pieni di entusiasmo, organizzarono una grande assemblea pubblica il 14 novembre 1849 a Manchester. Questo avvenimento segna l’inizio ufficiale del movimento spiritista. Nel 1852, a Cleveland, si celebrava il primo Congresso Spiritista e nel 1854 vi erano in America più di tre milioni di spiritisti e circa diecimila medium attivi.

Una commissione di medium americani si dedicò, negli anni successivi, a percorrere i principali paesi d’Europa suscitando al suo passaggio un enorme interesse. Eminenti personalità del mondo scientifico, letterario, ecclesiastico, militare e artistico si mostrarono entusiasti nei confronti dei fenomeni. Nei salotti dell’alta società, frequentati da scrittori e filosofi, si discuteva appassionatamente l’argomento e si organizzavano riunioni in cui venivano invocati gli esseri dell’Aldilà. Vedremo, in prossimi articoli, Allan Kardec e le basi della dottrina spiritista, oltre al rovescio della medaglia, vale a dire le mistificazioni e i pericoli connessi allo spiritismo.

Bibliografia:

T. Rilk, Guida allo spiritismo, Giovanni De Vecchi Editore, Milano 1994.

Ghost Hunting – Libro

Tra scienza e leggenda manuale del vero Ghost Hunter

Informazioni aggiuntive:

* Editore: Uno Editori

* Data pubblicazione: Marzo 2013

* Formato: Libro – Pag 108 – 14×20

* Revisione del 16 Agosto 2013 – Il libro ha come titolo Ghost Hunting – Libro, il cui curatore è Mario Contino, si trova nella categoria Esoterismo, approfondisce l’argomento Esoterismo. Distribuito dalla casa editrice Uno Editori in data Marzo 2013 , in questo momento è in “Disponibilità: Immediata”. Il costo del libro è di Euro 10,00.

Descrizione di Ghost Hunting – Libro

Il manuale più completo e semplice sul Ghost Hunting. Impareremo cosa occorre sapere per svolgere al meglio la ricerca sui fenomeni legati alle presenze extradimensionali. Capiremo il perché dell’uso degli strumenti scientifici che normalmente vengono utilizzati dai Ghost hunters e come usarli al meglio per ottenere i migliori risultati.

Il libro detta le regole per non infrangere le leggi e rapportarsi pacificamente anche con chi è scettico sui fenomeni “paranormali”. Alcuni manuali si fermerebbero qui, questo libro invece affronta il problema della ricerca relazionata alle leggende popolari ed all’esoterismo, unendo concetti scientifici a conoscenze esoteriche. L’esoterismo non è altro che un’antica scienza e l’autore cerca di conciliare al meglio antiche conoscenze e moderne teorie.

 possibilità di acquisto su: http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ghost-hunting-libro.php

SPIRITISMO – FANTASMI storie vere

Nella immensa casistica dei fenomeni spiritici possiamo distinguere due principali tipi di manifestazioni fantasmatiche: indotte e spontanee. Le prime rientrano in quei fenomeni ottenuti tramite le classiche sedute effettuate con una catena di partecipanti posti attorno ad un tavolo e con l’apporto di un valido medium (a volte basta la sola sua presenza quando questi abbia doti medianiche eccezionali). Le seconde invece sono prodotte spontaneamente, al di fuori di ogni volontaria sollecitazione umana, senza cioè che alcuna persona le abbia cercate e volute. Di apparizione di spettri o fantasmi è piena la cronaca passata e la letteratura sperimentale occulta e i fatti spesso sono tali da confermare, senza ombra di dubbio, la realtà della dimensione dell’aldilà oltre la morte terrena. Voglio quindi narrare due storie eccezionali che rientrano nella cronaca attuale di cui sono venuto a conoscenza direttamente.

Il fantasma e l’orologio a pendolo

Qualche anno fa morì un noto avvocato di Milano. Passato il dolore in famiglia, alquanto numerosa, la vita riprese il suo corso nella grande casa. Lo studio non fu smantellato, ma per desiderio sia della moglie che dei figli già grandi, rimase così come l’aveva lasciato l’estinto. Veniva spesso spolverato e pulito a fondo ogni tanto, si da apparire sempre in ordine, come fosse in attività. Ma dopo qualche tempo avvenne un caso molto strano, direi terrorizzante. Mentre la domestica era intenta a pulire la stanza, e precisamente quando era chinata in terra per pulire con uno straccio vicino ad una poltrona, sentì ad un tratto un forte peso sulle spalle come se qualcuno avesse poggiato con forza le mani su di esse. Nello stesso tempo avvertì sulla schiena la vicinanza e il peso di un corpo. Istintivamente la donna alzò il capo, senza riuscire però a sollevare il corpo schiacciato da quel peso estraneo. Una volta sollevata la testa, gi occhi si posarono su un grande specchio di fronte. Nello specchio le apparve riflessa una scena raccapricciante: vide deitro di sè uno spettro che pigiava le sue mani sulle sue spalle. Lo spettro, in quell’istante sollevò la mano sinistra portandola in aventi conl’indice proteso. La donna comiciò a urlare, e con uno sforzo sovrumano si liderò dalla stretta e fuggì dalla stanza cadendo stremata nelle braccia della signora che era stata attirata dalle sue grida strazianri. Naturalmente della cosa se ne parlò in famiglia, ma ben presto il tuttto fu ritenuto un’allucinazione della domestica forse suggestionata dalla sacralità dello studio del morto. La cosa sembrava essersi così archiviata, quando un’altro fatto venne a turbare la quiete familiare. Questa volta la persona coinvolta fu la stessa moglie dell’avvocato morto. Una sera, la signora, si era posti-infestati-fantasmaseduta su una poltrona dello studio, come qualche volta faceva, per ricordare in solitudine il marito. Ad occhi chiusi ripensava alla loro vita e a tanti fatti tristi e lieti accaduti, quando a un tratto, anch’essa si sentì spingere sulle spalle da due mani sempre con più forza. La donna, in stato di lieve torpore, in un primo momento non si capacitò, ma lentamente la cosa assunse uno stato sempre più reale, fino a che aprì gli occhi e si accorse di essere sveglia. Il peso sulle spalle era ben concreto. Anche’essa allora con scatto alzò la testa e gli occhi si volsero verso il grande specchio. La stessa scena raccapriccante vista dalla domestica si ripetè. Vide riflesso il fantasma con l’indice puntato verso lo specchio. La donna caccio un urlo, ma non ebbe forza di alzarsi perchè subito dopo svenne. La nipote, accorse nella stanza trovò la zia svenuta sulla poltrona. Aquesto punto la questione fu presa più seriamente in quanto gli avvenimenti non si potevano più spiegare conla semplece suggestione, perchè le persone che avevano avuto la visione erano due, una delle quali la consorte stessa dell’avvocato, donna colta, non così facile a cadere vittima di una suggestione. La questione venne dibattuta dai figli e dalla madre. La visione fu analizzata in tutti i particolari e vennero fuori dei punti che attrassero l’attenzione di tutti. Il fantasma ricordava vagamente il defunto. Inoltre, in ambedue le visioni lo spettro, facendo pressione sulle spalle delle donne, le aveva spinte ad alzare la testa si da costringerle a volgere gli occhi sul grande specchio dello studio perchè potessero vederlo. Non solo, ma il fantasma aveva nelle due circostanze puntato la mano verso lo specchio stesso. Da ciò si poteva dedurre che lo spirito aveva ripetuto gli stessi gesti forse con un fine preciso, come se lo dovessero assolutamente vedere in quella posa. Che cosa significava tutto ciò? Lo spirtio aveva qualcosa da dire? Questo sospetto si fece strada tra i membri della famiglia e fu così presa una decisione. Uno dei figli, il secondogenito, si offerse di trascorrere molte ore nello studio dovendosi preparare per un concorso medico, si da poter essere pronto ad eventuali nuovi segnali spiritici.

