Vampiri, fantasmi e satanisti

Infiniti gli incubi che allignano nel ferrarese, una delle contrade più misteriose d’Italia.

Il vampiro di Marozzo

Questa villa fu fatta costruire nel 1890 a Marozzo, in provincia di Ferrara, da Lucilla Adani, una nobildonna friulana che allora abitava ancora a Gemona (UD). Vedova e senza figli si trasferì nella nuova casa nel 1891 e una volta arrivata assunse subito alcune persone del luogo come domestici. Nel giro di poche settimane, però, tutti i servitori lasciarono la casa e il lavoro dicendo che lì capitavano “cose strane” infatti girava la voce che Lucilla Adani fosse una strega e che praticasse la magia nera. Nel frattempo nelle case situate nelle vicinanze della villa cominciarono ben presto a morire alcuni animali da cortile. Alcuni morivano di strane malattie, altri venivano trovati sgozzati e dissanguati, o semplicemente sparivano senza lasciare traccia. Inizialmente la causa di tutto fu attribuita a volpi infette da rabbia o altri predatori, ma quando cominciarono a sparire anche delle persone il terrore cominciò a dilagare e Lucilla Adani fu la prima ad essere incriminata. Qui la storia diventa confusa, infatti non è ben chiaro se la donna sia stata semplicemente allontanata dal paese o se sia stata linciata dalla gente inferocita. Ad ogni modo Lucilla scomparve definitivamente nel 1893, ma su di lei rimane ugualmente un alone di inquietante mistero in quanto molti sostengono di averla vista levitare a due metri da terra nei dintorni della villa. Qualche anno dopo la sua sparizione, il cortile della casa fu cinto da un filo spinato e davanti ad essa fu costruita una piccola chiesa. Ancora oggi però la gente continua a trovare animali morti e dissanguati intorno alla casa.

La casa senza finestre

Un sentiero cinto da cipressi ci conduce verso questa strana costruzione priva di finestre, alla periferia di Massafiscaglia. Un vecchio di passaggio racconta che l’origine di tutto è una tragedia del 1959. Allora vi abitavano due persone, fratello e sorella, il cui rapporto era molto ambiguo, forse incestuoso; fatto sta che una notte fra i due scoppiò una violenta lite (tutto il vicinato udì le grida), poi il mattino seguente il postino, trovata la porta d’ingresso aperta, vide i fratelli impiccati a una trave del soggiorno. Il fatto strano era che entrambi fossero impiccati alla stessa corda. La casa da allora è rimasta disabitata, ma c’è chi giura di udire ancora le loro orribili grida. Nel 1965, forse per “esorcizzare” questo fatto inquietante, le finestre furono murate.

Satana in magazzino

satanaQuesto edificio nel cantro di Cona, già da oltre trent’anni disabitato, era un tempo un magazzino. Fu teatro alla fine degli anni 70 di riti satanici: messe nere e strani rituali si susseguirono entro le sue mura tra il 1978 e il 1980, anno in cui capitò al tragedia che interruppe bruscamente ogni attività della setta. In alcuni periodi dell’anno, durante la notte, la gente che abitava nelle vicinanze udiva rumori indefinibili e voci di persone che intonavano strane cantilene, all’apparenza prive di senso. All’inizio nessuno ci fece caso, poi dopo qualche tempo qualcuno, forse disturbato dai rumori notturni, chiamò la polizia che, una volta arrivata sul luogo, non trovò nessuno ma osservò strane scritte sui muri, cenere ancora calda sul pavimento, un pollo sgozzato e diversi oggetti particolari disposti in cerchio al centro dell’edificio. Venne fata denuncia verso ignoti e la casa fu tenuta d’occhio. I mesi passarono e i rituali continuavano e le frequenti irruzione della polizia non portavano a nulla fino a quando, nel 1980, fu trovato morto al centro dello stabile un giovane Tunisino, sgozzato e con gli occhi cavati. Da quel giorno nessuno ha più sentito rumori o cantilene, e ancora oggi la polizia non è stata in grado di scoprire che fossero gli adepti di questa misteriosa setta.

Il fantasma del pozzo

Sicuramente i turisti che d’estate affollano il Lido delle Nazioni, rinomata meta balneare, non avranno mai notato questa casa che, come un fungo velenoso, sorge nella verde radura che costeggia la strada. Solo pochi anziani ricordano la storia di questa costruzione e del suo pozzo. Erano gli anni 50 e la villa era abitata da marito, moglie e dai loro figli. Una notte, la donna, per cause ignote, mentre tutti dormivano, uscì di casa e si avviò verso il pozzo gettandosi dentro per poi lasciarsi annegare. Questa tragedia sconvolse al vita dell’intera famiglia che, pochi mesi dopo, di trasferì altrove e la casa, da allora, è rimasta abbandonata. A distanza di anni dall’accaduto ci sono persone che affermano di vedere ancora quella donna, di vedere una figura luminosa uscire dalla casa e scivolare nel pozzo. Sembra che esista addirittura una foto, scattata da un turista negli anni 60, in cui, si vede galleggiare sopra il pozzo un corpo fluorescente.

Il lago dell’incubo

Questo piccolo bacino d’acqua (circa 15 – 20 metri di diametro), chiamato Gurgon, è situato a Caprile, un paesino in provincia, ed è considerato dagli anziani di questa zona come un luogo altamente sinistro. Come si sia formato è ancora oggi un mistero, ma sembra che sulla superficie che occupa adesso il lago, prima ci fosse una casa. In seguito il terreno, per cause ignote, è sprofondato trascinando con sé anche l’edificio e da qui è nata la voragine che ben presto si è riempita d’acqua. Un’altra disgrazia oscurò la fama del lago negli anni 50 quando due ragazzi mentre facevano il bagno con un gruppo di amici, morirono annegati. Forse per evitare altre tragedie si tentò di ricoprire il lago riempiendolo di terra, ma tutto si rivelò inutile: lo specchio d’acqua sembrava senza fondo. Si provò anche a svuotarlo con l’ausilio di potenti pompe idrauliche. Dopo un giorno intero di lavoro si riuscì quasi a vedere il fondo ma il mattino seguente il lago, fermate le pompe, si riempì di nuovo d’acqua. L’ipotesi più attendibile che possa spiegare le strane caratteristiche del Gurgon può essere l’esistenza di cavità sotto il lago, una sorta di area vuota piena di metano. Questo spiegherebbe l’instabilità del fondale. La fuoriuscita di bolle di gas dall’acqua potrebbe confermare questa teoria, anche perché l’intera zona è ricca di metano. Recentemente è stata misurata la profondità del lago: sembra che non superi i 14 metri e mezzo.