Il segreto svelato

E il segnale puntuale avvenne, proprio nell’ora classica dei fantasmi, cioè alla mezzanotte. L’uomo era ormai assorto da molte ore a studiare e comincava ad accusare una certa sonnolenza. Era seduto alla scrivania del padre, di fronte a cui si ergeva il grande specchio. Lentamente poggiò la fronte sulle braccia incrociate sulla scrivania per riposare. La sonnolenza gli aveva provocato un forte torpore, quando i dodici tocchi di un orologio a pendolo posto in una parete dello studio gli giunsero ovattati alle orecchie. All’ultimo tocco una pressione si fece sentire sulla schiena. L’uomo lentamente ne prese coscienza, ma essendo preparato cercò di non spaventarsi, ma di ragionare in un evento così agghiacciante. Avvertì che la spinta si faceva sempre più forte. Allora lentamente alzò il capo, facendo forza su se stesso, ripromettendosi mentalmente di resistere ad ogni macabra visione. I suoi occhi fissarono lo specchio. Lo spettro era dietro di lui, così come lo avevano descretto la domestica e sua madre.

La mano dello spirito si alzò, puntando verso lo specchio l’indice proteso. L’uomo, facendosi forza, seguendo la traiettoria dell’indice si accorse che indicava un punto preciso, e precisamente l’orologio fermandosi alla sua base, per un tempo che al medico sembrò eterno. A quel punto la mano sinistra dello spirito gli strinse la spalla come in una morsa tanto da provocargli un dolore acuto, come se volesse fargli capire che l’attimo importante era quello. Quidni si riebbe, fece enorme fatica a muoversi, tanta era la sua spossatezza. Ci volle più di mezz’ora perchè potesse alzarsi e svegliare tutta la casa per narrare quanto era accaduto. A tutti fu chiaro che qualcosa era nascosta nell’orologio, perchè lo spirito lo aveva indicato con troppa evidenza, facendo scorrere la mano per tutta la sua lughezza. Forse nella base c’era il segreto che lo spirito voleva svelare? E così fu. Nella base dell’orologio fu trovata una carta di valore eccezionale che era di massima importanza per certe gravi questioni rimaste in sospeso.

Il tormento degli spiriti nell’aldilà

Il morto aveva così voluto, in un estremo tentativo, risolvere quella grave questione che aveva lasciato in sospeso e che non aveva potuto risolvere prima della sua morte. Probabilmente questo segreto portato nella tomba era un suo tormento e lo spirito non avrebbe trovato pace se non lo avesse potuto rivelare. Nello svelare il nascondiglio, il morto si era così sgravato dellos tato di angoscia che indubbamebnte lo tormentava nell’aldilà. Ma questo avvenimento lasciò un altro segno su chi lo aveva vissuto in prima persona. Il figlio che aveva avuto il coraggio di affrontare la cosa ebbe la sorpresa di vedere i suoi capelli imbiancarsi un poco, perchè il coraggio non basta a frenare le conseguenze di una paura naturale che fa parte profonda dell’animo umano. Infatti si dice che gli eroi non sono coloro che hanno il coraggio di affrontare un pericolo, ma coloro che hanno il coraggio di affrontare la paura che esiste in qualsiasi individuo. Questa storia è un esempio classico di come le manifestazioni spiritiche possono avvenire spontaneamente. Ma è importante sottolinearecome queste apparizioni siano per lo più legate a particolari motivi. Gli spiriti si fanno vedere perchè di solito sono spinti da una causa grave, che può essere sia quella di cercare di portare a termine qualcosa di importante lasciato in sospeso durante la vita terrena, sia per rivelare qualche segreto, sia perchè attratti dai luoghi ove hanno vissuto ore drammatiche della propria vita, o dove hanno subito una morte tragica. In fondo tutti questi motivi resta un punto uguale per tutti; la necessità dello spirito di comparire per placare una sua angosca che lo tormenta nell’aldilà. E’ noto come l’angoscia di uno spirito, lega questi alla Terra e quindi gli impedisce la sua evoluzione verso la luce della perfezione. Il tormento lega lo spirito algi aspetti terreni, ai luoghi della sua vita, agli affetti materiali, per cui tutto il suo essere viene vicolato ad una esistenza passata anche dopo la morte. Il corpo astrale non si allontana dalla terra, tenendo così lo spirito prigioniero dei vincoli terreni. In tal modo il distacco dal corpo viene ritardato enormente e questo rende lo spirito oltremodo inquieto. Come è stato raccolto in messaggi durante le sedute siritiche, gli spiriti che si trovano in questo stato, dicono di essere circondati da una oscura nebbia e intorno a loro possono vedere solo ombre. Il loro grande tormento è quello di tendere spasmodicamente verso chiarori lontani e di non poter raggiungere la luce. E’ un vagare senza meta con il terrore di non poter mai raggiungere la pace, perchè sono spinti da una forza misteriosa verso una voragine oscura, che è la Terra con i suoi problemi materiali.

La mano e la candela spiritica

Un’altra storia di fantasmi è quella avvenuta in una vecchia casa del centro di Roma. A volte nel salotto facevano dormire su un divano gli eventuali ospiti. Una notte, una cugina della padrona di casa, mentre stava dormendo, fu svegliata da uno strano chiarore. Era molto tardi, circa le due, e ci volle un pò di tempo perchè la donna si rendesse conto di essere completamente sveglia. Ai suoi occhi apparve una scena a dir poco stupefacente: nella stanza buia vedeva una candela sostenuta da una mano troncata poco più su del polso, aggirarsi a mezza altezza lungo le pareti. E’ inutile soffermarsi sulle reazioni della donna presa dal terrore di una tale visione. Questo fenomeno si ripetè varie volte per circa due anni e divenne un assillo per gli abitanti della casa. Io, interessato al caso, nell’analizzare il fenomeno, lentamente potei capire che ogni volta c’era un fatto che si ripeteva. Cioè la mano che teneva la vandela sostava alla fine in un angolo, ove era posta una cantoniera. Questi fenomeni spiritici sono importanti, perchè non solo provocano la visione, ma qualche volta lasciano un segno tangibile. Nel caso della candela, non era raro, che la mattina, si notassero tracce di gocce di cera sul pavimento vicino alla cantoniera. Nel caso precedente, accaduto nello studio dell’avvocato di Milano, un segno tangibile fu quello di un evidente ematoma presente sulla spalla sinistra del figlio, cioè sulla spalla che aveva subito la stretta della mano del fantasma. Tornando al caso di Roma il fatto che la cera si trovasse sempre vicino alla cantoniera, e che la candela si fermasse a lungo intorno ad essa mi fece sorgere il sospetto che uno spirito volesse indicare qualcosa di nascosto dentro il vecchio mobile. E così fu infatti. In un doppio fondo furono trovati dei preziosi di grande valore, che alla morte di una vecchia zia, non erano stati più trovati. Indubbiamente la morte improvvisa non aveva dato il tempo all’anziana signora di revelare il segreto a chi le era vicino. Trovati i preziosi, il fenomeno non si verificò più. E questa è la conferma che spesso gli spiriti appaiono per placare un loro tormento legato a segreti lasciati insoluti su questa Terra. Una volta rivelato il segreto, hanno via libera per allontanarsi da ogni legame terreno, e iniziare così la loro lenta evoluzione verso la luce.

Storie vere

Un gruppo di lettori di Napoli, Adriano, Mario, Anna, Teresa e Roberto, mi scrivono che usano spesso effettuare delle sedute spiritiche e che sono stati diretti testimoni di uno sconcertante avvenimento. Durante una seduta si è presentato uno spirito di una persona, che ha detto loro, tramite i battiti del tavolo, di essere morto quel giorno stesso per una disgrazia. Il giorno seguente i lettori hanno saputo che effettivamente quella persona era morta quasi alla stessa ora in cui avevano effettuato la seduta, e pertanto mi chiedono se devono considerare il fatto come eccezionale e se ci sono stati altri esempi simili al loro. Le domande postemi aprono uno dei grandi problemi dello spiritismo, e precisamente la possibilità o meno degli spirti di apparire a noi subito dopo la morte. Infatti sono più noti i fatti relativi ad apparizioni avvente dopo molti anni, o addirittura secoli, quali quelle che ci sono state tramandate nei racconti degli antichi castelli. Ma indubbiamente il fenomeno dell’apparizione simultanea alla morte è meno raro di quanto si creda, esistono vari esempi nella storia dello spiritismo che confortano questa mia affermazione. Il noto scienziato Camillo Flammarion, che oltre a trattati astronomici ha scritto vari testi sullo spiritismo, nei suoi profondi studi ha raccolto una lunga serie di esempi sull’apparizione degli spiriti, e fra questi anche sulle apparizioni vicine alla morte. Sono fatti reali e ampiamente documentati di cui lo scienziato ha avuto diretta conoscenza. Pertanto, a vantaggio di tutti i lettori ne riporto tre molto significativi, che provano chiaramente e molto seriamente la possibilità di queste apparizioni spontanee. Dico spontanee perchè gli spiriti non furono sollecitati ad apparire tramite sedute spiritiche.

L’amica morta

Ecco il testo scritto dalla persona coinvolta direttamente in questo straordinario avvenimento:

– Quando ero ancora ragazza avevo un’amica della mia età. Le nostre famiglie erano in strette relazioni di amicizia e vicine. La ragazza veniva tutte le sere a fare i compiti di scuola con me. Eravamo nel salone, sedute sopra poltrone a dondolo. Ad un tratto la mia compagna cessò di leggere e mi disse: “Lina ho da chiederti una cosa”. Naturalmente le risposi: “Che vuoi?”. “Voglio chiederti una promessa e voglio che tu la mantenga”. Trovai straordinario l’accento di serietà da lei assunto nel parlarmi. “Se ti prometto qualche cosa puoi essere sicura che terrò la promesso: che vuoi?” Mi rispose: “Se tu ti mariterai ed avrai una figlia voglio che tu le dia il mio nome”. Risi e le dissi: “E’ inteso; e, a tua volta, se tu ne avrai una, anche tu le darai il mio nome”. essa allora aggiunse: “Non è tutto. Se una di noi venisse a morire e non ci trovassimo insieme, dobbiamo prometterci che quella che per prima morirà andrà a dire addio all’altra e la bacerà per l’ultima volta”. Le risposi: “Veramente, sei pazza ad avere simili idee: cosa hai?”. “Promettilo”, fece lei. “Ebbene si”, replicai. “Ora sono tranquilla – aggiunsse ancora essa – perchè da qualche tempo ero come ossessionata dal desiderio di chiedertelo”. Non ne parlammo mai più, caro professore; ci tengo a dichiararvelo. Cinque o sei mesi dopo, il giorno dellla festa della mia amica, andai a passare la giornata in casa sua, con parecchie altre ragazze. Ballammo l’intero pomerigigo, divertendoci molto; essa stava benissimo e spiritismo1nulla poteva far supporre che avesse i giorni contati. Alla sera, nel separarci, sua madre mi disse: non fare assegnamento su Gianna per due o tre giorni, debbo fare alcune visite e la condurrò con me. Al terzo giorno, andai, a letto e mi addormentai come di solito. Verso mezzanotte, mi svegliai gettanto gridi di terrore. Gianna era li, innanzi a me. Mia nonna si alzò e cerco di calmarmi, ma nulla poteva strappare Gianna dalla mia vista: essa era l’ e mi diceva: “Addio, muoio e mantengo la mia promessa.” La nonna fece sedere accanto al mio letto la mia buona nutrice, Anna Maria, la quale carezzandomi riuscì a calmarmi tanto che finii per riaddormentarmi. Ma, verso le quattro del mattino, mi svegliai di nuovo e sentii Gianna che mi baciava sulla fronte. Era gelida e, per la seconda volta, mi disse: “Addio, muoio.” Ricomiciai a gridare: “Nonna, Gianna è morta!” Nessuno riusciva a calmarmi. Volevo correre da lei. La nonna mi promise che alle cinque avrebbe mandato a prendere notizie. Tuttavia non potei fare a meno d’alzarmi in preda all’impazienza. Per obbedienza attesi fino alle cinque per le notizie, benchè intimamente sicura della morte della mia amica. Alle cinque si mandò una persona. Orrore! Il mio sogno era realtà; alle quattro del mattino, ora nella quale mi aveva baciata ed io l’avevo sentita gelida, come un pezzo di marmo. Da allora ho pensato a lei molto frequentemente, ma nessuna manifestazione si è mai prodotta. Questo, caro professore, il semplicissimo raccondo di ciò che a me stessa accadde e che io vi ho fedelmente riferito”.

Il fantasma della nutrice

Questo secondo caso è anch’esso molto importante perchè la visione non ebbe un solo testimone diretto, ma ben tre, due adulti e un bambino, e pertanto non si può pensare assolutamente a suggestione.