La suora bianca di Maria Regia

Maria Regia, situata a Loiano in provincia di Bologna, è un edificio ancora abitato che appartiene alla diocesi di Comacchio (Ferrara). Durante i mesi estivi ospita i ragazzi dei campi scuola dell’ ACR. Anche qui, come affermano numerose testimonianze, c’è un fantasma che vaga per le stanze dell’edificio: è quello di una suora che visse parecchia anni fa. Secondo la cronaca, quando la religiosa era ancora in vita, per qualche ragione misteriosa uscì di notte dalla casa per dirigersi verso il boschetto circostante; da quel giorno non tornò mai più. Lei è morta ma il suo spettro s’aggira ancora per Maria Regia: appare sotto le sembianze di una donna vestita di bianco, il suo sguardo è severo, quasi cattivo, e c’è chi dice che guardarla negli occhi la faccia infuriare e porti disgrazia.

Mini – castello stregato

Il castello del Verginese, presso Gambulaga, è un maniero di piccole dimensioni, 36 metri di lunghezza per 12 di altezza; fu costruito nel XV secolo e apparteneva, come tutta la provincia di Ferrara, agli Estensi. È ritenuto infestato fin dalla seconda guerra mondiale e pare che alcuni abitanti del luogo siano stati trucidati e seppelliti alle spalle del castello: i cumuli di terra sotto cui dovrebbero trovarsi i corpi sono ancora ben visibili. Gran parte della costruzione è stata ristrutturata a scopo artistico, e vi è stato anche annesso un ristorante. Sembra che un dipendente del locale abbia visto, una sera, una figura luminescente aggirarsi nei pressi dell’entrata principale. Gli esperti del paranormale, condotti sul posto, ritengono di “sentire” forti presenze, soprattutto in una delle dipendenze del castello non ancora ristrutturate. Lo stesso gestore del ristorante sarà lieto di raccontarvi tutti i particolari sui fantasmi della dimora.

L’ospedale maledetto

Questo edificio che si trova presso Aguscello era, prima che venisse abbandonato all’inizio degli anni 70, un ospedale psichiatrico infantile di proprietà della Croce Rossa Italiana. I motivi del suo decadimento sono sconosciuti, ma numerose sono le leggende che si narrano su questo posto. Oltre ad essere stato, per diversi anni, sede di messe nere e riti occulti., è stato ritenuto infestato dagli spettri. Infatti si narra che piccoli ospiti dell’istituto morirono tragicamente qualche anno prima della chiusura. La causa di questa morte prematura è ancor oggi un mistero: c’è chi dice che fu lo scoppio di un incendio a ucciderli, anche se questa ipotesi appare improbabile in quanto non risultano segni di bruciature o strutture carbonizzate. Altre parlano di un epidemia o addirittura che i piccoli furono vittime di un pazzo assassino. Fra le tante storie, una racconta che ci sia persino una fossa comune al centro dell’edificio. Fatto sta che durante la notte fra le rovine dell’ospedale si sentono ancora i pianti disperati dei bambini. All’ultimo piano, irraggiungibile in quanto la scala è crollata, vi sono ancora le impronte delle loro manine impresse nei muri.

Fuochi folli

Questa splendida villa che sorge presso Quartesana, durante il XIX secolo era sede di una lussuosa clinica per malati mentali di alto rango: solo i ricchi e i nobili si potevano permettere di ricoverare i propri partenti in questo “manicomio dorato”. Dopo circa 10 anni di fiorente attività, la clinica venne chiusa e l’edificio fu sgomberato e abbandonato per sempre; ufficialmente la causa di questa improvvisa chiusura era dovuta a problemi fiscali e debiti di vario tipo, ma ci sono altre voci che sostengono ben diverse motivazioni. Infatti, durante tutto il periodo in cui la clinica funzionò, si verificarono parecchi casi di suicidio sia tra i pazienti che tra il personale; inoltre si racconta che, dentro l’edificio e nell’enorme giardino circostante, capitarono altri fatti inquietanti, come rumori inspiegabili che provenivano dalla cantina, incendi improvvisi, fuochi fatui e “fenomeni luminosi” nei corridoi e tra gli alberi intorno alla casa. Ad ogni modo, la clinica fu chiusa e il cancello del giardino, ridotto ormai a un bosco di vegetazione impenetrabile, fu sbarrato per sempre.

La “Santeria” di Cuba:

qualcosa di più di una religione…..