Questo il racconto:

“Il Signor Hunter aveva avuto per nutrice un donna che lo amava più dei figli propri; si chiamava Macfarlan. Da quando egli si era ammogliato, ella si era molto attaccata alla signora, alla quale tenne compagnia durante un viaggio dell’Hunter nelle Indie. Nel mese di giugno, Hunter partì per una stazione termale e lasciò in custodia alla Macfarlane una cassetta di valori. Una sera del successivo agosto la signora Hunter era in casa sua, in compagnia di diversi amici, quando passando innanzi alla porta aperta dellla sua stanza vide una larga cassa da morto deposta sul letto, ai piedi del quale era seduta una vecchia, grande e forte, che guardava intensamente la cassa. Tornai subito indietro – scrive la signora – informando i miei sopiti della visione avuta, ma fui accolta da scoppi di risa ai quali finii per aggiungere i miei. Malgrado ciò, realmente avevo visto e sarei stata in grado di descrivere l’abbigliamento della vecchia. Quando i miei ospiti furono partiti, andai, come anitualmente, a dare un’occhiata nella stanza dei bambini, e notai che la governante sembrava agitata e sconvolta. Mi venne vicino e mi disse press’a poco così: “Signora sono molto impressionata. Alle sette, questa sera, andavo in cucina per l’acqua, quando nel voltarmi, ho visto una vecchia, grande e forte, che saliva le scale. Mi sono scostata per farla passare , ma in lei vi era uqalche cosa di così strano che mi sono voltata per vedere dove essa andava. La porta della sala era aperta e costei andò da quella parte; prima però di raggiungerla la vidi, di colpo, fondersi e disciogliersi. Giuro di averla vista e possso dire, in maniera assoluta, come era vestita: portava sul capo una larga cuffia nera, e sulle spalle uno scialle a scacchi bianchi e neri. La descrizione corrispondeva a quanto la signora Hunter aveva visto essa pure. Circa mezz’ora dopo, la Hunter mentra era in letto, intese gridare la sua bambina, dell’età di cinque anni, e subito dopo la voce della governante che cercava di calmarla. Al mattino seguente, la piccina raccontò che una cattiva vecchia si era seduta sul tavolo e si era messa a guardarla con tanta insistenza da farla gridare. La nutrice assicurò che aveva visto la bambina seduta sul letto, completamente desta, la quale con il dito indicava il tavolo gridando: “Vattene, vettene, brutta vattiva vecchia”. La nutrice nulla aveva visto: era da poco andata a letto ed aveva chiuso a chiave la porta della stanza. Pochi giorni dopo, giunsero lettere dei figli della Macfarlane annunzianti la sua morte. Nelle ultime orfe della sua vita essa aveva continuamente rivolto il pensiero a Hunter ed alla famiglia di lui. La nutrice, apprendendo il fatto, esclamò: “Dio mio! Era lei che vidi l’altra sera e quella era la sua maniera di vestire!”

Uno spettro nel cimitero

Il terzo caso infine si riferisce ad un fatto accaduto in un cimitero, ad un certo Alfredo Bard: Ecco il racconto raccolto dal Flammarion:

“Sono giardinere e lavoro a Sawston. Tornando a casa dal lavoro, attraverso sempre il cimitero di Hinxton. Venerdi 8 p.p., ero, come al solito, di ritorno, allorquando nel cimitero diressi con attenzione lo sguardo verso la zona erbosa per vedere una vacca e un asino che, all’interno della porta, vi erano coricati. Abbassando la testa, i miei occhi si portarono in direzione della tomba quadrata, ove era stao seppellito il Signore di Fréville. Vidi allora la vedova di Fréville appoggiata al cancello, vestita come io ordinariamente la vedevo, con un cappello della forma detta “paniere perl carbone”, una giacca nera guarnita di crespo, en una gonna, pure nera. Essa mi guardò bene in faccia. Il suo viso era bianchissimo, molto più bianco del solito. Supposi fossevi andata, come qualche vota faceva, per entrare nel mausoleo, e che il muratore Wiles, di Cambridge, fosse dentro per qualche lavoro. 435025_6700604_gnx0090796_19539658_mediumGuardai, girandomi di fronte, molto attentamente per vedere se la porta fosse aperta. I miei occhi erano fissi sopra di lei, da cui non ero lontano più di cinque o sei metri. Essa volto la faccia dalla mia parte seguendomi con gli occhi. Passai fra la tomba e la chiesa (la distanza è di circa quattro metir, fra l’una e l’altra) ancora guardando per vedere se la tomba fosse aperta, perchè essa mi nascondeva la porta. Proseguendo, mi voltai. Era sparita. Non era possibile che fosse uscita dal cimitero, perchè per arrivare ad una delle porte avrebbe dovuto passare innanzi a me. Mi convinsi che era rapidamente entrata nel mausoleo. Mi diressi verso la porta di quello, certo di trovarla aperta, ma, con grande mia sorpresa, era chiusa, nè era stata aperta per niente. Nella serratura non era la chieave. Sperai di poter gettare un’occhiata nella tomba: scossi la porta per assicurarmi che fosse ben chiusa; nulla denotava che qualcuno fossevi stato. Provai allora molta paura e guardai l’orologio che segnava le nove e mezza. Al ritorno a casa, chiesi a me stesso se quanto avevo visto non fosse stato effetto della mia immaginazione: tuttavia, lo raccontai a mia moglie. Quando l’indomani, seppi che la Signora di Fréville era morta, trasalii, tanto che ne fui colpito, non mai avuto altre allucinazioni”. Il Flammarion nel suo libro commenta il racconto con queste precisazioni: “Si può pensare ad una allucinazione? Ma: 1) il giardiniere Bard non ne ebbe mai; 2) l’apparizione fu posteriore al decesso, da lui ignorato; 3) a quella originale donna piaceva visitare le tombe. Inoltre la moglie del giardiniere attestò la verità della narrazione. Questi i fatti. E come questi ne potrei citare tanti altri presi da autorevoli fonti, quali i testi di studiosi di ogni epoca che hanno raccolto una grande documentazione sulle apparizione degli spiriti, sia vicini che lontani dalla loro morte terrena.

Un morto che non sapeva di essere morto

Voglio anch’io ricordare qualche fatto personale, che può arricchire la conoscenza dei lettori che si interessano di spiritismo. Ricordo un caso particolarissimo che accadde durante una mia seduta. Mentre ero in trance si presentò addirittura uno spirito che ancora non era pientamente cosciente della sua morte avvenuta solo qualche attimo prima. Infattti la catena da me formata aveva captato lo spirito di una persona proprio nella’attimo della morte, avvenuta in una casa distante solo qualche centinaio di metri dalla sala delle sedute. Il trapasso era talmente recente, proprio di qualche attimo prima, che lo spirito prese coscienza del suo trapasso proprio durante la seduta stessa. E quindi tutti i partecipanti assistettero all’angoscia di quello spirito che chiedeva: dove sono? Che cosa accade? e che viveva la paura della sua morte e la disperazione di trovarsi in uno stato non ancora definito. Ma dopo si instaurò in lui un distacco sempre più sereno e una assenza completa di passionalità. Infatti, è noto che una volta avvenuto il distacco del corpo astrale dal corpo fisico, lo spirito rimane neutro, come se nulla più lo colpisse di ciò che accade intorno alla sua salma, e sulla Terra.