A Cuba la “Santeria” è una dei misteri più affascinanti che unisce la variegata popolazione del caribe, composta da un crogiolo di razze e culture amalgamate da tempo in un popolo capace di sentire con forza la propria unità nazionale. Per capire a fondo la cultura cubana non è possibile prescindere dalla santeria e dai suoi rituali. È forse uno dei misteri più affascinanti che unisce la variegata popolazione del caribe, composta da un crogiolo di razze e culture amalgamate da tempo in un popolo capace di sentire con forza la propria unità nazionale. A Cuba è una bestemmia solo parlare di razzismo: creoli, bianchi, mulatti e negri convivono da sempre senza problemi e la santeria ha la sua parte di merito. È vero che l’intensità con la quale si pratica questa religione non è uniforme, infatti a Oriente (Santiago e Baracoa) la sua influenza è maggiore che a Occidente, così come nelle campagne la religiosità è più diffusa rispetto ai grandi centri urbani. Basta aggirarsi un po’ per i quartieri de

Cuba Caribbean FestivalL’Avana per rendersi conto che a Guanabocoa si praticano riti santeri in misura superiore rispetto ai quartieri centrali del Vedado e Miramar e che là dove la popolazione nera è in maggioranza la santeria ha una percentuale di pratica e diffusione notevole. E questo è abbastanza ovvio se solo si pensa alle origini di queste credenze. La santeria nasce nella Nigeria sud occidentale, la patria degli Yoruba, che in pieno XVII secolo furono deportati nel Nuovo Mondo come schiavi. Fu così che gli africani trasferirono a Cuba la loro pittoresca e variopinta mitologia che prese il nome di lucumì. Le divinità, chiamate orisha, ci ricordano molto da vicino gli dei dell’Olimpo greco, perché sono un coacervo di vizi e difetti umani. La stessa religione africana si diffuse nel resto dell’America centro – meridionale con diverse modificazioni. A puro titolo esemplificativo diremo che in Brasile dette vita al candomblé o macumba e ad Haiti al vudù. A Cuba il tratto fondamentale di quella che si chiamerà santeria è dato da una commistione e identificazione della mitologia lucumì con la iconolatria cattolica dei dominatori spagnoli. Gli schiavi africani si preoccuparono di occultare le loro pratiche magiche e religiose agli occhi degli spagnoli, che non sono stati mai un esempio di tolleranza. Fu così che gli orisha presero nomi dei santi cristiani e i riti magici yoruba andarono progressivamente a fondersi con le tradizioni della Chiesa cattolica. Ecco perché è appropriato parlare di sincretismo religioso a proposito della santeria, che oggi subisce pesantemente l’influenza del cattolicesimo. Quei santi che servivano inizialmente solo a mascherare la realtà di un culto che veniva dell’Africa, adesso sono una cosa sola e inscindibile con i rispettivi orisha. Al giorno di oggi non c’è santero che non si dica cattolico e che non sia battezzato. La necessità di un tempo si è trasformata in una religione nuova che non nasconde più niente a nessuno, ma è diventata un cattolicesimo sui generis, costretto a fare i conti con i riti venuti dall’Africa quattrocento anni fa. A Cuba la Chiesa non può che chiudere un occhio se vuole convertire e farsi accettare, perché qua non è possibile prescindere dalla tradizione. Ed è quello che sta facendo, come a suo tempo ha fatto il regime comunista, per impostazione culturale ostile a ogni culto religioso. La santeria è una religione terrena, un sistema magico – religioso dove ogni orisha si identifica con un aspetto della natura e trova il suo corrispettivo nella tradizione cattolica. Changò è Santa Barbara e governa il fuoco, il tuono e il fulmine, oltre a essere il simbolo del potere bruto, della passione e della virilità. Oshun viene raffigurata come Nostra Signora della Caridad del Cobre, la patrona di Cuba, e simboleggia le acque del fiume, oltre a essere riconosciuta come dea dell’amore, della fertilità e del matrimonio. Yemayà è associata a Nostra Signora di Regla, patrona de L’Avana e simbolicamente rappresenta il mare. A lei si rivolgono le donne in maternità per ricevere protezione. Elegguà si raffigura come Sant’ Antonio da Padova, ma per la tradizione santera è il bambino degli dei, imprevedibile e sconcertante. I suoi poteri sono enormi: apre tutte le strade e governa il destino, rendendo possibile ogni impresa. Obatalà è Nostra Signora della Misericordia ed è raffigurato come il creatore del genere umano. Oyà è Santa Teresa e simboleggia i venti, oltre a vigilare su cimiteri e fulmini. Oggùn si identifica con San Pietro ed è il patrono di tutti i metalli, proprio per questo protegge agricoltori, carpentiri, macella, chirurghi, meccanici e poliziotti e tutti coloro che lavorano con metalli o con armi metalliche. Abbiamo citato solo le divinità maggiori, per andare oltre non basterebbe lo spazio di un articolo, così come interessante sarebbe approfondire le leggende che si narrano attorno a ogni orisha. La mitologia che si è sviluppata nei secoli attorno alle singole figure non ha niente da invidiare quella classica di tradizione greco – romana. Gli orisha vengono propiziati con sacrifici, ma non sempre c’è bisogno di una vittima e di uno spargimento di sangue. Più frequentemente offrono frutti, fiori, candele o i cibi preferiti dagli orisha. Si ricorre a offerte più importanti solo se si devono risolvere problemi molto delicati e soprattutto si ricorre al sacrificio di sangue solo quando è a rischio la vita di una persona. Fissiamo un altro punto fermo dicendo che la santeria non è un culto o una pratica magica, come molti nel passato hanno tentato di liquidarla. I santeros sono soltanto la voce terrena degli orisha, così come i babalawos sono oracoli ancora più potenti, una sorta di sommi sacerdoti della santeria. Tutti parlano sempre per bocca dei santi e degli dei e tra loro è solo una questione di gerarchia e di potere. Il santero rispetta il babalawo e in caso di dubbio interpretativo chiederà sempre a lui una spiegazione esauriente. Il Dio supremo non manca a questa religione ed è chiamato Oloddumare, il creatore di tutti gli orisha, però l’elemento fondamentale resta il culto dei santi. La vita di ognuno di noi è governata da un orisha, una sorta di angelo custode che accompagna ogni azione dalla culla alla tomba e deve essere individuato prima possibile dall’interessato. La santeria si propaga e si diffonde per iniziazioni che a loro volta ne producono altre. Il neofita si dice che prende il santo e per un cero periodo (solitamente un anno) va in giro vestito di bianco, deve sottostare a certe proibizioni alimentari e, se si tratta di una donna, deve portare anche i capelli tagliati molto corti. Nel culto santero sono di fondamentale importanza gli spiriti dei morti, chiamati eggun, che vanno sempre onorati prima degli orisha. I defunti hanno bisogno di essere nutriti e per questo motivo in casa di un santero troverete sempre, nel bagno o dietro le porte, bacinelle di acqua, tazzine di caffè, bocconi di cibo, mazzi di fiori e candele votive. Ogni cerimonia rituale, detta rogacion de cabeza, si apre con l’invocazione e l’invocazione e l’offerta agli eggun e si svolge attorno alla boveda, un tavolino con sopra coppe per l’acqua e al centro una coppa più grande consacrata alla giuda spirituale del santero. Sulla boveda i santeri depongono fiori, sigari, rum, alcol aromatico (acqua di florida), dolci, cibo e caffè. A volte anche una rosa rossa e un crocifisso. La messa spirituale è una seduta pubblica in cui i partecipanti siedono intorno a un tavolo speso tenendosi per mano. Le cerimonie si svolgono dopo il tramonto e prima di iniziare ci si deve purificare con l’acqua di florida. Il santero parla con una lingua a metà tra l’africano e lo spagnolo, incomprensibile per chi non è iniziato. Invoca i morti con un bastone detto palo e prende le sembianze degli eggun che incontra nella stanza liberi di parlare e agire. La cerimonia è arricchita da preghiere in tutto e per tutto identiche a quelle che si recitano in una comune chiesa cattolica e si fanno anche offerte propiziatrici. Se c’è bisogno di divinare il futuro o di dare risposta a domande poste dai fedeli si ricorre a noci di cocco e a conchiglie, che vengono lanciate in aria e il loro modo di disporsi al suolo viene interpretato come segno di una ben precisa volontà. Concludiamo dicendo che non si può conoscere la santeria e apprezzarla in tutto il suo apparato tradizionale se non ci si cala nella mentalità cubana. La santeria non è solo una religione, ma uno stile di vita, un modo per conoscere il mondo circostante. È una religione fatta di elementi naturali, di mare, di fuoco, vento, sole e fulmine. Il mondo è un insieme di spiriti nell’incontro tra cattolicesimo e credenze africane. Il santero è un personaggio al quale si ricorre frequentemente per dare una soluzione ai problemi del quotidiano. È un guaritore e un divinatore del futuro, un oracolo e un preparatore di amuleti. Si va da lui con la stessa facilità con cui ci si reca da un medico e spesso lo si consulta quando la medicina tradizionale non ci dà speranza. La santeria è una religione piena di vita, cosi come piena di vita è la gente di Cuba, accompagna l’esistenza quotidiana senza obbligare i praticanti a rituali pesanti, inaccettabili per la mentalità locale. Non riesco ad immaginare un cubano intento a recitare preghiere buddiste ogni giorno alle stesse ore e mi è difficile anche vederlo in una chiesa cattolica tradizionale a sgranare il rosario. La santeria invece ben si attaglia alla mentalità del posto, perché è una religione fatta di riti che danno un posto importante a tabacco e rum. E poi talvolta anche una sbronza memorabile o una frenetica danza in compagnia di una bella ragazza può far parte del rituale evocativo. A Cuba possiamo assistere a spettacoli di danze affascinanti ispirate alla vita degli orisha.

Demoni – dall’antichità ai giorni nostri

Introduzione

Chi nella vita non ha mai sentito parlare del “Diavolo”? Sicuramente in molti, anche perché fin dalla notte dei tempi questa figura è spesso entrata in contatto con tantissime persone di svariati ceti sociali spesso possedendole, sottomettendole al proprio volere o portandole addirittura alla morte. Entrando più nel dettaglio chi è o che cosa è il demone? Il demone è una figura spesso di aspetto maligno e soprannaturale, che anche senza farsi notare porta l’uomo, penetrando nella sua più profonda psiche, a compiere determinati misfatti, per il semplice gusto di farlo o per raggiungere qualche scopo prossimo. Ma, più in generale, i suoi scopi sono di ignota natura, così come le sue origini; tuttavia, teorie riguardo a quest’ultimo punto sono state formulate, anche se spesso non tutte hanno avuto una grande rilevanza. Ponendoci nell’ambito del cattolicesimo, vediamo che il maggiore tra i demoni, da sempre rivale di Dio, è conosciuto come il Diavolo, l’essere con corna e barbetta a punta, incarnazione del male, che da millenni tenta di imporre un suo regno su questo mondo colpendo proprio con continue tentazioni la creatura più fragile creata dal Signore: l’uomo. Sappiamo che all’inizio, il Diavolo o Satana o Lucifero era un angelo buono che, “misteriosamente” colto da invidia verso Dio e alla richiesta (ma poi trasformatasi in ostinazione) di essere come lui, fu tramutato in una creatura orribile e maligna che giurò, in quel momento, di craere un giorno un regno dove avrebbe dominato con i suoi più infidi servi, tentando di continuo l’uomo. Quanto detto dal diavolo effettivamente si è verificato più volte nel corso della storia, tanto che possiamo tracciare un vero e proprio excursus delle tentazioni e dei misfatti di Satana, o comunque di questo demone, eterno nemico di Dio, accuratamente riportate in libri da figure esclusivamente ecclesiastiche o figure letterarie o poetiche, storiche e anche amministrative che erano in stretto contatto con l’ambiente cattolico.