Storie vere

Questa volta parlerò di tre storie veramente commoventi che elevano il significato dello spiritismo a vette stupefacenti. Il fantasma è la proiezione terrena della spirito di un trapassato che si concretizza ai nostri sensi. Un fantasma può essere visibile oppure invisibile ma compiere delle azioni che ne rivelino la sua presenza. Delle tre storie, le prime due appartengono al primo caso, la terza al secondo.

L’amore e la morte

Il primo fatto è legato alla morte di una giovane figlia unica di una vedova. Un male improvviso ed incurabile colpì la bionea ed esile ragazza che ben presto lasciò la madree sola nella casa ormai colma soltanto di dolore. Quei grandi occhi azzurri, che erano l’unica gioria per la signora rimasta vedova, si erano spenti. Una cupa disperazione invase l’animo di quella donna che continuò a tenere in ordine la casa come se la figlia fosse ancora viva. Ogni giorno la camera della ragazza era sottoposta alle sue amorevoli cure, come se dovesse ricevere la figlia per gli studi pomeridiani o per le Love_shade1-400x274ore notturne di sonno. Ogni giorno curava la scrivania con gli oggetti, i libri, i quaderni, i vestiti, il letto per dormire sul quale, per ultima, posava la linda camicia da notte pronta per essere indossata. Questo durò circa un anno senza che nulla accadesse. Ma il due novembre, giorno dei morti, di un anno dopo la scomparsa della figlia, avvenne un fatto straordinario. La giornata era piovosa: la madre, la mattina, entrò come sempre nella camera della figlia e vide che non tutto era in ordine, ma scomposto come se la stanza fosse stata “visitata” da una persona. Libri e quaderni erano aperti, come se una persona li avesse usati per sutdiare, anche il letto era in disordine con l’impronta di un corpo. La finestra del balcone era semiaperta e la camicia da notte era bagnata come se qualcuno l’avesse indossata e fosse uscito all’aperto. Ma, cosa più strordinaria, nel metterele mani sulle coltri, la madre senti che erano ancora calde, calde di un corpo umano appena alzatosi. La donna strinse a se la camicia, come se abbracciasse la figlia, e finalmente le lacrime uscirono fluenti dai suoi occhi rimasti aridi dalla sua morte. Sono sicuro che il fantasma della bionda ed esile giovanetta aveva vissuto nella sua casa terrena ancora una notte per dare un segno di pace nel cuore infranto della sua povera mamma. L’amore materno aveva chiamato a se ancora per una volta la figlia per rivivere vicino a lei, e da quel giorno non si è sentita più sola perchè ha avuto la certezza che quegli occhi azzurri avrebbero illuminato ancora e per sempre la casa.

La rosa rossa

Ecco un’altra storia commovente. Due coniugi, ambedue attori in là con gli anni, dopo una vita non molto tranquilla dovuta sia alla loro movimentata professione che alla vita sbarazzina condotta dal marito attirato spesso da qualche gonnella, si ritirarono finalmente a vita serena in un casolare vicino Roma. Il marito, spinto dal grande affetto che profondamente aveva sempre avuto per la consorte, e anche per cancellare qualche senso di antica colpa, piantò, come simbolo del loro amore, il giorno dell’aniversario del matrimonio, una pianta di rose rosse nel giardinetto. Purtroppo dopo pochi mesi mori lasciando la povera moglie sola. Ma ecco cosa avvenne: nel giorno dell’anniversario del matrimonio (che cadeva in pieno inverno) sulla pianta di rose sbocciò una rosa rossa, solo una rosa e non altre. La cosa si ripete ogni anno: sempre all’anniversario, la mattina, anche se tutto era gelo intorno, una rosa rossa spuntava puntualmente. Era quello il segno straordinario di una “presenza d’amore”. La pianta di rose non aveva bisogno di cure perchè mani invisibili la tenevano sempre in ordine. Cosa più grande non avrebbe potuto accompagnare il restante della solitaria vita della moglieche non si sentiva più sola, perchè ogni anno il marito le donava un fiore straordinario, fatto fiorire da una pianta curata tutto l’anno dalle sue stesse mani!

Il cane fantasma

Infine la terza storia è quella non di una presenza spiritica di una persona morta, ma di un animale e precisamente di un cane di grossa taglia, un “bastardone” simpatico e fedele. Il cane fu raccolto da cucciolo, malato e quasi morente, da una famiglia che lo salvò e lo allevò. La bestiola divenne un grosso cane che allietava festosamente le giornate della famiglia. Purtroppo dopo molti anni, la povera bestia morì tra il compianto di tutti. Venne a mancare un grande affetto in casa, sia per i genitori che per i tre figli, di cui uno ancora molto piccolo. Il cane solitamente, durante le sere d’inverno aveva l’abitudine di mettersi vicino al fuoco con gli altri membri della famiglia per crogiolarsi ed assopirsi al calore della fiamma. Dopo la sua morte, non di rado, si percepivano ancora vicino al fuoco i suoi “soffi” di felicità, coem era solito fare quando era vivo. Già questo era un fatto eccezionale, perchè era un segno della sua presenza ancora nella casa. Ma un giorno avvenne un fatto veramente memorabile. La madre era in casa con il figlioletto più piccolo, quando dell’olio cadde sui fornelle e si sparse in cucina e poi sui mobili che presero fuoco. Un fumo acre e velenoso si sparse per la casa. La madre terrorizzata, istintivamente corse fuori e vide le fiamme divampare, volle rientrare per prendere il bambino, ma non era più possibile. Quando tutto ormai sembrava perduto, nella casa sentì abbaiare e la donna riconobbe immediatamente la voce del loro cane morto. Tra il fumo vide uscire dalla porta il grosso cane tutto bruciacchiato che trascinava fuori, con la bocca, il bambino. Appena il bambino, semiasfissiato, fu salvo, il cane spari dietro la casa ne fu più visto mai. Anche questa storia è una storia di fantasmi legati all’amore. Il cane grato dell’affetto con cui era stato allevato, pur dopo morto, aveva voluto offrire anche lui un segno di amore che andasse oltre la sua fedeltà terrena: aveva salvato il figlioletto di chi lo aveva amato. Questa storia, unita a tante altre relative ad apparizioni degli animali dopo morti, significa che anche le bestiole hanno uno spirito e sono anche esse creature del creato come gli esseri umani.

Storie vere

Lo spirito di una giovane, morta il giorno stesso delle sue nozze, cercò disperatamente di ritornare sulla Terra, per apparire in forma di fantasma e impossessarsi di un altro corpo e continuare a vivere il suo amore disperato, che non aveva avuto coronamento nel matrimonio.

La sposa morta, una morte improvvisa

Tutto era allestito, in quel radioso giorno di primavera. La casa era in festa, tutti erano pronti per andare in chiesa. Nel suo abito bianco di pura seta e tulle, con una coroncina di fiorni d’arancio che circondavano il suo capo come una splendente aureola trattenendo i lunghi capelli biondi, la sposa piangeva di commozione, in attesa di proferire quel fatidico si, tanto atteso e sospirato. Questo accadeva in una cittadina del centro Italia, dove gli etruschi ancora convivono nei luoghi con le loro nascoste tombe e con le cave di tufo testimoni di un remoto passato di gloria. Lunghi anni di fidanzamento avevano ogni tanto acceso la speranza che il suo promesso sposo fosse in condizionidi compiere il sospirato passo. Con l’aiuto della famiglia benestatne, la casa era ormai pronta e nulla era stato tralasciato perchè le nozze si svolgessero nella serenità e giusta felicità. Ma, quella mattina, il sole ridente doveva offuscarsi presto di mesta trestezza, perchè testimone di un’incredibile tragedia. Quando tutto sembrava pronto e l’ora della cerimonia ormai scoccava sulle lancette dell’orologio, lassù sulla torre di un vicino castello di un borgo antico, un pugnale velenoso s’introdusse ne cuore della biamca giovane, come un fulmine nel tronco di un albero appena fiorito, mandando in fumo, con l’improvvisa morte, la speranza di una nuova vita. Cadde, improvvisamente sbiancata in volto, tra le bracciatramanti della madre che le stava dando gli ultimi ritocchi, dinanzi agli occhi smarriti delle due bambine preposte a reggere il velo. Rimasero tutti impietriti come angeli di marmo vicino alla statua di una morta posta sul sarcofago di antiche memorie. Quel giorno la campana della chiesa non suonò più gioiosa, ma fu costretta a battere lugubri rintocchi. Mai funerale nel circondario fu inondato da tante lacrime che bagnarono tutti quei fiori, non più festosi ma neri di commiato. Sicuramente il corpo astrale della morta libratosi nell’aria, osservava trasognato la scena del funerale del suo corpo terreno, non sapendo ancora se la vita era in esso o se la morte ne fosse la compagna. Si dice infatti che nei primi momenti lo spirito non s’avvede della sua sorte, in special modo quando il decesso è improvviso. Osserva fuori dal corpo inanimato, con la coscienza di esistere ancora. Solo più tardi ne prenderà coscienza e si accorgerà di non essere più terreno. Ma lo spirito, strappato improvvisamente in un momento tanto atteso, non accetta il suo stato e diventa inquieto, restando fortemente attaccato alla Terra, ai luoghi, alla vita non più sua. Il corpo astralevaga intorno, non riesce al liberarsi della pena e si aggira disperato dove ancora avrebbe voluto vivere. Così è stato per la giovane, quasi sposa. Tutti i fatti che seguirono lo confermano. Ed ecco ciò che accadde.

Il fantasma della sposa

I genitori della giovane morta, angosciati dal dolore, non riuscirono più a vivere nella casa ove era avvenuta la tragedia, dove il cuore della figlia, probabilmente per un subdolo vizio cardiaco preesistente, aveva ceduto, forse per lo stress e l’emozione dell’evento nuziale. Abbandonarono così la casa per rifugiarsi in un altro appartamento di loro proprietà, lasciando anche la maggior parte dei mobili, anch’essi troppo collegati al funesto ricordo. Dopo qualche tempo, la casa fu affittata ad un’latra famiglia, tra i cui componenti c’era anche una ragazza, all’incirca della stessa età della fantasma-sposa-napoligiovane morta, e con fattezze che, lontanamente, la ricordavano. Con il passare dei mesi fu notato che la giovane mutava il suo carattere. Di solito molto espansiva ed allegra, si richiudeva ora in se stessa e s’intristiva. Pur essendo un tipo che poco amava la cosmesi del suo volto, cominciò atrascorrere sempre più tempo a truccarsi e, cosa ancora più strana, lo faceva anche la sera prima di andare a letto. Con ulteriore passare del tempo cominciò ad acquistare vestiti bianchi e lunghi e acconciature che, man mano ricordavano vagamente un abbigliamento da vestale, quasi da sposalizio. La situazione lentamente precipitava perchè le ore che passava chiusa nella sua stanza, dinanzi alla toeletta e allo specchio, si rivelarono una complessa mania che preoccupò non poco i familiari. L’isolamento assunse momenti drammatici, perchè ad un certo punto, la ragazza non voleva più uscira da quella stanza, che poi era la stessa dove aveva abitato la giovane morta. Ma la cosa divenne ulteriormente allarmante quando tutti si accorsero che la tagazza somigliava sempre più alla giovane sposa deceduta, da loro ben conosciuta avendo vissuto vicini nella piccola cittadina. A questo punto si pose nella mente dei genitori il dramma di sottoporre la looro figliola ad una visita psichiatrica, ma fu invece scelta una diversa strada. La madre, che era molto credente nelle pratiche occulte, pensò che la figlia fosse vittima di un maleficio. e poichè conosceva la mia esperienza in merito, mi sottopose il caso e fui invitato nella loro casa, perchè la figlia si rifiutava assolutamente di uscire. Mi resi subito conto che non era una fattura. Ebbi l’ispirazione che tutto fosse collegato alla giovane morta e che si trattava di una possessione spiritica. Avevo notato una certa somiglianza tra le due giovani attraverso le foto mostratemi, somiglianza che si era fortemente accentuata negli ultimi tempi. Allora, tramite una seduta spiritica, riuscii a contattare lo spirito della povera sposa e dopo veri tentativi si verificò un evento veramente eccezionale.

Il fantasma gemello

Nell’ultima seduta, avvenuta il giorno stesso dell’aniversario della disgrazia, avemmo uno strano messaggio: “presto rivivrò vicino a voi. Il mio amore non può morire!” Lo spirito guida vhe governava quella speciale seduta, mi fece lasciare il tavolo e spinto da una forza invisibile fui trasportato verso la stanza ove era rinchiusa la ragazza, che naturalmente non prendeva parte alle sedute. Seguito dai familiari girai lentamente la maniglia. Avevo il corpo freddissimo e avvertivo attorno a me folate di correnti d’aria ghiacciata, per sudando abbondantemente in tutto il corpo. Socchiusi la porta e vidi, tutti vedemmo. La ragazza era seduta sullo sgabello dinanzi allo specchio della toeletta. Era vestita da vera sposa, truccata come la morta il giorno del matrimonio (così mi dissero dopo i genitori). Vicino a lei, materializzato, c’era lo spirito “dell’altra” intento a pettinarle i lunghi capelli biondi, come fosse impegnata a prepararla per un irreale cerimoniale di nozze. Anche lo spirito era vestita da sposa: le due immagini erano come due gocce d’acqua, completamente simili tra loro. Io avvertii dentro di me un segnale, un messaggio mentale: la morta, nel giorno dell’aniversario, stava per incorporare totalmente la ragazza per rivivere per sempre nel suo corpo. Le conseguenze irreversibili erano chiare: la giovane avrebbe perso per sempre la sua identità. In lei avrebbe vissuto eternamente lo spirito, per riappropiarsi della sua vita terrena così tragicamente infranta. Fu un vero miracolo se riuscii con le pratiche spiritiche ad allontanare lo spirito e distoglierlo dal suo intento, indirizzandolo verso una via di luce, dove le passioni e i sentimenti terreni non hanno più senso, dove la pace regna sovrana. Il caso si risolse. La posseduta cadde in un sonno profondo che andò avanti per un giorno intero. Quando i suoi occhi si aprirono lo sguardo e le fattezze erano di nuovo le sue. Del vestito da sposa, del trucco, delle acconciature nuziali nessun ricordo. L’allegria era tornata in lei affinchè vivesse la sua vita e non quella di un’altra. Ma i suoi familiari, quella scena non l’hanno mai potuta dimenticare…. Questa è la storia reale di una vera possessione spiritica e di un vero fantasma, che non voleva rimanere tale.