Manifestazioni premedioevali

Nell’opera “Vita di Sant’Antonio”, riportata da san Geronimo, si racconta di come quest’ultimo fosse tentato continuamente da Satana, che si presentava mascherato da donna vestita di tulle. Un certo fratello Rufo ci riferisce delle pene che dovevano subire i monaci del deserto, i primi esponenti del Monachesimo, poiché costantemente tentati da donne nude o seminude che secondo Rufo non erano nient’altro che Satana e i suoi demoni travestiti. Le vicende delle tentazioni “desertiche” non terminano qui, infatti, riportiamo la vicenda di un anonimo eremita che un giorno incontrò nel deserto una donna che gli chiese se potesse dormire da lui, poiché aveva paura delle bestie feroci. Una volta nella capanna, la donna iniziò a sedurlo, finché il povero eremita cedette; ma, nel momento in cui stava per iniziare l’unione, la donna sparì lasciando dietro di sé una terribile risata. In tempi remoti la figura del demone-diavolo si dà da fare per rendere difficile la vita a queste figure ecclesiastiche: Ma perché compie tali gesti? Per la figura del Diavolo abbiamo già dato una giustificazione, dicendo appunto che quest’ultimo vorrebbe imporre un regno del male, alternativo al regno costruito nel corso dei secoli da Dio, ma non c’è sfortunatamente giustificazione del perché di questo comportamento da parte di altri demoni (ricordiamo che il demone non è solo una figura presente nell’ambito del Cattolicesimo, ma è di casa un po’ dappertutto), poiché poche sono le fonti da cui possiamo trarre qualche notizia. In generale però si pensa che questi demoni attuino certi comportamenti per semplice divertimento, per schernire l’ingenuità umana.

Lasciamo per il momento le tentazioni di Satana e consideriamo i demoni, aldilà dei nomi che possono avere e aldilà dei misfatti che possono compiere. Vediamo che, in linea generale, presentano tutti le stesse caratteristiche, infatti, sono frequentissimi anche dei rapimenti da parte di questi demoni che, alla fine, si rivelano innocui, poiché spesso i rapiti vengono semplicemente abbandonati in luoghi isolati per il puro e semplice divertimento. Come vediamo, quindi, tutto ha un fine: farsi un sacco di risate alle spalle degli ingenui umani. Inoltre, questi esseri manifestano uno spiccato desiderio d’accoppiamento. Continuando nella nostra analisi di questi demoni si scopre sempre di più, e veniamo a sapere anche di come la loro natura sia molto ambigua. Infatti, secondo Giustino Martire, gli angeli avevano rapporti con le donne e da questi rapporti nascevano i demoni. Un certo Clemente Alessandrino diceva che Tertulliano e Sulpicio Severo dichiaravano che i famosi angeli caduti avevano subito tale punizione in seguito a rapporti avuti con donne.

La teoria degli angeli che fecondando le donne per dar vita ai demoni ricorda molto i casi di rapporti avvenuti (abilmente riportati dalle tradizioni di popoli che ancora oggi vivono in uno stato semiselvaggio) tra misteriosi dèi proveniente dall’infinito spazio e donne terrestri. Da tali unioni nascevano esseri semidivini! Potrebbe trattarsi della stessa cosa? Potremmo considerare i demoni come esseri extraterrestri provenienti da altri mondi? Non lo possiamo sapere, ma le analogie sono tantissime.

Basandomi sui fatti già conosciuti, possiamo dire che, nel momento in cui vi è un rapporto tra esseri anomali, bizzarri, personalmente non escluderei l’ipotesi che si tratti di esseri alieni. E dalle donne della Terra possono nascere sia esseri benevoli che demoni. I primi potrebbero essere benissimo i noti personaggi della storia, come Achille, Romolo e Remo, Sansone a tanti altri, che si fanno carico di salvare il mondo, di portare pace e civiltà. I secondi, come semplici burloni o anche come creature bisognose di un continui rapporti carnali, che abitando in piani diversi dello spazio-tempo o forse facenti parti di mondi invisibili non possono essere visti dagli umani e quindi neanche stroncati nel momento i cui compiono determinati atti.

Occupiamoci ora di definire “fisicamente”queste creature. Secondo San Basilio, questi demoni erano formati da vapori condensati; San Basilio non deve essere ricordato solo per la definizione fisica di questi esseri, infatti, in un suo trattato sulla vera verginità, dice che per poter considerare vergine una donna, nel caso in cui avesse avuto un rapporto con qualche demone, era necessario che non avessero mai desiderato quel rapporto, oppure che non fossero state consenzienti durante lo svolgimento. Questo dei rapporti tra donne e demoni è stato un fatto frequente nell’antichità. Ricordiamo l’incubus, un demone che usava entrare di notte nelle case e accoppiarsi con donne, mentre con qualche ignoto potere magico evitava che il marito si svegliasse e che prendesse provvedimenti. Spesso, quando avvenivano questi contatti “brutali”, il Demone/Diavolo tendeva ad assumere specifiche forme. Nell’antichità si diceva che questi demoni assumessero forma di dèi pagani, come il caso di San Martino che li vide sotto rappresentazioni di Minerva e Venere. San Cesareo, nel suo Dialogus Magnus Visionum atque Miraculorum dice:

“Il diavolo può apparire sotto forma di cavallo, gatto, cane, bue, scimmia, orso, ma può anche adottare le caratteristiche di un soldato elegante, di una bella ragazza”.

Analizziamo ora dei racconti dove il demone assume le forme sopra citate, soprattutto di belle ragazze, che, come i monaci del deserto, tentano figure del mondo cattolico con lo scopo di far loro abbandonare la strada che hanno seguito, e si alleino a loro nella costruzione di questo regno del male e delle tenebre. Nella vita di Apollonio di Tiana, scritta da Filostrato, si racconta la storia di un ragazzo e di una ragazza. Si conobbero e poco tempo dopo si sposarono, pare sotto insistenza della donna. Mentre si svolgeva il banchetto nuziale, Apollonio si presentò a questa ragazza, scoprendosi in realtà un succube. Naturalmente, la ragazza implorò di non dire niente ad anima viva, ma Apollonio, violando questo desiderio, sparì insieme alle coppe d’oro che gli invitati avevano e al resto del banchetto. Nelle opere di San Gregorio Magno si narra dell’abbate Equitus, tormentato dalle tentazioni di demoni che si presentavano sotto forma di donne. Un giorno, il tormentato abate chiese a Dio di liberarlo da quella sofferenza. Nella sua richiesta fu accontentato e, da lì a poco, si presentò un angelo che lo privò delle sensazioni di tipo carnale, così da mantenersi puro. San Sereno ebbe la stessa sorte e, dopo aver chiesto a Dio di liberarlo, si presentò un angelo che gli squarciò il ventre e lo liberò della parte che causava la sua tentazione. Dopo qualche tempo, l’angelo tornò a ricollocargli gli intestini, dicendo queste parole:

“Ecco, ciò che provocava la tua carne è scomparso, come avevi chiesto. Devi sapere che finirai per ottenere ora la purezza perpetua del corpo e che non sarai più tentato.”