Le case infestate

Molte volte si sente narrare da persone degne di fede di fatti straordinari accaduti in luoghi o case abbandonate e sia in zone isolate che in città. Fatti che non sono spiegabili al lume della sola ragione e in base alle conoscenze scientifiche. Oggetti che volano nelle stanze, intere batterie di pentole che cadono al suolo, peatti fracassati, vestiti che escono dagli armadi, letti che sobbalzano, lampade che esplodono, etc… Quando tutto questo avviene si parla di un particolare fenomeno detto poltergeist, una parola tedesca che significa “spirito ruoroso”. Fra i moltissimi casi avvenuti ne ricordo uno accaduto in Sardegna qualche tempo fa. Per due anni, ad intervalli regolari di tempo, si sentivano, nel piano superiore di una casa, vari rumori come sassi che rotolavano dentro il muro, colpi, fruscii, tramestii, crepitii di ogni genere che turbavano non poco le persone che vi abitavano. A questi periodi se ne alternavano altri di calma e tranquillità. Dopo qualche tempo, i colpi e i rumori strani riprendevano con molta intensità specialmente di notte e smtpre e soltanto al piano superiore della casa. I rumori iniziavano con lievi tramestii, leggeri non ben definiti e man mano aumentavano fino a sembrare delle pietre che rotolavano, cadevano e picchiavano sulle pareti. A volte si udivano come graffi sul muro. Una notte furono percepiti persino quattro colpi fortissimi battuti sulla finestra. La madre di famiglia per due notti consecutive, nel salire le scale sentì una voce ghostlamentarsi e un pianto sommesso. I lamenti provenivano da una stanza adiacente a quella della figlia. In compagnia di questa entrò nella stanza e il lamento immediatamente cessò. Le due ebbero soltanto il tempo di sentire gli ultimi suoni di quella voce come dei gridolini prolungati. Durante l’ultimo ciclo di questi fenomeni, una notte furono avvertiti dei passi lenti ed incerti avvicinarsi al letto della figlia, e un fruscia di vestiti. La ragazza si mise ad urlare, accese la luce e tutto cessò, ma appena rispento il lume, respiri affannosi ed altri rumori strani, provenienti da varie parti della stanza, le impedirono di dormire fino all’alba. In alcuni momenti, che duravano pochi secondi, la ragazza aveva la consapevolezza di uno sguardo che la fissava, attimi brevissimi, ma che la terrorizzavano. Avvertiva nettamente la presenza di un essere, ne percepica la fredda presenza e lei non poteva fare alcuna cosase non quella di tenere la testa sotto le coperte e rattrappirsi per il terrore. Durante quel periodo, anche la madre sentiva, ad intervalli regolari, il lamento di una voce roca, proveniente da punti imprecisati della casa. In estate alcuni parenti, ospiti, durante la notte, udirono chiaramente il suono di alcuni campanelli. Un fenomeno pauroso fu quando la figlia si senti afferrare per le braccia con forza mentre era a letto, fu trascinata per terra mentre tutti gli oggetti presenti nella stanza volavano e alcuni si frantumavano. Questo tipo di infestazioneambientale può degenerare in una infestazione personale per cui le entità possono anche dare dei fenomeni direttamente sulle persone come è avvenuto nel caso su esposto.

Fuoco in casa

Un fenomeno sconcertante al quale ho assistito personalmente e che ha pochi precedenti nella vasta casistica delle fenomenologie di poltergeist è quello avvenuto in una casa in provincia di Napoli. Improvvisamete, all’interno dell’appartamento, si sviluppavano incendi; le porte della casa furono tutte distrutte dalle fiamme che, a qualsiasi ora del giorno o della notte, lambivano e suppellettili nelle varie stanze. La carta da parati bruciò tutta, addirittura un giorno prese fuoco l’acqua contenuta in una bacinella dove erano messi a mollo dei panni. La situazione si aggravava giorno dopo giorno, la povera famiglia fu costretta ad inviare i figli più piccoli presso parenti, ormai non avevano nemmeno più un abito di loro proprietà; tutto, proprio tutto, era andato a fuoco. Pare che la causa inconsapevole dell’agghiacciante fenomeno, fosse una delle figlie adolescenti con forti capacità medianiche allo stato latente. Essa stessa fu lambita dalle fiamme e i suoi vestiti bruciati, lasciandole indenne il corpo, cosa questa inspiegabile.

La casa dei suicidi

Questi fenomeni purtoppo a volte, anche se raramente, possono avere un esito funesto, come avvenne nel caso seguente. In una grande città come Napoli, trovare in affitto una casa bellissima, grandissima in un palazzo di prestigio al centro della città e per di più a bassissimo costo sembtrerebbe un vero miracolo, un sogno; così dovette pensare una coppia di sposi che, dopo estenuanti ricerche, apporodò a questo splendido appartamento. Non molto tempo passò che la loro felicità venne turbata da eventi terrificanti che purtroppo, in seguito funestarono la loro vita. I fenomeni iniziarono la notte in cui la giovane donna venne aggredita e picchiata selvaggiamente da misteriosi aggressori che lei non vedeva. Inascoltate rimasero le sue grida d’aiuto, il marito sembtrava essere caduto in una sorta di catalessi. Il mattino successivo il povero uomo ebbe uno schok terribile alla vista della moglie pesta e graffiata, credeva di aver avuto un raptus e di non ricordare nulla. L’inquietante fenomeno rimase spiegazione. Per un periodo la coppia si trasferi presso parenti. Dopo qualche tempo ripresero possesso della casa e tutto fu tranquillo. Improvvisamente, la donna in pieno giorno, fu aggredita nella cucina mentre preparava il pranzo: pugni, schiaffi, graffi, calci, a nulla servi gridare aiuto, chiedere pietà in nome di Dio. niente, quella “entità” non la smetteva. Quando tutto fu finito, la povera donna corse gridando per le scale, e fu raccolta terrorizzata e piangente dal portiere dello stabile che l’accompagnò all’ospedale. La situazione divenne isostenibile, la poverina rimase in ospedale e i medici, l’unica spiegazione che potettero dare fu quella che le lesioni la donna se le era procurate da sola, non avendo lei accusato alvun aggressore. Passò qualche tempo, fu dimessa e una volta a casa non veniva mai lasciata da sola, sua madre si trasferì da lei e l’assisteva. Sembrava che tutto fosse finito, la donna migliorò e nulla più accadde. Ma una mattina, la madre senti delle grida provenire dal bagno, pregò la figlia di aprire, ma non ebbe risposta. Improvvisamente la porte si apri da sola, la poverina sanguinante e pesta uscì urlando terrorizzata, corse nel lungo corridoio della casa, era come inseguita da qualcosa che a tratti la trascinava a terra e la sballottava alle pareti. La madre cercava di avvicinarsi alla figlia. ma una forza sovraumana la trascinava indietro. Alla fine del lughissimo corridoio si apriva un balconcino stretto e lungo che dava sul cortile interno del palazzo, la donna urlante si lanciò contro, sfracellandosi al suolo. Una morte atroce. Successivamente si venne a sapere che in quella casa era la terza donna che moriva in quelle stesse circostanze. Il primo caso risaliva ai primi dell’ottocento quando una giovane sposa, abbandonata dal marito, per la disperazione si suicidò allo stesso modo. La seconda donna, anch’essa giovane sposa pose termine alla sua vita in modo inspiegabile proprio come l’ultima. Enrambe spose felici, nessun ombra oscurava la loro vita matrimoniale. Forse lo spirito della prima sposa abbandonata, geloso della felicità delle altre due, aveva provocato il terribile fenomeno di infestazione.

Spiritismo e psichismo

Molti studiosi hanno attribuito i fenomeni di infestazione spiritica alla presenza di adolescenti durante la loro evoluzione. Una specie di energia invisibile verrebbe sprigionata da loro e sarebbe l’artefice di tutto ciò che avviene nelle case infestate. La psicanalista Nandor Fodor denominò tale misterioso fluido “energia psichica” scaturente dall’inconscio di soggetti colpiti da turbamenti sessuali. Ma non si capisce come tale energia possa agire per provocare fonomeni esclusivamente fisici. Dovrebbe creare inoltre dei campi di forza quasi intelligenti capaci di causare fenomeni difficilmente accertabili con un’indagine razionale. Rimane quindi più verosimile una spiegazione spiritica perchè almeno si potrebbe affermare che i fenomeni sarebbero causati da entità “intelligenti” e che abbiano i poteri di poterli produrre, come avviene durante le sedute spiritiche per opera dei medium. Concludendo siamo certi che la causa più valida resti quella ultraterrena anche perchè è stata verificata sperimentalmente in tantissimi evocazioni medianiche in tutto il mondo, studiate e riscontrate direttamente da eminenti scienziati, tra cui anche premi Nobel, come Charles Richet, e William Barret, J. G. Pratt, W.G. Roll e tanti altri in tutta l’epoca moderna, i quali hanno escluso ogni frode comprovando con la loro autorità l’autenticità dei fenomeni stessi. La ricerca americana da molto tempo in questo campo è avanzata anche se in bilicp tra spiegazioni ultradimensionali o psichiche, fra queste la prima fu la scuola quantitativa di psicocinesi ricorrente spontenea (recurrent spontaneos psychokinesis – Rspk). Un eterno dilemma che divide gli scettici dai credenti. In questo caso dobbiamo affidarci quindi più alla fede che alla ragione. Io, personalmente, dopo tutti i fenomeni ai quali ho assistito direttamente, e i casi che ho dovuto affrontare e risolvere, preferisco senz’altro la fede. Nei tempi futuri ne avremo la prova definitiva. Questi fenomeni dobbiamo considerarli in due casi distinti e cioè quando avvengono sempre in presenza di un determinato soggetto, e quando invece avvengono in qualsiasi momento anche in case disabitate. Nel primo caso, il fenomeno viene chiamato poltergeist, mentre nel secondo siamo in presenza di infestazione. In ambedue i casi i fenomeni sono da attribuire a presenza di spiriti, che possono essere attirati rispettivamente o da una singola persona i dal solo ambiente. Se la causa è la persona, questa è da considerare un soggetto con poteri medianici, mentre se, la causa è l’ambiente, dobbiamo pensare allora alla presenza di spiriti inquieti che si aggirano nella casa per esaurire un loro compito. Abbiamo poi un terzo caso, che è il più grave, quello della infestazione larvale, che di solito viene provocata tramite i sortilegi da altre persone che vogliono far del male. Questo tipo di infestazione di ambiente, può degenerare in infestazione personale, colpire i soggetti abitanti la casa, fino a creare la possessione diabolica con conseguenze catastrofiche. Un tipo anomalo di infestazione infine può essere quello venutosi a determinare a seguito di sedute spiritiche effettuate in casa quando, lentamente, spiriti malefici si inseriscono nelle sedute prendendo il posto degli spiriti evocati e permanendo quindi nell’ambiente. Ricordo che nella Roma vecchia capitò un fatto molto strano. Dopo molti fenomeni di tipi sopracitati, gli spiriti chiesero addirittura di preparare la casa per una festa da ballo. Alla sera e all’ora fissata le persiane delle finestre presero a battere con fracasso, le luci si abbassarono, e girandole lucenti presero ad illuminare le stanze. Gli spiriti, quindi, dissero di iniziare a ballare con loro, invisibili. Ogni presente nella casa formò una coppia con uno spirito e le danze iniziarono. Con meraviglia mista a spavento, tutti notarono che i fantasmi invisibili, quando la coppia passava dinanzi algi specchi, si potevano vedere. A questo fatto assistettero molte persone del quartiere. Dopo quella sera accadde il finimondo, i secchi della spazzatura posti sulle scale preser a sbattere sui muri tutta la notte, così pure i mobili della casa presero a ballare. Un folletto sali sul letto del padrone di casa stupefatto e gli tirò la barba. I vestiti uscirono dai cassetti e comiciarono a danzare vorticosamente nelle stanze, e così via. Mi dimenticavo di dire, che il padrone di casa era mio nonno, e che tutto ciò accadeva nella casa della mia famiglia, nella stessa casa ove io sono nato. Quindi niente più ha mai potuto meravigliarmi, perchè sono sempre vissuto tra gli spiriti. Penso a quelle povere persone, che ancora oggi credono che quanto accade nelle case infestate dipenda da uno stato patologico (isteria!) del soggetto. Quanto piccolo riducono l’Universo: tutto in misura d’uomo. Ma io ho visto agire ogni tipo di spirito. E in loro presenza tutto può accadere. Ricordo che, durante una seduta, uno spirito mise la sua “firma” su un foglio posto su un tavolo tramite una penna che volteggiava senza che nessuno la tenesse. Vidi anche la penna subito dopo spezzarsi e le sue due parti schizzare in aria e il calamaio alzarsi e sbattere contro il muro chiazzando di nero tutta la parete. Ho visto una donna fatta addormentare da uno spirito malefico per cinque giorni di seguito e trasportata nel sonno a visitare un falso mondo meraviglioso, per convincerla a lasciare per sempre questa Terra e ad andare con lui. Quante case infestate ho dovuto liberare, nella mia vita, quante persone ho dovuto aiutare: tutte cose che ho vissuto direttamente e su cui potrei scrivere interi libri. E di una cosa sono sicuro: quanto ho visto accadere non era certo da attribuire all’isteria o a stati patologici, ma a ben precise “forze” che agivano intellegentemente, in barba ad ogni legge conosciuta. Su questo non ho alcun dubbio.