Naturalmente, si tratta solo di leggende. Non sappiamo se queste manifestazioni siano vere o, almeno, abbiano avuto un fondo di verità. Angeli, demoni, diavoli, allucinazioni, manifestazioni, sembra che all’epoca l’incontro con tali esseri fosse qualcosa di normale. Se oggi tanta gente viene tentata, perché non arriva più un angelo a liberarci? Che si tratti solo di fantasie medioevali?

 

Antonello_da_Messina_009Il vescovo di Ipponia

Sant’Agostino, nella sua opera “Nella città di Dio”, afferma che silfi e fauni, chiamati incubi, chiedevano e ottenevano il rapporto carnale; secondo i Galli, tali esseri, che si abbandonavano a queste pratiche, si chiamavano dusi o elfi (da notare l’analogia con gli elfi della tradizione folkloristica Scandinava, Tedesca e Inglese ). Anche gli autori del Malleus Maleficarum, benché questa sia un’opera medioevale, ci parlano di questi incubi e del loro continuo insediarsi nelle case durante la notte per appagare i loro desideri, sostenendo tra l’altro che la copula tra Demoni/Diavolo e donne fosse sempre dolorosa in ricorrenze festive come Natale e Pasqua; Negli altri casi, la copula procurava piacere alle donne. Ma, così facendo, offendevano Dio. Molto controversa risulta essere a questo punto la natura di questi demoni, visto che vi si danno vari nomi e visto che tutti, come Satana, si abbandonano a queste malefiche e devianti pratiche.

Manifestazioni Medioevali

Prima di iniziare con l’elenco delle manifestazioni, partiamo dalla considerazione che il Medioevo fu un’età buia, una fase di transizione tra il mondo romano, in frantumi, e l’epoca moderna. Quindi, tutto era visto in chiave soprannaturale e come frutto delle malattie, molto diffuse in questo periodo, sia mentali che di altro genere. Spesso, in questi casi, si parlava di segni demoniaci.

Vediamo che la figura del Demone/Diavolo è sempre presente nel Medioevo, in Europa. I demoni di altre culture avevano aspetto diverso e, comunque, non erano solo disposti a compiere il male. Anche altri tipologie d’azioni, ma di questo ne discuteremo alla fine di quest’articolo.

Proseguendo, diciamo che il Medioevo è visto, quindi, come l’epoca per eccellenza della paura per il Demone/Diavolo. Prima di enunciare gli autori che durante il Medioevo si sono occupati di analizzare questi ambigui esseri, ricordiamo che tutto era profondamente scandito da una mentalità molto fedele e profondamente ignorante.

Leggiamo cosa ci dice in merito il monaco Ernaldo:

“Quell’essere lascivo accese in lei il fuoco della passione e si gettò su di lei e la trattò come una sposa, dopo aver passato una delle sue mani sul suo corpo e l’altra sopra la sua testa. Adultero invisibile, veniva di notte mentre la donna era coricata vicino al marito, che ignorava tutto, e si dava alla lussuria. Per sei anni questo male rimase occulto, e la disgraziata non rivelò a nessuno la sua vergogna. Nonostante ciò, al settimo anno, il numero dei crimini accumulati e il peso del giudizio di Dio la terrorizzarono. Andò a cercare dei sacerdoti e confessò il suo obbrobrio. Poi, fece pellegrinaggi e implorò i santi. Ma né le confessioni, né i pellegrinaggi ebbero alcun risultato: il demonio ritornava ogni notte e si mostrava sempre più libertino. Alla fine, il crimine divenne noto a tutti e il marito si infuriò. La disgraziata donna di ammalò di vergogna. Ma accadde che in quel momento San Bernardo, di passaggio per la città, sentì parlare del caso. Visitò la sventurata e le consegnò un bastone da pellegrino miracoloso, che riuscì ad allontanare l’incubo. La donna sì confessò e si comunicò, e il nemico non riapparve più, allontanandosi per sempre.”

Questi racconti sembrano incredibili e ci chiediamo come potessero avvenire certi misfatti soprannaturali, e come mai (per fortuna) non avvengono più oggi? Qualcuno dice che si trattava di extraterrestri, scambiati per demoni, come vedremo in seguito.

Continuando con le storie di Demoni in ambito Medioevale, riportiamo la vicenda di una ragazza narrata dal matematico, astrologo e medico Gerolamo Cardano. Ci dice Gerolamo che questa ragazza, un giorno, scoprì di essere incinta. Quando i suoi genitori le chiesero chi fosse il padre della creatura che aspettava, ella rispose che aveva relazioni con un giovane che in modo misterioso, di notte, si presentava in camera sua. Si coricava con lei e poi se ne andava. I genitori decisero di spiarla e, dopo aver udito molto rumore nella camera della figlia, entrarono all’improvviso e la trovarono tra le braccia di un orribile mostro. Il padre lesse alcuni versi del Vangelo, facendo scomparire il demonio, che incendiò tutto ciò che trovò, aprendosi un varco verso il tetto.

Nell’opera “Ompendium Maleficarum”, un certo Guazzo narra la storia di una giovane di nome Dominique Falvet, che si trovava in compagnia della madre, intenta a raccogliere rose, quando ad un tratto un incubo mascherato da giovane uomo apparve loro e copulò con entrambe.

Finite le apparizioni di demoni a scopo prettamente carnale, introduciamo ora un altro argomento, sempre inerente l’epoca medievale: la stregoneria.

A farci strada su questo argomento ci sono i demonologi Silvester Prierias, Pico della Mirandola, Ambrogio de Vignati e Miguel Psellos, che ci descrivono quella tipologia di essere umano che spesso e volentieri ha avuto a che fare con la figura del Diavolo o Demone, o con entità occulte spesso molto pericolose. Questi esseri umani sono le streghe. Benché questa figura meriti un articolo a parte, ne accenneremo brevemente. Le streghe sono spesso donne che vivono ai margini della società, che hanno vissuto una vita difficile e che si dedicano a queste pratiche, concernenti l’adorazione della Dea Madre, l’uso di questa o di quella polvere o erba per svariati scopi, etc.

Più che altro, prendiamo in questa sede in considerazione i loro patti con il Diavolo. Le streghe, al di là dei rapporti carnali, stabiliscono con i demoni veri e propri patti di sangue e, in cambio dell’anima, la strega riceveva poteri che usava per mettersi al servizio di questo Demone o Diavolo o Entità malefica. Dobbiamo ricordare a chi legge che spesso semplici culti pagani venivano visti dal Cristianesimo come manifestazione del demonio. Per questo, parecchie di loro vennero condannate al rogo dopo averle sottoposte a torture ed estenuanti interrogazioni da parte dell’Inquisizione. Ricordiamo, prima di passare alle manifestazioni e riflessioni del mondo moderno, il caso delle streghe di Salem nel Massachussets (Usa), che nel XVII secolo, in massa, vennero accusate di stregoneria. In questo caso l’accusa era fondata, perché veramente quelle streghe, tramite bizzarri riti di tipo satanico, cercarono il contatto con il Diavolo. In generale, possiamo dire che le streghe possono praticare tipi di culti ora malefici, ora bonari, ma nell’epoca medioevale, tutto ciò, in ogni caso, veniva visto come segno del demonio.

sauroide3Manifestazioni nella società moderna, i demoni oggi , i demoni nel mondo e l’analogia con gli extraterrestri

Alcuni casi vengono riletti oggi come possibili visite di extraterrestri; su questo passo ci siamo già soffermati prima, cioè sulla possibilità che questi demoni siano stati (e siano tutt’oggi) in realtà esseri extraterrestri, provenienti da altri pianeti, i quali rivestirebbero spoglie malefiche.

La possibilità che si tratti di esseri di altri mondi è marcata ancor più dal fatto che questi sono figli di angeli : perché non pensare che gli angeli e i demoni siano entrambi extraterrestri ? Infatti per gli angeli (che vengono sempre rappresentati come esseri biondi e lucenti) c’è l’analogia con alcuni esseri biondi provenienti da stelle lontane chiamati Pleiadiani o Elohim , responsabili della nostra creazione: infatti, la parola “angelo” significa ambasciatore, messaggero di pace, ed ai Pleiadiani è attribuito spesso lo stesso compito. Potremmo quindi classificare gli angeli come esseri extraterrestri, ma naturalmente è solo una teoria, niente è verificato.

La loro natura può essere totalmente diversa. Personalmente, la ricerca di questo mondo invisibile, di cui poco conosciamo, non ha mai fine.

Per quanto riguarda il Demone/Diavolo, non faticheremo a trovare la sua analogia con qualsiasi essere extraterrestre. Consideriamo biologicamente il Demone/Diavolo: quest’ultimo, secondo la rappresentazione che ne è stata data nel corso dei secoli, assomiglierebbe ad un rettile che cammina come un uomo, con corna ( presenti in certe specie di serpenti) e fuoco ( come i draghi).

In base a questa descrizione, possiamo classificarlo come rettile. Consideriamo ora i numerosi incontri con entità extraterrestri.

I contattati dicono che certi esseri assomigliano proprio a rettili con lingue biforcute, corna e con un’innata malvagità: uniamo la rappresentazione che ci danno gli autori del passato con quanto noi riusciamo a vedere oggi e avremo il Diavolo/Demone , un essere extraterrestre che da millenni si dedica al male (in quanto abusa dell’umanità per fini sconosciuti, forse per esperimenti).

Potrebbe aver avuto l’abilità di mascherare la sua vera identità davanti agli uomini del passato: un essere proveniente da un altro pianeta.

Per quanto riguarda il diavolo, vi è una teoria avanzata dai figli di Jared, che lo vogliono proveniente, insieme agli angeli caduti, dal pianeta Hub, e a loro si deve la colpa di quanto di negativo accadde sulla Terra. Non sappiamo su quali basi i figli di Jared affermino queste cose, ma è certo che la teoria sia molto suggestiva e dà punti all’ipotesi extraterrestre dei demoni.

Oggigiorno di demoni, o meglio, di diavoli si parla un po’ dappertutto. Parecchie persone hanno tentato di capire la natura intrinseca di questi esseri. Le manifestazioni di demoni/diavoli oggi avvengono ancora. Ma non vengono più chiamati incubi. Spesso si parla di possessioni demoniache. Persone di natura normale improvvisamente sentono qualcosa che si scatena dentro di loro, iniziano a urlare, a bestemmiare, a sputare, a sbavare, si gettano sul pavimento contorcendosi, come se fossero in preda a esasperanti mali. Soltanto con l’intervento di un esorcista tali manifestazioni si possono appianare, tuttavia, la Scienza non ha ancora chiarito cosa avvenga veramente in questi casi, e cosa dà ai preti la possibilità di effettuare tali guarigioni.

Tali possessioni possono essere classificate come attività passive, quando la vittima subisce l’opera malefica, e azioni attive, quando è l’uomo a muoversi verso il demonio; questo si esprime attraverso la pratica deviante del Satanismo, a cui spesso sono legate storie di droghe, prostituzione, alcolismo, assassinio, ma anche altre pratiche concernenti strani riti: rappresentazioni di strani oggetti, come i disegni di cerchi di fuoco durante le feste religiose, come segno di un congiungimento con esseri di cui nemmeno è accertata l’esistenza. Il demone/diavolo, oggi, sembra non essere più accanito verso l’umanità, come avveniva nel Medioevo (anzi sembra più che sia l’uomo a muoversi verso di esso), tuttavia non ha rinunciato al suo ambizioso progetto di costruzione di questo regno delle Tenebre, con le sue continue tentazioni. Per dare un’idea del Demone/Diavolo oggi, riportiamo qui la descrizione di un caso di manifestazione satanica avvenuto nel 1915 a Londra e pubblicata dalla rivista “Occult Reniew”:

“Nel 1915, la protagonista di questa storia viveva in un appartamento a Curzon Street. Non ricordava se fosse felice a quell’epoca. Aveva vissuto un periodo di forte tensione, ma, a parte questo, conduceva una vita normale. Non s’interessò mai di occultismo, che la incuriosiva solo in misura marginale. Una notte, andò a letto e, quando si addormentò, cominciò a sognare di essere sveglia. Aveva l’abitudine di dormire con la luce accesa. Sognò di aprire gli occhi e di scorgere un uomo giovane, alto, delicato e bruno , fermo in piedi davanti al letto. Gli sembrò simile ai personaggi dei quadri rinascimentali. La visione le parve talmente reale che gli chiese: -Chi è lei, e che cosa sta facendo qui?- Il personaggio affermò di essere il diavolo e di aver intenzione di stipulare un patto con lei a proposito delle anime di due donne che l’avevano insultata e che ora erano nelle sue mani. Lei gli rispose: -Io sto sognando e voi siete solo una creatura della mia immaginazione. Non esiste il diavolo e nessuno può fare patti con le anime.-

-Sei confusa,- ripose, -…sappi che io non ho alcuna difficoltà ad adottare le sembianze di un essere umano. Poi le parve d’immergersi ancora in un sonno profondo e il mattino seguente ricordò i fatti semplicemente come una curiosità onirica. Il sabato successivo l’esperienza si ripeté ancora e lei tentò di convincersi che si trattava solo della sua immaginazione.

L’uomo la guardò e chinandosi sul letto disse: -Io sono qui e domani crederai alla mi aessitenza-. Come il giorno prima, ebbe la sensazione di immergersi poi in un sonno profondo. Il mattino seguente, quando alzandosi si voltò per indossare la vestaglia che la governante le stava porgendo, quest’ultima esclamò: -Oh, signora , cosa le è successo alla schiena?- Sulla schiena erano incisi i contorni della mano di un uomo. La pelle era come bruciata e l’orribile segno non scomparve prima di alcuni giorni.”

Traiamo alcune considerazioni da questo episodio, per far luce sull’argomento diavolo e demoni: Prima di tutto dobbiamo considerare che queste manifestazioni avvengono ormai da millenni (come abbiamo mostrato più su). Perché necessitano di questi rapporti carnali? Per creare una prole demoniaca? Si tratta forse di un’invasione del mondo silenziosa? Sono domande che purtroppo non hanno a momento risposta, poiché la stessa natura di questi demoni non è ben definita. Fin’ora abbiamo trattato della figura del demone dal punto di vista occidentale, o meglio dal punto di vista delle figure cattoliche che, come sappiamo dalla storia, sono sempre state diffuse in Occidente. Diamo un rapido sguardo anche ai demoni delle altre culture.

Un paese che presenta un tipo di demone affine a quello cristiano è l’Islam, con i suoi Jinas. Nel credo Islamico questi esseri sono a metà tra angeli e uomini, una categoria non proprio soprannaturale, quasi umana. La parola Jinas deriva dall’arabo “Jin” o “Djinn”. Secondo alcuni ha molto in comune con la parola “genio”, un tipo di spirito burlone. Infatti, anche nel mondo islamico ci sono gli angeli (esseri superiori); ricordiamo il caso dell’angelo Gabriele che entrò in contatto con Maometto; e ci sono poi proprio i Jinas sopra nominati (spiriti di classe inferiore), che amano fare scherzi agli uomini.

Il fatto che trattiamo un altro contesto geoculturale non significa che questi demoni cambino abitudini, infatti, amano fare scherzi e ci sono tanti altri riferimenti, nella letteratura araba, che parlano di vere e proprie scorribande demoniache, oltre che di patti con gli uomini, baratti, rapporti carnali, così come avveniva per l’Occidente premedievale e medioevale. Vediamo quindi come questi esseri, sebbene dislocati nel mondo e con diverse caratteristiche biologiche, compiono più o meno le stesse azioni. Ma perché fanno tutto questo? Forse si stanno organizzando per creare un regno alternativo al nostro? Il cosiddetto Regno delle Tenebre e del Male?

Abbiamo già detto anche che questi esseri hanno una certa somiglianza con i moderni extraterrestri descritti oggi dai vari testimoni di abductions e IR-3. Anche loro come i demoni dei tempi antichi, rapiscono persone per poi abbandonarle, anche loro commettono degli innesti di bioingegneria, molto simili agli atti commessi dai demoni medievali; anche loro sembrano allacciare dei rapporti con gli umani per scopi particolari; si è più volte detto che certi esseri dello spazio ci vogliono ridurre in schiavitù per fare della Terra una colonia, dove loro fungerebbero da padroni.

Se in futuro otterremo delle risposte grazie alla scienza, e certe nostre ipotesi si rivelerebbero fondate, allora ci troveremo di fronte ad un fatto straordinario, che da un lato porterebbe a riguardare gli schemi storici e da un altro lato ci porterebbe a considerare il fatto che le nostre vite siano da sempre state nelle mani di questi esseri di altri mondi, dèi, diavoli, angeli e demoni del passato..

PASQUALE ARCIUOLO

BIBLIOGRAFIA:

Dalla collana “I libri dell’ignoto”

“Abitanti occulti del pianeta” diMagdalena del Amo-Freixedo

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